Modena, 13 marzo 2024 – Prevenire gli abusi ma anche contrastare i potenziali fenomeni di omertà, persecuzione, discriminazione, violenza, sopraffazione, abuso. E’ questo il motivo che ha indotto il nuovo sindacato carabinieri dell’Emilia-Romagna ad organizzare, ieri mattina, l’assemblea all’interno dell’Accademia militare di Modena, al centro della recente indagine a carico di Giampaolo Cati, tenente colonnello dell’Esercito accusato di stalking ai danni dei propri sottoposti. Ma non è tutto perché il nuovo sindacato carabinieri ha annunciato che si costituirà parte civile al processo, nel caso in cui il giudice disponga il rinvio a giudizio per l’ufficiale. La procura ha chiuso le indagini ma ancora si attende la fissazione dell’udienza preliminare: inoltre l’avvocato che rappresenta le vittime, Massimiliano Strampelli, aveva sottolineato come altri militari fossero intenzionati a presentare denuncia. Secondo le accuse, infatti, l’ ex capo del Centro Ippico dell’Accademia avrebbe sottoposto alcuni palafranieri delle scuderie, sia donne che uomini, ad atti punitivi ed umilianti. Le denunce parlano anche di frasi sessiste ed episodi di body shaming nei confronti di diverse donne, alcune delle quali hanno lasciato l’esercito proprio a seguito delle molestie e vessazioni subite.

"Noi ci costituiremo parte civile come sindacato. Non può passare inosservato quanto accaduto, se sarà accertato. Vogliamo dire la nostra, ci sentiamo lesi da questa immagine del militare despota se verrà ovviamente dimostrato e intendiamo fornire il nostro supporto a chi è stato vittima di queste assurde violenze – sottolineano il segretario generale regionale Nsc Giovanni Morgese e il segretario aggiunto Andrea Di Virgilio – Le notizie di cronaca che hanno recentemente riguardato un ufficiale in servizio proprio nell’Accademia Militare testimoniano quanto la ‘sindacalizzazione’ delle forze armate e di polizia ad ordinamento militare siano essenziali ed irrinunciabili per la tutela dei diritti e della sicurezza dei lavoratori militari, come per bilanciare, prevenire e contrastare, anche con il coinvolgimento delle Autorità preposte, i potenziali fenomeni di omertà, persecuzione discriminazione, violenza che mai possono essere giustificati o ammessi schermandocisi dietro il ‘senso del dovere’, della ‘fedeltà, dell’obbedienza o dell’onore’". L’immagine che ne esce "compromette anche quella degli ufficiali dell’Arma che prestano servizio in Accademia: per questo, se il giudice decidesse per il rinvio a giudizio di Cati, ci costituiremo parte civile nel procedimento".

"L’impressione è che vi sia un abuso generale e non è piacevole per nessuno. Quello che abbiamo voluto portare in Accademia è il nostro appoggio incondizionato a chi ha subito violenza psicologica e morale. Gli atti di sessismo, se confermai, sono gravissimi".

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Sessismo in Accademia. Il sindacato del militari dell’Arma: "Anche noi ci sentiamo parte lesa"

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13.03.2024

Modena, 13 marzo 2024 – Prevenire gli abusi ma anche contrastare i potenziali fenomeni di omertà, persecuzione, discriminazione, violenza, sopraffazione, abuso. E’ questo il motivo che ha indotto il nuovo sindacato carabinieri dell’Emilia-Romagna ad organizzare, ieri mattina, l’assemblea all’interno dell’Accademia militare di Modena, al centro della recente indagine a carico di Giampaolo Cati, tenente colonnello dell’Esercito accusato di stalking ai danni dei propri sottoposti. Ma non è tutto perché il nuovo sindacato carabinieri ha annunciato che si costituirà parte civile al processo, nel caso in cui il giudice disponga il rinvio a giudizio per l’ufficiale. La procura ha chiuso le........

© il Resto del Carlino


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