Ravenna, 13 dicembre 2023 – Tace per ora dalla sua casa di Marcon, comune di poco meno di 20 mila abitanti in provincia di Venezia. In malattia - per via dello choc emotivo rimediato - e in silenzio con quel peso che gli è piombato addosso: da ieri mattina l’uomo - un macchinista 44enne - si trova formalmente indagato per disastro ferroviario colposo in ragione dello scontro tra treni avvenuto poco dopo le 20 di domenica nei pressi della stazione di Faenza.

In fondo solo un atto dovuto alla luce della consulenza tecnica che la prossima settimana la procura ravennate è decisa ad affidare a un ingegnere esperto in materia: il 44enne, difeso dall’avvocato Gian Luigi Manaresi, avrà così modo di nominare un proprio consulente di fiducia.

Era lui ai comandi del Frecciarossa 8828 Lecce-Venezia che, per cause ancora al vaglio degli inquirenti, ha urtato un Regionale fermo a semaforo rosso sulla linea Bologna-Rimini.

I feriti sono stati almeno sei dei quali il più grave ha rimediato una prognosi di una trentina di giorni. Non è escluso che alla spicciolata, qualcun altro dei 460 passeggeri a bordo (di cui 400 sul Frecciarossa) si rechi a farsi medicare nel proprio ospedale di riferimento facendo così lievitare il bilancio. In ogni modo, senza querela - nessuno a ieri mattina l’aveva depositata -, la procura non potrà procedere anche per le lesioni colpose.

In quanto alla dinamica, quella di massima vede il Frecciarossa retrocedere fino a urtare il Regionale. Ma per quale motivo? Le cause ipotizzabili, si biforcano: errore umano o guasto meccanico.

Trenitalia da parte sua ha garantito che "sono in corso approfondimenti ed è stata nominata una commissione interna per accertare la dinamica dell’accaduto". Ha anche precisato che domenica sera l’amministratore delegato di Rfi, Gianpiero Strisciuglio, viaggiava sul Frecciarossa ma "non è intervenuto sulle procedure che il macchinista avrebbe applicato alle circostanze".

Inoltre la sala operativa centrale, secondo Rfi, non ha fatto "pressione sul macchinista per compiere attività non conformi ai regolamenti o per velocizzare le operazioni". E poi Strisciuglio "non ha palesato la sua carica, resa nota soltanto dopo l’accaduto".

L’uomo verrà sentito dalla procura così come già accaduto per alcuni dei passeggeri identificati dalla polizia subito dopo l’urto. Per altri, si attende invece che siano gli stessi magari a farsi avanti.

Sul fronte indagini penali - coordinate dal pm Silvia Ziniti -, già all’indomani dello schianto si è tenuto un sopralluogo, andato avanti per alcune ore, caratterizzato da un vertice degli specialisti del nucleo operativo incidenti ferroviari della Polfer con i colleghi di Faenza e di Bologna. La procura, oltre ai due convogli, ha posto sotto sequestro anche diversa documentazione.

Alla soluzione del caso, potrebbero contribuire pure i dati della memoria di bordo (il registratore cronologico eventi) e i contatti avvenuti con terra. Altre verifiche ancora interesseranno i tabulati telefonici dei due macchinisti. Non è escluso che al momento dell’incarico per la consulenza, il numero degli indagati possa crescere.

"Ho parlato direttamente con l’indagato - ha detto Matteo Bollato, segretario Slm Fast Confsal Veneto -: è scosso, si sta un po’ riabilitando perché ha subito un forte trauma. Non lesivo, ma uno choc emotivo. La paura è stata tanta e avrà bisogno di un periodo di riposo". I colleghi hanno descritto l’uomo come un macchinista serio, esperto e capace.

Intanto anche il mondo della politica ha chiesto chiarimenti sull’accaduto. Il responsabile economia di Sinistra Italiana, Giovanni Paglia, ha parlato di "tragedia sfiorata: solo l’ultimo episodio di un anno nero per le Ferrovie, fra stragi sul lavoro e ritardi cronici". La deputata dem Oiudad Bakkali ha spiegato di avere presentato, "raccogliendo le firme di tutti i deputati del Pd in commissione trasporti, un’interrogazione al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti sulla collisione. Ho chiesto che il ministro Matteo Salvini, oltre a sollecitare un’indagine approfondita per appurare cause ed eventuali responsabilità, si impegni a reperire le risorse necessarie per completare il progetto di quadruplicamento della linea ferroviaria Bologna-Rimini al fine di includere anche la tratta che arriva sino a Rimini".

QOSHE - Disastro ferroviario, il macchinista indagato è in malattia per lo choc - Andrea Colombari
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Disastro ferroviario, il macchinista indagato è in malattia per lo choc

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13.12.2023

Ravenna, 13 dicembre 2023 – Tace per ora dalla sua casa di Marcon, comune di poco meno di 20 mila abitanti in provincia di Venezia. In malattia - per via dello choc emotivo rimediato - e in silenzio con quel peso che gli è piombato addosso: da ieri mattina l’uomo - un macchinista 44enne - si trova formalmente indagato per disastro ferroviario colposo in ragione dello scontro tra treni avvenuto poco dopo le 20 di domenica nei pressi della stazione di Faenza.

In fondo solo un atto dovuto alla luce della consulenza tecnica che la prossima settimana la procura ravennate è decisa ad affidare a un ingegnere esperto in materia: il 44enne, difeso dall’avvocato Gian Luigi Manaresi, avrà così modo di nominare un proprio consulente di fiducia.

Era lui ai comandi del Frecciarossa 8828 Lecce-Venezia che, per cause ancora al vaglio degli inquirenti, ha urtato un Regionale fermo a semaforo rosso sulla linea Bologna-Rimini.

I feriti sono stati almeno sei dei quali il più grave ha rimediato una prognosi di una trentina di giorni. Non è escluso che........

© il Resto del Carlino


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