Chim Him-san, uno dei pochi prigionieri politici ancora vivi sopravvissuti agli anni del Terrore bianco del Kuomintang, lavora al memoriale come testimone di un periodo che ancora oggi, a due giorni dal voto di Taiwan, divide la società taiwanese

In una cella dell’edificio Ren Ai, nel distretto Xindian della città di Nuova Taipei, tra i suoi corridoi bui con le pareti turchesi, Chin Him-san ha trascorso quasi due anni della sua vita, per poi essere trasferito per otto anni nella prigione di Green island e per altri due anni nella città di Taipei. Chin è uno dei pochi prigionieri politici ancora vivi sopravvissuti agli anni del Terrore bianco, un periodo di repressione da parte del partito del Kuomintang di chiunque fosse considerato dissidente politico: iniziò il 28 febbraio 1947, con un massacro partito da una manciata di sigarette e ricordato come l’incidente del 228. Durò quasi quarant’anni, fino al 1987, l’anno in cui venne revocata la legge marziale che diede inizio al processo di democratizzazione dell’isola. Oggi il complesso di Jingmei, il centro di detenzione e gli edifici attigui sono diventati un memoriale che fa parte del Museo nazionale dei diritti umani assieme all’ex prigione di Green island: Chin, 74 anni, dal 2013 lavora qui, come guida e come testimone di un periodo che ancora oggi, a due giorni dal voto alle presidenziali di Taipei, divide la società taiwanese.

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QOSHE - Come l'ex prigione di Jingmei, oggi museo, insegna a Taipei a fare i conti con il passato - Priscilla Ruggiero
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Come l'ex prigione di Jingmei, oggi museo, insegna a Taipei a fare i conti con il passato

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11.01.2024

Chim Him-san, uno dei pochi prigionieri politici ancora vivi sopravvissuti agli anni del Terrore bianco del Kuomintang, lavora al memoriale come testimone di un periodo che ancora oggi, a due giorni dal voto di Taiwan, divide la società taiwanese

In una cella dell’edificio Ren Ai, nel distretto Xindian della città di Nuova Taipei, tra i suoi corridoi bui con le pareti turchesi, Chin........

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