Bologna, 5 febbraio 2024 – Ci siamo. Dopo quasi un mese dall’inizio della fase concreta della Città 30, con tanto di sanzioni a chi non rispetta i nuovi limiti, questa potrebbe essere la settimana decisiva per capire gli sviluppi futuri che riguardano la mobilità bolognese. La direttiva del ministero dei Trasporti è arrivata, il Comune l’ha recepita, ma per il momento tutto resta com’è: il tavolo di confronto sarà quello dell’Anci, ma le parti in causa devono ancora essere convocate. Ministero e Palazzo d’Accursio, insomma, tirano entrambi dritto per la propria strada: ora bisognerà vedere come e quando potrebbe iniziare questa guerra di scartoffie, tra missive in arrivo da Roma che chiedono di rendicontare tutte le strade che hanno visto cambiare i limiti (con annessa motivazione) e multe che – con la tenuta dell’intero progetto a rischio – potrebbero diventare illegittime e quindi impugnabili. La delibera che ha messo nero su bianco la Città 30, insieme con tutte le ordinanze che hanno imposto limiti di velocità ribassati, potrebbero essere disapplicata. Oppure si potrebbe puntare sulla strada del dialogo, e non della burocrazia, come auspica il sindaco Matteo Lepore. Ci siamo, insomma: potrebbe essere la settimana decisiva.

Io l’ho sempre detto: il Codice della strada fornisce indicazioni chiarissime, dice tutto quello che c’è da sapere al riguardo della Città 30. Regole che l’amministrazione, a maggior ragione. dovrebbe essere chiamata a rispettare". Federico Bendinelli ne è sicuro: il Comune deve attenersi alla direttiva inviata dal ministero dei Trasporti. Il presidente dell’Automobile club l’aveva anticipato al Carlino qualche settimana fa, quando si era entrati ‘in odore’ di sanzioni, citando – ovviamente – il Codice della strada. Nello specifico l’articolo 142, comma bis, che recita: "Entro i limiti massimi, gli enti proprietari della strada possono fissare, provvedendo anche alla relativa segnalazione, limiti di velocità minimi e massimi diversi da quelli fissati al comma 1 (cioè quelli standard, come i 50 orari nei centri urbani, ndr ), in determinate strade e tratti di strada quando l’applicazione renda opportuna la determinazione di limiti diversi, seguendo le direttive che saranno impartite dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti".

Presidente Bendinelli, tutto già nero su bianco. La creazione di vie, zone o interi raggruppamenti di strade a 30 all’ora deve passare attraverso Roma. Nessuno scatto in avanti, insomma?

"Il Codice della strada specifica proprio come i Comuni possano ridurre la velocità, ma solo con una motivazione specifica e su intesa con il ministero. Che, in sostanza, ha il potere di dare il proprio assenso o negare il provvedimento. E addirittura revocarlo".

Questo cosa comporta?

"Un aspetto semplice, credo, come già sottolineato da qualcuno: tutte le multe che vengono fatte diventano impugnabili. E c’è un altro problema...".

Quale?

"Alcuni mettono in contrapposizione la decisione di altri Comuni di istituire zone 30, eppure anche a Bologna le abbiamo da anni, quindi non si tratta di questo".

E di cosa?

"Quello che è assurdo è questa imposizione totale, che arriva addirittura a invertire il senso delle cose, lasciando solo alcune vie a 50 chilometri orari".

Che idea si è fatto in queste prime settimane di Città 30 e, soprattutto, di sanzioni da parte della polizia locale?

"Sinceramente? Non mi aspettavo questa reazione, perché di solito i bolognesi sono un po’ duri a cambiare abitudini. Ma questo progetto, evidentemente, lede l’interesse di molte persone che in città vivono o lavorano, e non solo dei turisti".

E sulla decisione di ripristinare la vecchia corsia preferenziale in via Farini, che posizione ha?

"Sono molto contrario: significa dividere in due una delle pochissime arterie della città. E, se aggiungiamo anche il cantiere della Garisenda, tutto questo mi sembra davvero folle...".

C’è un preconcetto verso l’utilizzo dell’auto privata, secondo lei?

"Sembra una guerra non solo alla mobilità della città, ma anche all’economia bolognese. Mi sembra davvero che si continui a non ragionare... Bologna paga ancora la follia delle amministrazioni venute dopo il sindaco Guazzaloca".

A cosa si riferisce?

"All’aver buttato nel cestino un progetto realizzabile e già finanziato dall’Unione Europea: una metropolitana. Se fosse stata realizzata all’epoca, oggi avremmo risolto la maggior parte dei problemi di cui stiamo ancora discutendo".

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Città 30, l’Aci insiste. Il presidente Bendinelli: "Il Codice della strada dà ragione al ministero"

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05.02.2024

Bologna, 5 febbraio 2024 – Ci siamo. Dopo quasi un mese dall’inizio della fase concreta della Città 30, con tanto di sanzioni a chi non rispetta i nuovi limiti, questa potrebbe essere la settimana decisiva per capire gli sviluppi futuri che riguardano la mobilità bolognese. La direttiva del ministero dei Trasporti è arrivata, il Comune l’ha recepita, ma per il momento tutto resta com’è: il tavolo di confronto sarà quello dell’Anci, ma le parti in causa devono ancora essere convocate. Ministero e Palazzo d’Accursio, insomma, tirano entrambi dritto per la propria strada: ora bisognerà vedere come e quando potrebbe iniziare questa guerra di scartoffie, tra missive in arrivo da Roma che chiedono di rendicontare tutte le strade che hanno visto cambiare i limiti (con annessa motivazione) e multe che – con la tenuta dell’intero progetto a rischio – potrebbero diventare illegittime e quindi impugnabili. La delibera che ha messo nero su bianco la Città 30, insieme con tutte le ordinanze che hanno imposto limiti di velocità ribassati, potrebbero essere disapplicata. Oppure si........

© il Resto del Carlino


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