Bologna, 4 marzo 2024 - Quattro anni e tre mesi per Luigi Ciavardini e due anni per Vincenzo Vinciguerra: queste le richieste della Procura, pm Rossella Poggioli, per i due imputati di falsa testimonianza aggravata per aver taciuto alcune circostanze nelle deposizioni rese durante il processo di primo grado sulla strage del 2 agosto 1980 a carico di Gilberto Cavallini.
In particolare, Ciavardini - già condannato in via definitiva come esecutore materiale della strage - è a processo perché, nelle udienze del 9 e 16 maggio 2018, ha taciuto l'identità del personale medico che lo aveva curato per la ferita riportata nell'attentato del 28 maggio 1980 in cui i Nar uccisero, davanti al liceo 'Giulio Cesare' di Roma il poliziotto Franco Evangelista, e per non aver voluto rivelare l'identità degli amici di Cavallini che lo avevano ospitato a Villorba tra luglio e agosto 1980.
Vinciguerra, invece, è ritenuto reticente perché non ha voluto fare i nomi delle persone da cui seppe che Valerio Fioravanti e Cavallini avrebbero fatto da collegamento tra il gruppo veneto di Ordine nuovo e i gruppi romani di estrema destra di Paolo Signorelli e Sergio Calore.
Non solo: la pm ha ritenuto che i rapporti tra Ciavardini e Cavallini non si siano mai interrotti nel corso degli anni, tanto che Cavallini, per accedere ai benefici penitenziari, ottenne lavoro alla cooperativa Essegi 2012, riconducibile alla famiglia di Ciavardini e sciolta d'ufficio lo scorso anno.