In "Il vitello d'oro", il prof. dell'Università di Bologna Pier Cesare Bori analizza la vicenda biblica del vitello d'oro, e spiega come l'utilizzo selettivo dei testi ebraici da parte dei primi cristiani abbia irrigidito la separazione tra le due fedi. Almeno fino al Concilio Vaticano II

Tra i libri che aiutano a capire il presente, ve n’è uno un po’ dimenticato, ma prezioso. “Il vitello d’oro” di Pier Cesare Bori, edito da Bollati Boringhieri. Bori è stato docente di Storia delle dottrine teologiche presso l’Università di Bologna. Colpito dal testo freudiano su “Mosè e la religione monoteistica”, Bori analizza la nota vicenda del vitello d’oro (con la successiva rottura delle prime tavole da parte di Mosè) e la centralità di questo episodio nella contrapposizione cristiana dei primi quattro secoli all’ebraismo. Più che l’idolatria, viene sottolineato da Bori il peso dato dai primi autori cristiani alla celebrazione orgiastica intorno al vitello (cui seguirà solo successivamente la nota accusa anti giudaica correlata all’oro). “Vi è stata una costruzione, assai precoce, dell’immagine astratta, funzionale al bisogno della cristianità, del giudaismo come esponente della carnalità” contrapposta alla spiritualità attribuita alla sola cristianità. Bori mostra come i primi cristiani abbiano utilizzato a tal fine “un potente strumento”: la protesta dei profeti di Israele nei testi ebraici quando attaccano il popolo per essersi allontanato dalla Torah, come per esempio Ezechiele. Come giustamente osserva l’autore, l’utilizzo della Bibbia ebraica per applicarla a sé stessi come una prefigurazione dell’arrivo di Gesù può ferire, ma non scandalizza.

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L'idolo d'oro della Bibbia e il segno di una "colpa" che permane: un libro

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31.12.2023

In "Il vitello d'oro", il prof. dell'Università di Bologna Pier Cesare Bori analizza la vicenda biblica del vitello d'oro, e spiega come l'utilizzo selettivo dei testi ebraici da parte dei primi cristiani abbia irrigidito la separazione tra le due fedi. Almeno fino al Concilio Vaticano II

Tra i libri che aiutano a capire il presente, ve n’è uno un po’ dimenticato, ma prezioso. “Il vitello d’oro” di Pier Cesare Bori, edito da Bollati........

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