Giovedì 25 gennaio 2024 è, e rimarrà, una data storica. Urbino è capoluogo di Provincia come Pesaro, ufficialmente e con tutti i crismi, dopo 164 anni di attese e battaglie. Il Governo, nel Consiglio dei ministri, ieri l’ha messo nero su bianco approvando il decreto che nelle ultime settimane ha tenuto gli urbinati (e non solo) con il fiato sospeso. Per la città inizia una nuova era con tante occasioni da cogliere e responsabilità da mantenere ben salde. Tra le novità una riguarda le elezioni amministrative nei comuni dai 5 ai 15mila abitanti, ovvero il sì al terzo mandato per il sindaco in carica che potrà candidarsi nuovamente.

Urbino però, rispetto alle altre località, essendo capoluogo avrà dei parametri come tale. Tradotto: 32 consiglieri, 9 assessori; proporzionale per l’elezione del Consiglio e eventuale doppio turno, quindi il ballottaggio, se nessun candidato ha ottenuto la maggioranza assoluta.

Il primo commento è di Antonio Baldelli, parlamentare del territorio in quota Fratelli d’Italia. "Urbino è ufficialmente capoluogo, un risultato storico a cui sono onorato d’aver contribuito ma che è stato reso possibile dalla sensibilità istituzionale del Governo Meloni, dal sostegno del presidente Acquaroli e dalla determinazione del sindaco Gambini. Un risultato che arriva dopo quel decreto del 22 dicembre 1860 che riconosceva la provincia di Pesaro e Urbino. Solo oggi però trova piena dignità nell’ordinamento giuridico".

Il decreto elezioni all’articolo 3 stabilisce che "nelle province la cui denominazione è composta dal nome di più comuni, il capoluogo è individuato in ciascuno dei comuni stessi".

"Con l’approvazione del decreto – continua Baldelli – naufragano miseramente accuse e polemiche strumentali di quella sinistra che ha occupato posti di governo nazionali e regionali per decenni ma che nulla ha fatto per Urbino capoluogo. Ritengo doveroso un pensiero di gratitudine a Paolo Cigliola, il quale, al tempo presidente del Tribunale urbinate, chiese con lungimiranza l’intervento della Corte costituzionale che, in una sentenza del 2013 affermò che Urbino aveva diritto ad essere riconosciuto capoluogo".

Soddisfatto anche Mirco Carloni, deputato in quota Lega: "Una richiesta (quella di capoluogo) che veniva dal sindaco e dall’Amminsitrazione comunale e oggi ha trovato una risposta importante e autorevole. Credo che sia un giorno storico per Urbino. Un riconsocimento alla storia e al valore culturale della città che è una capitale. Serviva il passaggio legisltivo che mancava e oggi che il Governo lo ha fatto bisogna festeggiare. Un grande giorno per le Marche".

"Prendo atto del decreto. La parte che ci interessa riguarda il capoluogo di Provincia – il primo commento del sindaco Maurizio Gambini –. Questa è la cosa che mi interessa di più perché la città viene enormente valorizzata, così come l’entroterra che vede un capoluogo finalmente definito". Una domanda sul terzo mandato è necessaria, e così risponde Gambini: "è per tutti i Comuni d’Italia e non per solo Urbino, come qualcuno ha scritto. Una condizione per me che dovrebbero avere tutti i Comuni italiani. Adesso vedremo in città con le forze di maggioranza cosa vogliono fare, per ora non dico altro".

Contenta anche Elisabetta Foschi: "Esprimo grande soddisfazione come urbinate e come segretario provinciale di Forza Italia per l’approvazione da parte del Comsiglio dei ministri, un riconoscimento storico che avviene nel giorno del compleanno di Carlo Bo. Oltre alla possibilità di un terzo mandato c’è il definitivo riconoscimento da parte del Governo del ruolo di Urbino come capoluogo di Provincia. È un risultato enorme che rafforzerà il ruolo di Urbino e di tutto l’entroterra. Ringrazio tutto il Governo, il sindaco Gambini che si è attivato e la delegazione di Forza Italia guidata dal ministro Tajani".

Francesco Pierucci

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Urbino Capoluogo, il governo conferma

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26.01.2024

Giovedì 25 gennaio 2024 è, e rimarrà, una data storica. Urbino è capoluogo di Provincia come Pesaro, ufficialmente e con tutti i crismi, dopo 164 anni di attese e battaglie. Il Governo, nel Consiglio dei ministri, ieri l’ha messo nero su bianco approvando il decreto che nelle ultime settimane ha tenuto gli urbinati (e non solo) con il fiato sospeso. Per la città inizia una nuova era con tante occasioni da cogliere e responsabilità da mantenere ben salde. Tra le novità una riguarda le elezioni amministrative nei comuni dai 5 ai 15mila abitanti, ovvero il sì al terzo mandato per il sindaco in carica che potrà candidarsi nuovamente.

Urbino però, rispetto alle altre località, essendo capoluogo avrà dei parametri come tale. Tradotto: 32 consiglieri, 9 assessori; proporzionale per l’elezione del Consiglio e eventuale doppio turno, quindi il ballottaggio, se nessun candidato ha ottenuto la maggioranza assoluta.

Il primo commento è di Antonio Baldelli,........

© il Resto del Carlino


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