"Sono innocente". Ha reso spontanee dichiarazioni in aula Giampaolo Amato, l’oculista di 64 anni ed ex medico della Virtus basket accusato dell’omicidio della moglie Isabella Linsalata, 62, e della suocera Giulia Tateo, 87, morte a pochi giorni di distanza l’una dall’altra e in circostanze quasi identiche a ottobre 2021. Nel corso dell’udienza hanno testimoniato anche la sorella di Isabella, Anna Maria, e l’amica Maria Grazia Poggi: entrambe hanno ripercorso i mesi precedenti alla morte di Isabella.

Amato è in carcere da quasi un anno, accusato di avere ucciso moglie e suocera con lo stesso mix di farmaci – una benzodiazepina e un anestetico ospedaliero – sottratti da uno degli ospedali dell’Ausl in cui lavorava. Le due donne sono state trovate a letto senza vita, nei rispettivi appartamenti, comunicanti. Moventi del (presunto) delitto: sentimentale, poiché Amato aveva una relazione extraconiugale, ed economico, per l’eredità. In aula, ieri, a tratti il medico si è commosso. Ma l’eloquio è stato forbito e preciso, seppur concitato: "Non ho ucciso nessuno, non ho drogato nessuno, non ho rubato farmaci. Non ho mai fatto del male a qualcuno, neppure una rissa da giovane. Rispetto la legge e il giuramento di Ippocrate. Non so perché Isabella sia morta, ma escludo categoricamente sia stato suicidio: amava la vita, amava i nostri figli. Anche io voglio la verità e sono sicuro emergerà: produrremmo le prove che non l’ho uccisa io. Quando sarò interrogato, dirò la verità come sempre, con coerenza e correttezza. Perché io non sono perfetto, ma corretto credo di sì".

Il sessantaquattrenne rigetta con forza l’accusa di avere somministrato farmaci alla moglie: "Al contrario: fui proprio io, a febbraio 2019, a farle fare degli esami del sangue per via dei suoi malesseri, che non ho mai sottovalutato. A tal punto lei non si fidava di me, a tal punto avevo qualcosa da nascondere... – ironizza –. Anche in passato aveva sofferto di episodi di narcolessia, i primi addirittura nel 1987. Sempre nel 2019, la portai io a fare la Risonanza cerebrale". Di più, sostiene la sua difesa (avvocati Gianluigi Lebro e Cesarina Mitaritonna): venne proprio da lui l’impulso a fare i famosi esami delle urine che, a maggio 2019, svelarono l’elevatissima presenza di benzodiazepine nell’organismo della donna: "Fu il marito a farle notare che a volte gli era parsa assente, in quei giorni, così lei decise di fare i test".

E la volontà di farla cremare? "Era solo per riposare insieme, un domani, nella tomba della mia famiglia – spiega ancora l’imputato – . Ma acconsentii subito a farla ’riposare al sole’, come lei aveva detto di desiderare a nostro figlio Nicola. E pure all’autopsia. Che sarebbe stata comunque fatta, prima della cremazione".

Dichiarazioni, queste, che Anna Maria Linsalata, parte civile con gli avvocati Maurizio Merlini e Francesca Stortoni, preferisce non commentare: "Magari fosse innocente, mi leverebbe un gran peso dal cuore. Ma temo che non sia così. Perché non lo denunciai nel 2019, dopo gli esami di Isabella? Rispettai il desiderio di mia sorella, che sospettava di lui, ma non voleva rovinarlo e mettere in difficoltà i figli. Mi promise che sarebbe stata attenta alle tisane che le preparava. Se tornassi indietro non so se farei la stessa scelta". Conferma l’amica Maria Grazia: "Dopo i risultati delle analisi, le dicemmo che doveva denunciare Giampaolo, cacciarlo di casa. Isa però non ne aveva alcuna intenzione".

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Accusato di due delitti. Il medico alla sbarra: "Curai io mia moglie. Non l’ho avvelenata"

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04.04.2024

"Sono innocente". Ha reso spontanee dichiarazioni in aula Giampaolo Amato, l’oculista di 64 anni ed ex medico della Virtus basket accusato dell’omicidio della moglie Isabella Linsalata, 62, e della suocera Giulia Tateo, 87, morte a pochi giorni di distanza l’una dall’altra e in circostanze quasi identiche a ottobre 2021. Nel corso dell’udienza hanno testimoniato anche la sorella di Isabella, Anna Maria, e l’amica Maria Grazia Poggi: entrambe hanno ripercorso i mesi precedenti alla morte di Isabella.

Amato è in carcere da quasi un anno, accusato di avere ucciso moglie e suocera con lo stesso mix di farmaci – una benzodiazepina e un anestetico ospedaliero – sottratti da uno degli ospedali dell’Ausl in cui lavorava. Le due donne sono state trovate a letto senza vita, nei rispettivi appartamenti, comunicanti. Moventi del (presunto) delitto:........

© il Resto del Carlino


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