Roma, 7 marzo 2024 – La decisione era attesa dagli analisti ed è stata confermata la Bce (Banca centrale europea) lascia i tassi d’interesse invariati.

La Banca centrale europea ha nuovamente confermato i livelli di riferimento sui tassi di interesse: 4,5% sulle operazioni di rifinanziamento principali, 4% sui depositi presso la stessa banca centrale e 4,75% sulle operazioni di rifinanziamento marginale.

La decisione, comunicata al termine del Consiglio direttivo, è in linea con le attese, mentre da mesi ormai gli interrogativi dei mercati riguardano la tempistica con cui l`istituzione inizierà a ritoccare al ribasso questi riferimenti, portati a livelli fortemente restrittivi allo scopo di frenare la domanda e favorire il ritorno dell`inflazione ai valori obiettivo.

Su questo il comunicato del Consiglio non si discosta dalla formula degli ultimi mesi e “ritiene che i tassi di interesse di riferimento si collochino su livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, forniranno un contributo sostanziale al conseguimento di tale obiettivo (la diminuzione dell’inflazione ndr)". mentre le decisioni future "assicureranno che i tassi di riferimento siano fissati su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario".

Va però rilevato che la Bce ha ritoccato al ribasso sia le previsioni di inflazione per l'area euro, sia quelle per la crescita economica. Intanto i dati preliminari di febbraio hanno mostrato che il caro vita medio nell`area euro si è moderato al 2,6%. La Bce punta a una inflazione che sul medio termine si attesti al 2% in maniera simmetrica.

Gli esperti della Bce hanno rivisto al ribasso la previsioni di crescita economica dell'area euro per il 2024 allo 0,6%, mentre hanno confermato all'1,5% l'attesa di espansione del Pil nel 2025 e e ritoccato al rialzo, all`1,6% quella sul 2026. Lo scorso dicembre, nelle precedenti previsioni, veniva indicato una crescita 2024 allo 0,8% e poi 1,5% sia per il 2025 che per il 2026.

Nelle ultime proiezioni degli esperti della Bce "l'inflazione è stata rivista al ribasso, in particolare per il 2024, principalmente per effetto del minore contributo dei prezzi dell'energia". Lo rileva l'istituto centrale nella nota diffusa al termine della riunione di politica monetaria. Gli esperti indicano ora che "si collocherebbe in media al 2,3% nel 2024, al 2,0% nel 2025 e all'1,9% nel 2026. Anche l'inflazione al netto dell'energia e degli alimentari e' stata corretta al ribasso, a una media del 2,6% nel 2024, del 2,1% nel 2025 e del 2,0% nel 2026".

Il mantenimento dei tassi fa si che chi ha prestiti o mutui a tasso variabile non possa registrare benefici immediati (con un sensibile calo nelle rate) anche se gli analisti pensano che un primo taglio da parte della Bce possa già arrivare entro la metà dell’anno. Ecco quando e come cambieranno le rate dei mutui secondo gli analisti da qui al 2025.

"L'attività economica resta debole, i consumatori continuano a non spendere, gli investimenti restano moderati e le aziende esportano meno, ma i sondaggi indicano una ripresa graduale grazie all'inflazione in calo e agli stipendi che continuano a crescere”. Lo ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde al termine della riunione del Consiglio direttivo.

E la decisione di “tenere i tassi invariati è stata presa all’unanimità dal Consiglio direttivo della Bce”, ha detto Christine Lagarde.

“Stiamo seguendo un percorso di disinflazione e siamo più fiduciosi" su questo calo "ma a questo punto non abbastanza" per decidere un taglio dei tassi. "Ci servono più conferme e più dati: ne sapremo più ad aprile ma molto di più a giugno", ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde, incontrando la stampa al termine della riunione del Consiglio Direttivo, abbassando le aspettative per un taglio nella prossima riunione del Consiglio Direttivo che oggi "all'unanimità" ha deciso di tenere i tassi fermi. Sull'inflazione "ci sono movimenti positivi ma non sono abbastanza forti e duraturi" per decidere un taglio.

In questa riunione il Consiglio Direttivo della Bce "non ha discusso di taglio dei tassi : abbiamo solo iniziato a discutere" su come invertire la politica restrittiva adottata nel 2022-23. Per una eventuale decisione "avremo pochi dati ad aprile ma molti di più a giugno. E questo conta, perché siamo legati ai dati". Per la seconda volta nella conferenza stampa la presidente della Bce Christine Lagarde 'sposta' alla riunine di giugno le aspettative per un taglio dei tassi.

“La Bce agirà in maniera indipendente, faremo quello che dobbiamo fare, quando lo dobbiamo fare. Se le condizioni sono soddisfatte e la nostra diagnosi è che la politica monetaria è stata restrittiva abbastanza a lungo, prenderemo la nostra decisione”. Lo ha detto la presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, rispondendo alla domanda se laBce sia in qualche modo vincolata da quello che farà la Federal Reserve americana (Fed) che è la Banca centrale Usa.

QOSHE - La Bce lascia i tassi invariati al 4,5%. Le conseguenze per i mutui - Fabio Lombardi
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La Bce lascia i tassi invariati al 4,5%. Le conseguenze per i mutui

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07.03.2024

Roma, 7 marzo 2024 – La decisione era attesa dagli analisti ed è stata confermata la Bce (Banca centrale europea) lascia i tassi d’interesse invariati.

La Banca centrale europea ha nuovamente confermato i livelli di riferimento sui tassi di interesse: 4,5% sulle operazioni di rifinanziamento principali, 4% sui depositi presso la stessa banca centrale e 4,75% sulle operazioni di rifinanziamento marginale.

La decisione, comunicata al termine del Consiglio direttivo, è in linea con le attese, mentre da mesi ormai gli interrogativi dei mercati riguardano la tempistica con cui l`istituzione inizierà a ritoccare al ribasso questi riferimenti, portati a livelli fortemente restrittivi allo scopo di frenare la domanda e favorire il ritorno dell`inflazione ai valori obiettivo.

Su questo il comunicato del Consiglio non si discosta dalla formula degli ultimi mesi e “ritiene che i tassi di interesse di riferimento si collochino su livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, forniranno un contributo sostanziale al conseguimento di tale obiettivo (la diminuzione dell’inflazione ndr)". mentre le decisioni future "assicureranno che i tassi di riferimento siano fissati su livelli sufficientemente........

© il Resto del Carlino


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