Pesaro, 12 dicembre 2023 – Marciapiedi rotti, buche e avvallamenti ogni due passi, l’asfalto consumato che si mescola col prato, pali di cemento ormai in disuso, che quindi andrebbero abbattuti, col ferro che fuoriesce, consumato dalla ruggine. Poi le strisce pedonali che portano davanti a una barriera architettonica: disabili o mamme con la carrozzina per salire sulla stradina devono fare il giro. La segnaletica orizzontale? Non rinnovata da mesi, e quindi consumata.

Il ‘parchetto’ davanti alla caserma Del Monte, lungo viale della Liberazione, non si merita questo degrado, né l’area né tutti quelli che la frequentano, o tentano di parcheggiarci l’auto davanti alle mura roveresche (in più punti rovinate anche quelle).

E’ tutta la zona verde che va dall’arco di Porta Rimini a piazzale Cinelli. Che il Comune non ha mai sistemato negli anni, anche se qualche progetto di rifacimento era stato proposto. Uno, sciagurato: volevano fare i parcheggi sotterranei sotto, e abbattere circa 100 alberi di quell’area. Italia Nostra si inalberò, e a essere ’tagliato’, al tempo, invece dei tronchi fu il progetto di Pesaro Parcheggi.

Quindi, verde salvato, ma il risultato, ora, è un ’area centralissima della città che non solo è delicata (è vicinissima all’ospedale), ma anche un punto di ingresso per turisti e forestieri (Capitale della Cultura imminente, brutta cartolina), che merita una riqualificazione anche perché ancora non risente della deriva delinquenziale che esiste a poche centinaia di metri di distanza, verso il Miralfiore.

Ci sono le mamme come Petra, 34 anni, originaria della Repubblica Ceca, che la vedi costretta ad alzare la carrozzina con cui trasporta la sua bimba di 8 mesi per salire sulla stradina perché appena attraversate le strisce davanti all’edicola si trova davanti la barriera del marciapiede. La rotatoria deve essere realizzata, per ora ci sono i new jersey, ma il disagio resta. Il paradosso è che i marciapiedi sono talmente vecchi, che in alcuni punti hanno ceduto e quindi hanno creato un abbattimento ’spontaneo’ delle barriere architettoniche. Poi ci sono pezzi di tubi rotti di cemento buttati per terra, alla rinfusa, a volte intorno al tronco degli alberi, e un paio di grossi pali, sempre in cemento, che originariamente trasportavano i cavi elettrici ma che poi sono stati scollegati. E uno di questi è consumato, col ferro in evidenza.

Un operatore Aspes, che ieri mattina stava tagliando i rami dei vecchi lecci resi pericolanti dalle ultime raffiche di vento, dice, indicando il ferro arrugginito: "Queste cose io le ho segnalate sia alla polizia locale che al Centro operativo del Comune, ma non ho avuto risposta. Se un bambino passa e ci sbatte contro...". Nel novembre scorso, poi, qualcuno si era divertito a buttare giù a martellate la colonnina del contatore dell’acqua situata davanti all’edicola di Eugenio Conti, vicino all’incrocio con piazzale Cinelli.

E tornando sulle strisce pedonali, di sera e di notte manca un lampione che illumini l’attraversamento. La chioma del leccio che incombe crea ulteriore oscurità. E un altro rischio per chi attraversa la strada in quel punto.

QOSHE - Buche e marciapiedi rotti, il Comune dimentica viale della Liberazione - Alessandro Mazzanti
menu_open
Columnists Actual . Favourites . Archive
We use cookies to provide some features and experiences in QOSHE

More information  .  Close
Aa Aa Aa
- A +

Buche e marciapiedi rotti, il Comune dimentica viale della Liberazione

5 1
12.12.2023

Pesaro, 12 dicembre 2023 – Marciapiedi rotti, buche e avvallamenti ogni due passi, l’asfalto consumato che si mescola col prato, pali di cemento ormai in disuso, che quindi andrebbero abbattuti, col ferro che fuoriesce, consumato dalla ruggine. Poi le strisce pedonali che portano davanti a una barriera architettonica: disabili o mamme con la carrozzina per salire sulla stradina devono fare il giro. La segnaletica orizzontale? Non rinnovata da mesi, e quindi consumata.

Il ‘parchetto’ davanti alla caserma Del Monte, lungo viale della Liberazione, non si merita questo degrado, né l’area né tutti quelli che la frequentano, o tentano di parcheggiarci l’auto davanti alle mura roveresche (in più punti rovinate anche quelle).

E’ tutta la zona verde che va........

© il Resto del Carlino


Get it on Google Play