Torino, 12 febbraio 2024 – La Juve probabilmente dice addio allo Scudetto. E' l'Udinese, dopo lo scontro diretto con l'Inter, a sancire la fuga della squadra di Inzaghi. Un gol di Giannetti nel primo tempo, su errore di Alex Sandro, consegna alla squadra di Cioffi un importante colpo salvezza in trasferta, mentre i bianconeri piombano a meno sette dai nerazzurri e vedono avvicinarsi il Milan a meno uno. Poche idee per la squadra di Allegri che ha pagato l'assenza di Vlahovic e ha avuto poco da Milik e Chiesa prima e da Yildiz poi, lanciato nella ripresa, così gli arcigni difensori friulani hanno avuto la meglio e blindato la porta di un attento Okoye. Qualche fischio dallo Stadium per una partita che rischia di essere decisiva nella lotta con l'Inter.

Allegri, che festeggia la panchina numero 405 alla Juve, al pari di Lippi, alla fine sceglie Chiesa come partner di Milik, mentre a centrocampo c’è Weah in fascia destra con Cambiaso a sinistra. Cioffi conferma Lucca e Thauvin come coppia d’attacco, in difesa Giannetti perno centrale, in mezzo quel Samardzic obiettivo di mercato della Juve.

Inizio di partita non certo spettacolare, le due squadre amano rimanere compatte e quadrate e gli spazi sono pochi, soprattutto l’Udinese che è squadra molto fisica e propensa al contropiede. Il primo squillo è juventino con una sponda di Chiesa per l’inserimento di Cambiaso, ma Okoye salva tutto. I ritmi sono compassati, perché né Cioffi né Allegri ordinano un pressing offensivo consistente e così il possesso palla risulta spesso monotematico senza particolari acuti. Le potenziali occasioni arrivano principalmente da palle alte anche se entrambe le retroguardie sembrano gestire bene la situazione. Ma è proprio su un cross dalla trequarti che l’Udinese passa, a sorpresa, al 25’. E’ Thauvin a disegnare una traiettoria insidiosa che trae in inganno Alex Sandro, rinvio corto e incerto, e consente a Giannetti il più facile dei tap in. Non tarda ad arrivare la reazione della Juve che scatena una succosa ripartenza che libera il tiro cross di Cambiaso ma a centro area Milik non trova la deviazione vincente. Con l’area comunque ben protetta dai friulani la Juve non disdegna la sortita da fuori, ma le conclusioni di Gatti e Rabiot, seppur potenti, sono centrali e Okoye ha buon gioco a sventare. I bianconeri, inoltre, devono attaccare senza esporsi al contropiede in cui l’Udinese va a nozze e su uno di questi Samardzic scaturisce l’ammonizione a Bremer che è costretto a fermarlo con le cattive al limite dell’area: la punizione di Thauvin successiva sfila di poco alta. Un’altra grande occasione juventina arriva in zona 40’, ma sempre su cross e palle alte: stavolta la zuccata di Milik è deviata dai riflessi di Okoye. All’intervallo è vantaggio ospite e allo Stadium piove qualche fischio.

Allegri non fa sostituzioni all’intervallo, ma un cambio tattico sì arretrando Weah sulla linea difensiva e portando Cambiaso ala destra. La Juve prova a fare la partita con l’Udinese che, ovviamente, si difende in attesa di sprigionare eventuali contropiede, ma anche l’avvio di secondo è compassato per i bianconeri che come principale arma hanno l’uno contro uno di Chiesa in fascia sinistra. Al 57’ la Juve reclama un rigore quando sull’inserimento di Milik a centro area Giannetti interviene in scivolata colpendo la palla con il braccio appoggiato a terra. Da regolamento non può essere penalty. La Juve trova comunque il gol al 60’ su sviluppi di corner con Milik che sbuca in mischia, ma il guardalinee segnala che la palla sulla battuta di Chiesa è uscita. Si resta così. Ad Allegri servono i cambi, allora dentro Yildiz dopo un’ora di gioco al posto di uno spento Weah. L’Udinese lascia deliberatamente la palla ai padroni di casa, ma c’è maggior sofferenza rispetto al primo tempo e la sensazione è che la Juve possa fare male dalle parti dell’area, così Cioffi sceglie Ebosele e Ferreira per Ehizibue e Zemura per dare maggior solidità alla fase difensiva: l'idea riesce. La Juve sembra calare a metà tempo, la manovra è meno fluida, l’efficacia in fascia meno propulsiva ed emerge anche un po’ di confusione su un paio di scelte e imprecisioni, quasi come se la fuga interista avesse messo un po’ di ansia nelle teste bianconere. Una mezza occasione ce l’ha Chiesa che viene liberato da situazione di corner, ma il destraccio finisce alle stelle con i compagni a reclamare un cross sul secondo palo. Allegri ci prova con altri due cambi, Iling Junior e Nicolussi per Chiesa e Locatelli, mentre Cioffi sceglie Brenner e Success per Thauvin e Lucca con l’intento di dare più velocità e gamba al contropiede. Serve una invenzione, ce l’ha Cambiasio che disegna un cross tagliente da destra ma Yildiz non trova la deviazione vincente a due passi dalla porta. La mossa della disperazione di Allegri è il giovane Cerri dalla Next Gen per i dieci minuti finali allo scopo di dare ancora maggior peso all’attacco, soprattutto sulle palle alte che possono diventare l’unica arma a disposizione per gli assalti conclusivi. Il tentativo non riesce, gli ultimi palloni alti sono preda dei sontuosi centrali di Cioffi che blindano il risultato per un colpo salvezza importantissimo. La Juve, invece, rischia di dire addio allo Scudetto con l’Inter a più sette e una partita in meno da giocare e il Milan che arremba alle spalle a meno uno.

Juventus (3-5-2): Szczesny; Gatti, Bremer, Alex Sandro; Cambiaso (84’ Cerri), McKennie, Locatelli (77’ Nicolussi Caviglia), Rabiot, Weah (61’ Yildiz); Milik, Chiesa (77’ Iling Junior). All. Allegri. A disposizione: Alcaraz, Djalo Kostic, Miretti, Nonge, Pinsoglio, Rugani, Scaglia.

Udinese (3-5-1-1): Okoye; Perez, Giannetti, Kristensen; Ehizibue (65’ Ebosele), Lovric, Walace, Samarzdic, Zemura (65’ Ferreira); Thauvin (77’ Brenner); Lucca (77’ Success). All. Cioffi. A disposizione: Silvestri, Padelli, Zarraga, Davis, Kamara, Tikvic, Kabasele, Payero.

Marcatore: 25’ Giannetti

QOSHE - La Juve crolla in casa, Giannetti regala il colpaccio all’Udinese: l’Inter a +7 vede lo scudetto - Manuel Minguzzi
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La Juve crolla in casa, Giannetti regala il colpaccio all’Udinese: l’Inter a +7 vede lo scudetto

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13.02.2024

Torino, 12 febbraio 2024 – La Juve probabilmente dice addio allo Scudetto. E' l'Udinese, dopo lo scontro diretto con l'Inter, a sancire la fuga della squadra di Inzaghi. Un gol di Giannetti nel primo tempo, su errore di Alex Sandro, consegna alla squadra di Cioffi un importante colpo salvezza in trasferta, mentre i bianconeri piombano a meno sette dai nerazzurri e vedono avvicinarsi il Milan a meno uno. Poche idee per la squadra di Allegri che ha pagato l'assenza di Vlahovic e ha avuto poco da Milik e Chiesa prima e da Yildiz poi, lanciato nella ripresa, così gli arcigni difensori friulani hanno avuto la meglio e blindato la porta di un attento Okoye. Qualche fischio dallo Stadium per una partita che rischia di essere decisiva nella lotta con l'Inter.

Allegri, che festeggia la panchina numero 405 alla Juve, al pari di Lippi, alla fine sceglie Chiesa come partner di Milik, mentre a centrocampo c’è Weah in fascia destra con Cambiaso a sinistra. Cioffi conferma Lucca e Thauvin come coppia d’attacco, in difesa Giannetti perno centrale, in mezzo quel Samardzic obiettivo di mercato della Juve.

Inizio di partita non certo spettacolare, le due squadre amano rimanere compatte e quadrate e gli spazi sono pochi, soprattutto l’Udinese che è squadra molto fisica e propensa al contropiede. Il primo squillo è juventino con una sponda di Chiesa per l’inserimento di Cambiaso, ma Okoye salva tutto. I ritmi sono compassati, perché né Cioffi né Allegri ordinano un........

© il Resto del Carlino


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