Milano – “Le modalità di esecuzione delle condotte sono certamente sintomatiche di un’elevata pericolosità sociale e giustificano l’adozione di una misura cautelare adeguata alla situazione". Vale a dire il carcere. Del resto, riflette il giudice, "l’attività professionale svolta in un contesto frequentato da minorenni" e "i collegamenti telematici" che avrebbe utilizzato per procurarsi "un’ingente quantità di materiale pedopornografico" inducono a pensare che l’indagato "possa reiterare le sue condotte delittuose sia di natura sessuale sia attinenti alla cessione di sostanze stupefacenti a minori di 18 anni".

Con queste motivazioni, il gip Silvia Perrucci ha disposto l’arresto per violenza sessuale aggravata e detenzione e produzione di materiale pedopornografico di un istruttore di arti marziali di 21 anni, residente nell’hinterland milanese, accusato di aver abusato di due adolescenti nell’ottobre del 2022. A far scattare le indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo di via Moscova, coordinati dall’aggiunto Maria Letizia Mannella e dal pm Rosaria Stagnaro, è stata la denuncia presentata a luglio dai genitori di una delle minorenni, che hanno riferito ai militari che nei giorni precedenti la figlia aveva trovato il coraggio di confidare a un’altra parente quanto le era successo diversi mesi prima, nell’autunno precedente. La ragazzina ha riferito che con lei c’era pure un’amica che frequentava lo stesso corso tenuto in una palestra dall’istruttore.

Stando a quanto riferito agli investigatori, gli abusi sarebbero avvenuti a casa del giovane, che avrebbe approfittato "della condizione di inferiorità fisica e psichica" generata nelle due studentesse "dall’assunzione di un elevato quantitativo di sostanze alcoliche". Lo stato di "compromissione della coscienza nella quale si trovavano le ragazze durante l’episodio" è testimoniato anche da alcune foto ritrovate nella memoria dello smartphone del ventunenne. I carabinieri, guidati dal colonnello Antonio Coppola e dal tenente colonnello Fabio Rufino, hanno scovato nel cellulare una vera e propria galleria degli orrori: oltre agli scatti di quel drammatico pomeriggio, sono state trovate 292 immagini e 164 video pedopornografici, più altri 2.300 file della stessa natura "realizzati con tecniche di elaborazione grafica".

La fase due dell’inchiesta si sta concentrando proprio sull’analisi del materiale sequestrato, anche "al fine di identificare anche tra le altre allieve del corso sportivo" possibili ulteriori vittime. Anche per questo, il giudice ha ritenuto che fosse il carcere la misura cautelare più idonea da adottare in questa situazione: "La discovery degli atti di indagine, in stato di libertà, potrebbe portare l’indagato a utilizzare pressione psicologica o intimidazioni sia per indurre le due persone offese a ritrattare le loro accuse sia a prendere contatti con le eventuali ulteriori vittime al fine di contaminarne le future dichiarazioni".

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Gli abusi su due allieve minorenni e nel telefono le immagini dell’orrore: arrestato un istruttore di arti marziali

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22.11.2023

Milano – “Le modalità di esecuzione delle condotte sono certamente sintomatiche di un’elevata pericolosità sociale e giustificano l’adozione di una misura cautelare adeguata alla situazione". Vale a dire il carcere. Del resto, riflette il giudice, "l’attività professionale svolta in un contesto frequentato da minorenni" e "i collegamenti telematici" che avrebbe utilizzato per procurarsi "un’ingente quantità di materiale pedopornografico" inducono a pensare che l’indagato "possa reiterare le sue condotte delittuose sia di natura sessuale sia attinenti alla cessione di sostanze stupefacenti a minori di 18 anni".

Con queste motivazioni, il gip Silvia Perrucci ha disposto l’arresto per violenza sessuale aggravata e detenzione e produzione di........

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