Modena, 12 marzo 2024 – Una condizione neurologica emersa alla nascita le impedisce la fluidità dei movimenti e le provoca dolori atroci: grazie a una tuta ‘magica’ di ultima generazione Martina adesso ha un maggiore controllo dei muscoli e può vivere a pieno le sue mille attività e i vari momenti della giornata. La buona notizia dal fronte delle innovazioni biomedicali arriva da Zocca, dove Martina Debbia, 34 anni, insegna musica alle scuole medie ’Martiri della Libertà’.

La donna è affetta da una Diplegia spastica da paralisi cerebrale infantile. "Sono nata prematura e a causa di una asfissia perinatale ho riportato una lesione cerebrale. La diagnosi definitiva è arrivata quando io avevo un anno. Da lì sono stata seguita a Reggio, che ancora oggi è la mia seconda casa: fino a dieci anni fa sono stata paziente del professor Adriano Ferrari e della sua equipe".

E proprio di recente Martina ha deciso di utilizzare qualcosa che possa aiutarla nella vita di tutti i giorni. Si tratta della Neurotuta Exopulse Mollii Suit – un indumento di ultima generazione che le è stato consegnato dal centro Ottobock.Care di Reggio – dotato di una serie di elettrodi (58) polidistrettuali che emettono elettrostimolazioni sottosoglia di contrazione muscolare, attraverso i quali è possibile ottenere un maggior controllo del tono dei vari muscoli. "Può essere utile nei casi di paresi cerebrale, sclerosi multipla, ictus, lesioni midollari e altri disturbi neurologici", spiegano dal centro.

Martina – cantante lirica, già docente di musica alle scuole medie a Castelvetro, Sassuolo, Formigine – come si manifesta la sua patologia?

"La malattia mi impedisce i corretti movimenti del corpo. Il mio cervello trasmette segnali sbagliati ai muscoli, ho tante piccole contratture durante la giornata e il dolore è diventato cronico, alleviabile solo ricorrendo a miorilassanti e cortisone. Negli anni mi sono sottoposta a diversi interventi chirurgici, inoculazioni di botulino, fisioterapia e terapie farmacologiche".

Come è venuta a conoscenza della tuta?

"L’avevo vista sui social già nel 2019 poi sono andata a provarla al centro ortopedico Ottobock.Care di Reggio un anno dopo, città dove per otto anni ho anche frequentato il Conservatorio. E da qualche settimana l’ho acquistata".

È tutta a carico del paziente?

"In Emilia sì, mentre in altre regioni come Veneto e Lombardia invece qualcosa viene rimborsato. Ha un costo di circa seimila euro".

Quali benefici sta riscontrando?

"Ho notato subito un miglioramento nei movimenti: per esempio riesco a camminare meno rigidamente e a stare più dritta e questo determina meno cadute accidentali e meno stanchezza".

Quanto la utilizza?

"Di solito a giorni alterni, per un’ora al giorno, è molto semplice da indossare per chi come me non ha difficoltà nel vestirsi. È molto delicata, quindi bisogna evitare forzature".

Oggi lei è seguita dall’Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna, dall’equipe della dottoressa Carolina Colombo.

"Oggi lavoro e vivo da sola, guido la macchina, ho una vita piena sia sotto il profilo personale che quello professionale. Fra un mese arriverà la mia terza laurea musicale: spero che la tuta possa aiutarmi a rendere la mia vita, se possibile, ancora più ricca di attività e di obiettivi".

QOSHE - Una tuta speciale per stimolare i muscoli, Martina: “E ora la terza laurea” - Gianpaolo Annese
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Una tuta speciale per stimolare i muscoli, Martina: “E ora la terza laurea”

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12.03.2024

Modena, 12 marzo 2024 – Una condizione neurologica emersa alla nascita le impedisce la fluidità dei movimenti e le provoca dolori atroci: grazie a una tuta ‘magica’ di ultima generazione Martina adesso ha un maggiore controllo dei muscoli e può vivere a pieno le sue mille attività e i vari momenti della giornata. La buona notizia dal fronte delle innovazioni biomedicali arriva da Zocca, dove Martina Debbia, 34 anni, insegna musica alle scuole medie ’Martiri della Libertà’.

La donna è affetta da una Diplegia spastica da paralisi cerebrale infantile. "Sono nata prematura e a causa di una asfissia perinatale ho riportato una lesione cerebrale. La diagnosi definitiva è arrivata quando io avevo un anno. Da lì sono stata seguita a Reggio, che ancora oggi è la mia seconda casa: fino a dieci........

© il Resto del Carlino


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