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Bologna L’aeroporto Marconi di Bologna come il John Fitzgerald Kennedy di New York. Arnaldo Benatti come l’attore hollywoodiano Tom Hanks. La storia molto simile a quella del film The Terminal ambientato proprio nello Scalo newyorkese e realizzata dal regista Steven Spielberg. In questo caso, però, non c’è un copione da rispettare, non ci sono delle battute da imparare a memoria.

UNA STORIA VERA

Qui c’è una storia vera, di vita vera. È quella, appunto, del signor Arnaldo, 83enne nato a Vignola (nel Modenese) e residente per diversi anni a Bastiglia, sempre in provincia di Modena. Il signor Arnaldo che ha deciso («Sì, scrivete che è una mia scelta, ho scelto di vivere libero») di vivere all’aeroporto Marconi. È qui la differenza con la pellicola, quel The Terminal già citato, dove Viktor Navorski - interpretato dal premio Oscar, Hanks - è costretto a rimanere nell’aeroporto per colpa di una guerra civile scoppiata nel suo Stato di origine, la nazione immaginaria della Krakozhia.

Diverso lo scenario, uguali le modalità della nostra particolare storia uscita ben oltre i confini del Marconi. Già, perché l’83enne, ex consulente vinicolo e con la pensione sociale, negli ultimi sei mesi si è trovato a vivere in aeroporto per problemi economici e con il sogno di trovare una sistemazione migliore.

LA GIORNATA ALLO SCALO

Arnaldo, in un mercoledì di marzo, è diventato una sorta di star. Al Marconi ci sono i giornalisti della carta stampata, quelli delle televisione. Racconta, con disinvoltura, la sua giornata. Anzi, la ripercorre. «Nella zona dei check-in sono come a casa. In fondo, dietro a quell’angolo, c’è la camera da letto. Ogni sera la “monto” e ogni mattina la “smonto”. Un sacco a pelo che mi è stato regalato dagli amici dell’aeroporto e un panno di lana del Caucaso lasciato qui al Marconi e mai reclamato. D’altra parte i viaggiatori sono così, si presentano con il bagaglio troppo pesante e sono costretti a lasciare cose». Quindi dalla camera da letto al bagno per la barba mattutina: «Ho il mio personale», scherza facendo lo slalom con il classico carrello utile per i bagagli dove ha caricato la sua valigia diventata casa. Svolte le mansioni alla toilette è il momento del caffè e del giornale. «La mia famiglia dell’aeroporto spesso mi offre la colazione, inoltre i dipendenti dello scalo mi hanno fatto un grande regalo: la tesserina per la mensa che posso utilizzare per un pasto caldo. Come dicevo, sono persone speciali. Persone che credevo non esistessero».

NON CHIEDE NULLA

E in effetti questo viaggio all’interno del Marconi si trasforma in un momento davvero particolare. Arnaldo non chiede nulla, ma davvero nulla. Fatto sta che un viaggiatore si offre per pagare la pasta al bar, la giornalista Rai si occupa del caffè. Dall’edicola arriva in regalo il giornale, mentre c’è chi paga i due euro per il “noleggio” del carrello portabagagli. «Cosa devo dire? – ripete – ecco i miei angeli».

L’AMICA HOSTESS

«E tra questi angeli – continua l’83enne – c’è la Barbara». Barbara Loconte da oltre 20anni lavora al Marconi: «Quasi per caso ho conosciuto una persona speciale – dice proprio Barbara – ormai per tutti è diventato il “nostro Arnaldo”. L’ho invitato a casa a cena con mio marito Michele. Anche lui si è subito innamorato di Arnaldo. Nei giorni scorsi abbiamo fatto una passeggiata in centro a Bologna, ci siamo addirittura fermati a mangiare il sushi. Mi ha detto che negli ultimi mesi è ingrassato quattro chili, una gran bella notizia. E infatti lo vedo bene, sta molto meglio». Ma c’è di più, questo clamore mediatico sta portando i frutti sperati: «I servizi sociali del Comune di Bologna lo hanno portato in un albergo cittadino dove ha potuto riposare in un vero letto – continua l’hostess – Inoltre non nascondo che ho già un paio di persone, privati cittadini, disponibili ad affidargli a prezzi modici un’abitazione. Perché questa è la vera speranza di Arnaldo: avere un posto dove dormire su di un vero letto, una doccia e una cucina. Tra l’altro è un ottimo cuoco. Spero, quindi, che questa storia abbia un lieto fine». Con il rischio che, una volta trovata la casa, l’83enne perda gli amici del Marconi. «Questo è impossibile, impossibile – ci corregge lo stesso Arnaldo – l’aeroporto è la mia famiglia».

DA VIA MARCONI AL MARCONI

Arnaldo Benatti abitava a Bastiglia, per uno strano scherzo del destino abitava in via Marconi. E oggi, invece, la sua casa è al Marconi, l’aeroporto bolognese. Risulta essere residente del paesino del Modenese dal 2000 e nel 2014 anche la sua abitazione è stata travolta dall’acqua in seguito all’alluvione: «Figuratevi, abitavo al piano terra. L’acqua era da tutte le parti. Poi da lì mi hanno trasferito in un hotel, lo stesso è stato per altri compaesani». Ci sono stati gli aiuti per gli alluvionati, le case sono tornate a essere agibili: «E anche io sono tornato nella mia».

Poi, però, di Benatti non si hanno più notizie. O meglio, non risulta più essere a Bastiglia dove era stato anche seguito dai servizi sociali. Stando sempre alle ricostruzioni si sarebbe trasferito per un periodo in Sicilia dove ha dei parenti. Lui racconta: «Sono stato a Modena, a Castelfranco. Tutte situazioni che non facevano al caso mio e così ho deciso di cambiare e sono arrivato, sei mesi fa, qui in aeroporto».

«LIBERO DI FARE LA MIA VITA»

Due ex mogli, tre figli: «Gli auguro il bene, loro fanno la loro vita e sono liberi di farlo. Io sono libero di fare la mia però». Sul suo passato l’83enne glissa anche se si sbilancia solo quando dice: «A Vignola ci sono nato, ma ci ho abitato solo da piccolissimo. Ho lavorato come tecnico nel mondo della viticoltura sia in Sicilia che in Veneto. Ora prendo la pensione sociale, gli affitti sono cari, io non chiedo nulla ma ricevo tanto».

SERVIZI SOCIALI

E in effetti, Arnaldo pare non essersi mai rivolto - almeno di recente - ai servizi sociali. Lo si intuisce chiaramente dalla nota del Comune di Bologna a firma Luca Rizzo Nervo, assessore al Welfare: «Arnaldo è stato accolto da ieri sera (martedì, ndr) presso una struttura alberghiera della città dal pronto intervento sociale del Comune che è intervenuto a seguito delle notizie di stampa. Originario della Sicilia, ha attualmente una residenza attiva a Bastiglia in provincia di Modena, dove ha fruito dei servizi rivolti a persone senza dimora. Il Comune di Bologna sta approfondendo con il Comune di residenza quali siano stati i rapporti con i servizi sociali del territorio. Nei prossimi giorni si valuterà insieme a lui quali possano essere le prospettive». Buone notizie per Arnaldo che oltre ai Comuni di Bologna e Bastiglia può contare anche sul sopporto del personale del Marconi.

Insomma, una storia da film hollywoodiano.

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QOSHE - Bastiglia, la vita da film di Arnaldo in aeroporto e ora c’è chi è pronto a offrirgli una casa - Enrico Ballotti
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Bastiglia, la vita da film di Arnaldo in aeroporto e ora c’è chi è pronto a offrirgli una casa

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21.03.2024

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Bologna L’aeroporto Marconi di Bologna come il John Fitzgerald Kennedy di New York. Arnaldo Benatti come l’attore hollywoodiano Tom Hanks. La storia molto simile a quella del film The Terminal ambientato proprio nello Scalo newyorkese e realizzata dal regista Steven Spielberg. In questo caso, però, non c’è un copione da rispettare, non ci sono delle battute da imparare a memoria.

UNA STORIA VERA

Qui c’è una storia vera, di vita vera. È quella, appunto, del signor Arnaldo, 83enne nato a Vignola (nel Modenese) e residente per diversi anni a Bastiglia, sempre in provincia di Modena. Il signor Arnaldo che ha deciso («Sì, scrivete che è una mia scelta, ho scelto di vivere libero») di vivere all’aeroporto Marconi. È qui la differenza con la pellicola, quel The Terminal già citato, dove Viktor Navorski - interpretato dal premio Oscar, Hanks - è costretto a rimanere nell’aeroporto per colpa di una guerra civile scoppiata nel suo Stato di origine, la nazione immaginaria della Krakozhia.

Diverso lo scenario, uguali le modalità della nostra particolare storia uscita ben oltre i confini del Marconi. Già, perché l’83enne, ex consulente vinicolo e con la pensione sociale, negli ultimi sei mesi si è trovato a vivere in aeroporto per problemi economici e con il sogno di trovare una sistemazione migliore.

LA GIORNATA ALLO SCALO

Arnaldo, in un mercoledì di marzo, è diventato una sorta di star. Al Marconi ci sono i giornalisti della carta stampata, quelli delle televisione. Racconta, con disinvoltura, la sua giornata. Anzi, la ripercorre. «Nella zona dei check-in sono come a casa. In fondo, dietro a quell’angolo, c’è la........

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