L'economia europea deve affrontare tre crisi: energetica (Putin), import a basso costo dalla Cina (Xi Jinping), possibile stretta sull'export verso gli Usa (Trump). La via d'uscita, fatta di una politica moderatamente espansiva e anti-protezionista, è tutt'altro che semplice
Le elezioni europee si avvicinano e in Italia, come al solito, si discute quasi esclusivamente delle ricadute politiche interne: tenuta del consenso di Giorgia Meloni, prima prova elettorale di Elly Schlein, test della leadership di Matteo Salvini nella Lega, alleanze, candidature e altro. Si parla poco, invece, dei problemi e del futuro dell’Unione europea, a partire dall’economia che in quest’ultimo decennio è cresciuta la metà degli Stati Uniti (4% contro 8%).
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Cresciuto in Irpinia, a Savignano. Studi a Milano, Università Cattolica. Liberista per formazione, giornalista per deformazione. Al Foglio prima come lettore, poi collaboratore, infine redattore. Mi occupo principalmente di economia, ma anche di politica, inchieste, cultura, varie ed eventuali