Reggio Emilia, 26 gennaio 2024 – Un ‘ladro’ ripreso dalle telecamere, con le immagini pubblicate sui social da Matteo Voltolini, volto noto del calcio: il portiere del Montecchio, ex Granata, che gestisce tre locali tra città e provincia, pubblica su Instagram i video del socio, Domenico Ferone, che si porta via del cibo dal locale Ricamato ad Albinea.

"Il mio socio mi ha derubato. Caro Domenico, ti ho beccato. Adesso farò vedere a tutti che persona sei". Seguono le immagini con i vari ‘furti’ a segno. Attenzione, però: alla fine, Voltolini specifica ‘Fine prima parte’. La seconda sarà pubblicata oggi e il socio incriminato si trasformerà, come per magia, nel paladino dei bisognosi: da ladro vigliacco a persona dal cuore grande vicina ai poveri di piazzale Marconi. Sì, perché in realtà – e Voltolini lo ha scoperto da poco – Domenico quelle materie prime ’rubate’ le usa per dare da mangiare ai senzatetto della stazione.

Con quel ‘bottino’, fatto di cibi in scadenza o che comunque non verrebbero utilizzati, ‘complice’ il pizzaiolo Mauro, prepara gnocchi, panini, pizze e quando stacca dal lavoro invece che andare a casa va dai senzatetto e porta loro da mangiare.

Domenico Ferone, aka “dom–tattoer” (dal 2009 ha lo studio di tatuaggi Seventh ink tattoo a Reggio), faceva tutto di nascosto, l’ultima cosa che avrebbe voluto, dice, sarebbe stata di sbandierare ai quattro venti quanto fa, da anni, per gli ultimi della città. A questo punto però, vistosi ‘scoperto’ dal socio Voltolini e interpellato dal Carlino, sceglie di fare una piccola eccezione e racconta la sua storia. "Lo faccio da anni, ma lo sanno in pochi, pochissimi".

Tutto è iniziato quando, diverso tempo fa, accompagnava la figlia a scuola in città. "A quell’ora, era presto per andare in studio, così dal panettiere mi facevo fare delle porzioni di gnocco e mortadella, poi andavo in stazione e facevo colazione con quelli che vivevano lì, ci scambiavo quattro chiacchiere".

Perché decidere di impiegare così il proprio tempo libero? "Stare con queste persone, conoscerle, mi ha dato sempre moltissimo su cui riflettere. Io credo che la cosa che a un essere umano non dovrebbe mai mancare è un tetto sopra la testa, dovrebbe essere la base. Invece, qui si sta accanto a chi non ha dove dormire e ogni giorno deve inventarsi un modo per mangiare e per di più, col fatto che dormono in strada, vengono guardati dagli altri con fastidio, con disprezzo anche. Basta conoscerli, però, per rendersi conto che sono più umani di tanti altri".

Un giorno, uno dei soliti ragazzi, un tunisino, non c’era, "l’avevano portato via in ambulanza. Allora ho lasciato agli altri il suo gnocco con la mortadella. Non avrei mai pensato che l’avrebbero conservato davvero per lui. Invece, quando quel ragazzo è tornato, mi ha ringraziato per lo gnocco del giorno prima. Glielo avevano tenuto da parte. Nonostante non abbiano nulla, hanno compiuto un gesto del genere. Un gesto grande. È una cosa a cui poi ho pensato e ripensato dopo, tante volte".

Lì si parla di tutto, vicino a quei binari scorrono, invisibili ai più, queste esistenze che sono fatte di disperazione, di scherzi del destino, di povertà, e, spesso, di un dolore difficile da superare. "C’era un ragazzo, italiano, che si era separato dalla moglie, per volere di lei, e insieme aveva perso anche il lavoro. In un attimo, si è trovato senza casa e senza soldi. E senza più i figli. Aveva quasi 50 anni. Un altro, sui 55, si era fatto la galera ingiustamente accusato, così mi aveva raccontato. Molti poi bevono tanto, per scaldarsi, per non sentire niente. Fanno una vita che è tutta di cartoni e coperte, a cui hanno un attaccamento morboso. Sono persone che non hanno più nulla. Anche io sono partito dal niente, la posizione che occupo ora me la sono costruita da solo, col tempo. Questo mi ha aiutato a farmi apprezzare ancora di più le cose che ho. E stare con questi ragazzi, devo dire, mi dà modo di vedere quanto non sappiamo dare valore a quello che di buono ci capita, basta pensare a quante volte ci arrabbiamo per delle sciocchezze. Quindi, iniziavo così la giornata, stando con loro mezzora o un’ora, a chiacchierare. Sono andato avanti per due o tre anni".

Poi, la scorsa estate, si è ‘preso una pausa’, per questioni personali. "Ho ricominciato a novembre – prosegue –, prendevo in magazzino cibi in scadenza o che sapevo non sarebbero stati usati, consapevole che non stavo portando via nulla. Peraltro, ho montato io le telecamere. E poi, sarebbe stato come derubare me stesso", fa notare.

"Arrivo in stazione, la sera, e li sveglio. Chiamo: ’Hey man’, di solito li avverto così del mio arrivo. Con qualcuno si chiacchiera, magari in inglese. Molti però, quando tirano fuori la testa da sotto la coperta, non hanno voglia di parlare. Sono intontiti. Stanchissimi. Uno di loro si è lamentato che la pizza è arrivata fredda, l’altra sera – racconta Ferone, con un sorriso –, mi sono scusato con lui".

"Ora che so come stanno le cose – dice Voltolini –, pensiamo di mettere in calendario una tappa fissa, una volta alla settimana, per dare da mangiare a queste persone". "Con Voltolini e l’altro socio, Carmine Allocca, organizzeremo qualcosa", spiega Ferone.

Tra le idee di Domenico (originario di Napoli) anche quella della pizza sospesa: il cliente che lo desidera ne compra una e il locale ne aggiunge un’altra, da portare a chi ne ha bisogno. Tra le iniziative in embrione, il pranzo di Natale per la Casina dei bimbi a Rivalta. Magari con l’aggiunta di un dono per i piccoli ospiti.

QOSHE - Da sospetto ladro a eroe: "Pensavo che il socio mi derubasse, invece porta cibo ai senzatetto" - Chiara Gabrielli
menu_open
Columnists Actual . Favourites . Archive
We use cookies to provide some features and experiences in QOSHE

More information  .  Close
Aa Aa Aa
- A +

Da sospetto ladro a eroe: "Pensavo che il socio mi derubasse, invece porta cibo ai senzatetto"

6 1
26.01.2024

Reggio Emilia, 26 gennaio 2024 – Un ‘ladro’ ripreso dalle telecamere, con le immagini pubblicate sui social da Matteo Voltolini, volto noto del calcio: il portiere del Montecchio, ex Granata, che gestisce tre locali tra città e provincia, pubblica su Instagram i video del socio, Domenico Ferone, che si porta via del cibo dal locale Ricamato ad Albinea.

"Il mio socio mi ha derubato. Caro Domenico, ti ho beccato. Adesso farò vedere a tutti che persona sei". Seguono le immagini con i vari ‘furti’ a segno. Attenzione, però: alla fine, Voltolini specifica ‘Fine prima parte’. La seconda sarà pubblicata oggi e il socio incriminato si trasformerà, come per magia, nel paladino dei bisognosi: da ladro vigliacco a persona dal cuore grande vicina ai poveri di piazzale Marconi. Sì, perché in realtà – e Voltolini lo ha scoperto da poco – Domenico quelle materie prime ’rubate’ le usa per dare da mangiare ai senzatetto della stazione.

Con quel ‘bottino’, fatto di cibi in scadenza o che comunque non verrebbero utilizzati, ‘complice’ il pizzaiolo Mauro, prepara gnocchi, panini, pizze e quando stacca dal lavoro invece che andare a casa va dai senzatetto e porta loro da mangiare.

Domenico Ferone, aka “dom–tattoer” (dal 2009 ha lo studio di tatuaggi Seventh ink tattoo a Reggio), faceva tutto di nascosto, l’ultima cosa che avrebbe........

© il Resto del Carlino


Get it on Google Play