All’ultimo momento manca sempre un regalo. Un libro, allora, ma di fronte ai banconi e agli scaffali ecco quello che gli inglesi chiamano “choice overload”, quel leggero panico che nasce dall’eccesso di opzioni tra cui scegliere. Allora proviamo a ridurre le possibilità, tre per ogni tipo di libro.

Cominciamo dai libri d’arte: costosi, pesanti, gran bel regalo col rischio però della inutilità. Ma non è detto. Ci sono libri molto belli da vedere, e anche da leggere. Ecco allora in ordine di prezzo, la “Storia universale delle rovine. Dalle origini all’età dei Lumi” (Einaudi, pp 936, 120 euro) di Alain Schnapp, archeologo di fama che indaga uno dei miti della cultura europea. Oppure “Il dettaglio. La pittura vista da vicino” (Il saggiatore, pp 221, 65 euro) di Daniel Arasse, grande specialista della pittura italiana. Un grande classico, appena riedito è invece “Il Kitsch, (Bompiani, pp 320, 48 euro) dell’impareggiabile Gillo Dorfles.

Passiamo ai saggi. Letture impegnative, ma spesso efficaci anche narrativamente. Benjamin Labatut si conferma il miglior raccontatore di avventure scientifiche con l’ottimo “Maniac”, (Adelphi, pp 352, 20 euro) che indaga le origini del mondo digitale. Una bellissima storia del Novecento a tempo di musica è quella scritta da Jeremy Eichler, con “L’eco del tempo” (Marsilio, pp 416, 22 euro). Una storia del terrorismo rosso, ma anche dell’intero Paese è “Dolore e furore” (Einaudi, pp 708, 38 euro) di Sergio Luzzatto.

Alleggeriamo con i gialli, i noir, i thriller che di sicuro garantiscono qualche ora di piacevole svago in questi giorni festivi. Il 2023 è l’anno in cui anche gli italiani hanno scoperto il “cosy crime”, il giallo leggero, ma non per questo privo di suspense e ritratto d’ambiente. Un bel campione del genere è “L’assassino è tra le righe” (Einaudi, pp 552, 19 euro) di Janice Hallett. Più potente, più oscuro, più sanguinario è “La bestia” (Salani, pp 496, 19 euro), giallo storico di Carmen Mola, nome collettivo sotto il quale si ritrovano tre autori spagnoli. Tra gli italiani, volendo andare oltre i sepre validi classici Manzini, De Giovanni, Carofiglio si può riscoprire la Genova segreta con Bruno Morchio e “La fine è ignota”, (Rizzoli, pp 224, 17 euro) che ha vinto anche il premio Scerbanenco.

E visto che si parla di successo, arriviamo ai bestseller. Non delude mai Ken Follett, il miglior architetto di trame complesse. Lo stile non sarà magistrale, ma il piacere della lettura in “Le armi della luce”, (Mondadori, pp 712, 27 euro), quinto capitolo della saga di Kingsbridge, è assicurato. La sorpresa dell’anno, grazie al passaparola , è l’esordiente Francesca Giannone con “La portalettere” (Editrice Nord, pp 416, 19 euro), che mescola passione, storia, sociologia nel ritratto di una donna del nord trapiantata nel Salento. Matteo Bussola con “Il rosmarino non capisce l’inverno (Einaudi, pp 160, 15 euro) ha dato voce a un’Italia tollerante, solidale, resiliente.

Tra i romanzi italiani di maggiore complessità, ecco il bel memoir che Emanuele Trevi dedica al rapporto col padre in “La casa del mago” (Ponte alle Grazie, pp 256, 18 euro). Una rilettura colta e appassionata di “L’odore del sangue” di Goffredo Parise si può trovare leggendo “Il continente bianco”, (Bollati Boringhieri, pp 252, 16 euro) di Andrea Tarabbia, mentre divertente e tragico insieme è il sorprendente “La ricreazione è finita”, (Sellerio, pp 480, 16 euro) di Dario Ferrari.

Tra gli stranieri un altro memoir di grande spessore – in tutti i sensi – è quello di Martin Amis con “La storia del dentro” (Einaudi, pp 704, 25 euro). Una felice rilettura di Dickens, tornato di gran moda, è quella di Barbara Kingsolver con “Demon Copperhead” (Neri Pozza, pp 656, 22 euro). Una terribile storia di femminicidio è invece la centro dello straordinario “L’invincibile estate di Liliana”, (Sur, pp 315, 19 euro) di Cristina Rivera Garza.

Concludiamo con l’attualità. La cronaca del processo del Bataclan da parte di Emmanuel Carrere, “V13” (Adelphi, pp 267, 19 euro) è una grande lezione di letteratura e di giornalismo. Così come “Il fuoco invisibile” (Rizzoli, pp 304, 18 euro) di Daniele Rielli che attraverso la vicenda della Xylella racconta il cortocircuito tra scienza e complottismo. E infine Paola Caridi con “Hamas. Dalla resistenza al regime” (Feltrinelli. pp 352, 20 euro), importante per capire il prima del nuovo conflitto in Medio Oriente.

QOSHE - Letture sotto l’albero: tutti i nostri consigli - Nicolò Menniti-Ippolito
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Letture sotto l’albero: tutti i nostri consigli

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23.12.2023

All’ultimo momento manca sempre un regalo. Un libro, allora, ma di fronte ai banconi e agli scaffali ecco quello che gli inglesi chiamano “choice overload”, quel leggero panico che nasce dall’eccesso di opzioni tra cui scegliere. Allora proviamo a ridurre le possibilità, tre per ogni tipo di libro.

Cominciamo dai libri d’arte: costosi, pesanti, gran bel regalo col rischio però della inutilità. Ma non è detto. Ci sono libri molto belli da vedere, e anche da leggere. Ecco allora in ordine di prezzo, la “Storia universale delle rovine. Dalle origini all’età dei Lumi” (Einaudi, pp 936, 120 euro) di Alain Schnapp, archeologo di fama che indaga uno dei miti della cultura europea. Oppure “Il dettaglio. La pittura vista da vicino” (Il saggiatore, pp 221, 65 euro) di Daniel Arasse, grande specialista della pittura italiana. Un grande classico, appena riedito è invece “Il Kitsch, (Bompiani, pp 320, 48 euro) dell’impareggiabile Gillo Dorfles.

Passiamo ai saggi. Letture impegnative, ma spesso efficaci anche narrativamente. Benjamin Labatut si conferma il miglior raccontatore di avventure........

© Il Mattino di Padova


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