Bologna, 6 marzo 2024 – Parte oggi il processo, davanti alla Corte d’Assise, all’ex medico oculista della Virtus Bologna, Giampaolo Amato. Un processo molto sentito in città perché Amato è un personaggio molto noto in città.
Il medico 64enne è accusato di aver ucciso la moglie Isabella Linsalata, anche lei medico, e la suocera Giulia Tateo, somministrando loro un mix letale di farmaci.
Secondo l’accusa il movente per il duplice omicidio sarebbe stato il poter incassare l’eredità e vivere liberamente una relazione extraconiugale, mentre secondo la difesa l’oculista non aveva bisogno di soldi e già frequentava senza problemi l’amante.
Presenti in aula, oltre ai pm Morena Plazzi e Domenico Ambrosino, ai difensori avvocati Gianluigi Lebro e Cesarina Mitaritonna, anche le parti civili costituite - il fratello di Tateo, con l’avvocato Francesca Stortoni, e la sorella di Linsalata, rappresentata dall’avvocato Maurizio Merlini - e costituende, dato che anche l’Ausl e l’Unione donne Italia hanno presentato la loro richiesta di partecipare al processo. L’aula è piena di parenti e amici sia di Linsalata, sia dell’imputato. Un separé è stato posto davanti alla finestra che affaccia sul cortile interno del tribunale e, questa mattina, un nastro era stato posto a “transennare” l’aula. Amato si è seduto accanto ai propri legali.
È entrato in un’aula gremita e senza manette, Giampaolo Amato, l’oculista di 65 anni accusato di avere ucciso con premeditazione la moglie Isabella Linsalata, 62 anni, e la suocera Giulia Tateo, 87, a ottobre 2021. La prima udienza del processo di primo grado, in dibattimento, per l’ex medico della Virtus pallacanestro è iniziata con oltre un’ora di ritardo.