I due querelati, tralasciando gli argomenti di merito, non dovrebbero temere il giudizio della magistratura: siamo in una fase di aperto scontro tra le toghe e il governo, per cui è davvero difficile ipotizzare una sorta di sudditanza dei giudici alla premier

Una trentina di associazioni democratiche, progressiste e partigiane hanno sottoscritto un appello in solidarietà del filologo Luciano Canfora, querelato da Giorgia Meloni, in vista dell’udienza del 16 aprile. La premier si è sentita diffamata perché, due anni fa, parlando in un liceo, Canfora ha detto agli studenti che Meloni “siccome è una neonazista nell’animo si è subito schierata con i neonazisti ucraini”. L’accusa, oltre a essere poco piacevole, è un pochino assurda dato che il capo dei neonazisti ucraini sarebbe l’ebreo Volodymyr Zelensky. Ma tralasciando gli argomenti di merito rispetto alla posizione sull’invasione dell’Ucraina da parte di uno storico comunista molto sensibile al ruolo storico dell’Unione sovietica, c’è un problema di metodo. Perché le associazioni hanno scritto che “il bersaglio ultimo dell’azione legale intrapresa dall’on. Meloni è il diritto costituzionalmente garantito alla libertà di pensiero e di opinione”.

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Cresciuto in Irpinia, a Savignano. Studi a Milano, Università Cattolica. Liberista per formazione, giornalista per deformazione. Al Foglio prima come lettore, poi collaboratore, infine redattore. Mi occupo principalmente di economia, ma anche di politica, inchieste, cultura, varie ed eventuali

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Canfora e Saviano dovrebbero attaccare i magistrati anziché Meloni

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29.03.2024

I due querelati, tralasciando gli argomenti di merito, non dovrebbero temere il giudizio della magistratura: siamo in una fase di aperto scontro tra le toghe e il governo, per cui è davvero difficile ipotizzare una sorta di sudditanza dei giudici alla premier

Una trentina di associazioni democratiche, progressiste e partigiane hanno sottoscritto un appello in solidarietà del filologo Luciano Canfora, querelato da........

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