Bologna, 16 marzo 2024 – Sarebbe principalmente una questione di qualità, per chi oggi dice "io c’ero" 40 anni fa, con i Cccp sulla cresta del sottosopra. C’è gente, per capirci, che per anni ha detto ‘pagherei!’ per risentire i Cccp dal vivo. E adesso che sono tornati, è un problema sentirli a pagamento, pare, nel 2024. La discussione è rimasta giustamente appesa nel Question time in Comune di ieri, a causa di quel lutto tremendo che ha colpito la città. Però questo strano corto circuito sulla "qualità", sia delle parole, sia del lavoro altrui, rimane a friggere lo sfondo in vista dell’avvio del tour della band di Giovanni Lindo Ferretti, un ritorno fragoroso tanto che si ricomincia da Bologna e da piazza Maggiore.

Fare meno rumore, non si poteva. La data sotto San Petronio è già sold out da ieri, 8.500 biglietti bruciati e amen. La querelle sull’opportunità di concedere piazza Maggiore a un evento del genere è stata sollevata per prima da Simona Larghetti, consigliera comunale di Coalizione civica. Che ieri ha ri-posto la questione al sindaco Matteo Lepore dai banchi della maggioranza. "Un evento culturale sicuramente significativo e di rilievo", ha detto Larghetti. Ma l’organizzazione di uno spettacolo a pagamento in piazza Maggiore "è un fatto che merita una riflessione e che non dev’essere dato per scontato. Una piazza pubblica ha proprio una natura di altro tipo e forse siamo ben abituati ai tanti eventi gratuiti, tra cui il Cinema sotto le stelle".

Con Larghetti si è schierato il collettivo Cua, che parla di "autoriduzione". "Verremo in piazza Maggiore – recita un post su Facebook – e saremo felici di partecipare in maniera gratuita, come dovrebbe essere sempre". "Gratuità" al posto della ‘fedeltà‘ alla linea, l’appuntamento è per le 19 del 21 maggio, giorno del live contestato. C’è anche l’intemerata sul significato della musica dei Cccp. Da un’epoca in cui gli studenti che protestano non erano nemmeno nati.

"Dai Cccp degli anni ‘80 tanto è cambiato, ma ancora oggi – scrivono – quei pochi album registrati alla buona, senza pretese, riescono a toccare corde profonde tra giovani e giovanissime. Per cui crediamo che sia ancora più inaccettabile che quei suoni, quei testi, vengano resi di nicchia chiedendo 50 euro di ingresso".

QOSHE - Cccp "infedeli", ma già sold out. Collettivi contro il live a pagamento - Paolo Rosato
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Cccp "infedeli", ma già sold out. Collettivi contro il live a pagamento

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16.03.2024

Bologna, 16 marzo 2024 – Sarebbe principalmente una questione di qualità, per chi oggi dice "io c’ero" 40 anni fa, con i Cccp sulla cresta del sottosopra. C’è gente, per capirci, che per anni ha detto ‘pagherei!’ per risentire i Cccp dal vivo. E adesso che sono tornati, è un problema sentirli a pagamento, pare, nel 2024. La discussione è rimasta giustamente appesa nel Question time in Comune di ieri, a causa di quel lutto tremendo che ha colpito la città. Però questo strano corto circuito sulla "qualità", sia delle parole, sia del lavoro altrui, rimane........

© il Resto del Carlino


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