Bologna, 12 aprile 2024 – A distanza di quattro giorni dal terribile incidente alla centrale idroelettrica di Bargi, sul lago di Suviana, sono tanti gli interrogativi che si susseguono, fra cui quelli legati al rischio di inquinamento delle acque del bacino.

Oltre a contribuire al funzionamento della centrale idroelettrica più potente dell’Emilia Romagna (anche se l’acqua che serviva per fare girare le turbine scendeva dal lago Brasinome), infatti, il bacino artificiale di Suviana - alimentato principalmente dal torrente Limentra e profondo circa 465 metri - garantisce l’approvvigionamento idrico per l’acqua potabile dell’area metropolitana di Bologna. La preoccupazione, in queste ore, è che la poltiglia d’acqua, detriti, olii e carburanti, formatasi a seguito dell’esplosione, possa mettere in pericolo la potabilità delle acque e la salute stessa del lago di Suviana: per questa ragione, Arpae (Agenzia regionale per la prevenzione, l’energia e l’ambiente) e il gruppo Hera sono stati incaricati di effettuare prelievi per monitorare lo stato dell’acqua.

In una nota del 10 aprile, il gruppo Hera ha fatto sapere di aver intensificato i monitoraggi sulla qualità dell’acqua prelevata dal lago e di non aver registrato alcuna anomalia. Il gruppo ha reso noto, inoltre, di essere in contatto costante con tutte le istituzioni e con la Protezione civile, per ‘garantire il servizio idrico sui territori dell‘Appennino vicini alla centrale idroelettrica di Bargi. Il servizio idrico per i comuni del Bolognese di Alto Reno Terme (frazione di Porretta), Castel di Casio, Gaggio Montano, oltre ad alcune frazioni di Grizzana Morandi e Vergato, è pienamente presidiato dal successivo processo di potabilizzazione dell‘impianto Hera di Suviana’. I sindaci di Camugnano, Marco Masinara, e di Castel di Casio, Marco Aldrovandi, tuttavia, hanno chiesto di organizzare un tavolo con Enel, Regione Emilia-Romagna e Arpae per discutere del problema di inquinamento delle acque del bacino.

L’assessora regionale alla Protezione civile, Irene Priolo, ha chiarito che solo i campioni d’acqua prelevati all’interno della centrale hanno evidenziato una concentrazione importante di idrocarburi. Giuseppe Bortone, direttore di Arpae Emilia Romagna, spiega oggi che nei giorni scorsi “il punto di campionamento più vicino alla centrale aveva evidenziato la presenza di idrocarburi, ma già ieri i valori si erano abbassati. Ma – aggiunge – i 2 o 3 punti analizzati al centro del bacino non hanno nessun segnale”.

Per prevenire la contaminazione delle acque dell’invaso, nonché per facilitare le complesse operazioni dei sommozzatori, l’acqua inquinata estratta dalla centrale è stata raccolta in autobotti che l’hanno portata via, per smaltirla in altre destinazioni.

Per quel che riguarda la verifica sulla presenza di amianto – prosegue Bertone –, non sono state rilevate fibre né nelle macerie campionate, né nei detriti riversatisi nelle acque né nell’aria intono alla centrale. Bortone ha inoltre assicurato che la qualità delle acque in uscita dalla centrale sarà costantemente monitorata anche nella fase che si aprirà ora, finalizzata a fermare l’allagamento e l’ingressione di acqua nell’impianto, attraverso la predisposizione di più linee di pompaggio della superficie.

QOSHE - Qualità dell’acqua: le analisi nel bacino, test e risultati - Maddalena De Franchis
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Qualità dell’acqua: le analisi nel bacino, test e risultati

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12.04.2024

Bologna, 12 aprile 2024 – A distanza di quattro giorni dal terribile incidente alla centrale idroelettrica di Bargi, sul lago di Suviana, sono tanti gli interrogativi che si susseguono, fra cui quelli legati al rischio di inquinamento delle acque del bacino.

Oltre a contribuire al funzionamento della centrale idroelettrica più potente dell’Emilia Romagna (anche se l’acqua che serviva per fare girare le turbine scendeva dal lago Brasinome), infatti, il bacino artificiale di Suviana - alimentato principalmente dal torrente Limentra e profondo circa 465 metri - garantisce l’approvvigionamento idrico per l’acqua potabile dell’area metropolitana di Bologna. La preoccupazione, in queste ore, è che la poltiglia d’acqua, detriti, olii e carburanti, formatasi a........

© il Resto del Carlino


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