Bologna, 5 febbraio 2024 – La proiezione di ‘Povere Creature!’ inizia con qualche minuto di ritardo, perché la fila da smaltire è lunga. Al cinema Bellinzona "c’è un sacco di gente", dice chi aspetta di entrare quasi lamentandosi, anche se è buon segno. È la riprova di quel +41% sul 2019 con cui si è chiuso l’anno, e degli oltre 29mila biglietti staccati. Il cinema è vivo. La proiezione del film di Yorgos Lanthimos non incrocia per poco la messa che si celebra nella parrocchia di San Giuseppe Sposo alle 18,30. Le due platee si sfiorano. Da quando fra’ Giacomo, responsabile regionale della Confraternita dei cappuccini, ha sottolineato "o il cinema o gli spazi per la comunità di fedeli", si può dire che parteggino.

Alberto, parrocchiano di 52 anni, fa notare che "il complesso è casa dei frati, sono liberi di fare ciò che vogliono". "Non sono un grande frequentatore del cinema – continua –, quindi la decisione di un’eventuale chiusura mi tocca poco". Ammette però che "nell’ultimo periodo il cinema l’ho sempre visto abbastanza pieno, funziona. Per questo aspetto mi dispiace".

La storica sala rischia di chiudere i battenti a causa di una riorganizzazione del convento. Una parte sarà ceduta all’Alma Mater per farne uno studentato, mentre il cinema sarà forse destinato ad altre attività parrocchiali. I frati hanno attivato la recessione del contratto (che scade a fine agosto) per Mario Papini, gestore del Bellinzona assieme ad altri soci. Cinefili e habitué della sala sono subito scesi in capo con una petizione contro la chiusura. Risultato? Quasi 5mila firme in pochi giorni.

Per quanto sia banale da dire, quando chiude un cinema è sempre un peccato – spiega Francesco D’Errico, 27 anni –. I frati hanno tutto il diritto di gestire come meglio credono le loro attività naturalmente, ma ci ripensino: è un valore aggiunto per tutta la città. Far smettere di proiettare in una sala da 30mila biglietti all’anno in una Bologna in cui la crescita di interesse per il cinema aumenta di giorno in giorno, basti vedere risultato del Modernissimo e apertura del Fulgor, sarebbe un errore strategico imperdonabile". Di diverso avviso sono altri parrocchiani di San Giuseppe Sposo, come Francesco Simoni, 63 anni, e Antonio Berti di 51: "Se il cinema viene destinato a usi della parrocchia, siamo favorevoli", spiegano. "Una bella rivoluzione", fa eco Anna Barlozzari.

Una rivoluzione, la chiusura del cinema, di cui Gian Luigi Zanni, 58enne frequentatore della parrocchia, non sarebbe "molto contento". "Soprattutto per la tradizione che rappresenta per il quartiere. Non sono un cliente assiduo del Bellinzona – conclude –. Ci vado ogni tanto. E visto che di cinema se ne sono persi moltissimi in tutta Bologna, tenerlo qui sarebbe un valore aggiunto per il quartiere Saragozza".

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Cinema Bellinzona, bolognesi divisi: "Scongiurare la chiusura della sala, ma i frati esercitano un loro diritto"

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05.02.2024

Bologna, 5 febbraio 2024 – La proiezione di ‘Povere Creature!’ inizia con qualche minuto di ritardo, perché la fila da smaltire è lunga. Al cinema Bellinzona "c’è un sacco di gente", dice chi aspetta di entrare quasi lamentandosi, anche se è buon segno. È la riprova di quel 41% sul 2019 con cui si è chiuso l’anno, e degli oltre 29mila biglietti staccati. Il cinema è vivo. La proiezione del film di Yorgos Lanthimos non incrocia per poco la messa che si celebra nella parrocchia di San Giuseppe Sposo alle 18,30. Le due platee si sfiorano. Da quando fra’ Giacomo, responsabile regionale della Confraternita dei cappuccini, ha sottolineato "o il cinema o gli spazi per la comunità di........

© il Resto del Carlino


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