La nave umanitaria è arrivata davanti alle coste di Gaza e si appresta a sbarcare 200 tonnellate di aiuti. "Europei e americani ci seguono con attenzione per vedere come fare con la loro Amalthea", dice la portavoce dell'ong. L'Onu avverte che vanno aperti i canali terrestri

La nave dell’ong spagnola Open Arms è arrivata questa sera al largo del nord di Gaza, concludendo la prima parte della missione umanitaria Safeena (vuol dire barca in arabo). Il piano ambizioso prevede ora la fase più complessa: scaricare le 200 tonnellate di cibo sulla terra ferma, distribuendo il materiale in sicurezza. È la prima volta dal 2005 che una nave è autorizzata a consegnare materiale umanitario direttamente a Gaza e le incognite su come evolverà questa prima missione sono diverse. Finora, l’ong ha tenuto il riserbo sui dettagli logistici proprio per tutelare l’incolumità dell’equipaggio, evitare assembramenti di persone e infiltrazioni di terroristi sulla costa che complicherebbero le operazioni. Responsabile della raccolta e della distribuzione di farina, riso, legumi e carne ai palestinesi nel nord della Striscia è la World Central Kitchen (Wck), l’organizzazione umanitaria dello chef stellato José Andrés che gestisce 60 cucine sparse per la Striscia. L’imprenditore di Barcellona ha condiviso alcune informazioni su X, fra cui un video che mostra delle ruspe intente a costruire un molo in un punto imprecisato della costa di Gaza usando i detriti delle abitazioni distrutte dai bombardamenti israeliani. “Potremmo fallire, ma il vero fallimento sarebbe non averci provato!”, ha scritto Andrés.

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Sono nato a Latina nel 1985. Sangue siciliano. Per dimenticare Littoria sono fuggito a Venezia per giocare a fare il marinaio alla scuola militare "Morosini". Laurea in Scienze internazionali e diplomatiche a Gorizia. Ho vissuto a Damasco per studiare arabo. Nel 2012 sono andato in Egitto e ho iniziato a scrivere di Medio Oriente e immigrazione come freelance. Dal 2014 lavoro al Foglio.

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La missione di Open Arms a Gaza: un esperimento da studiare per Ue e Usa 

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14.03.2024

La nave umanitaria è arrivata davanti alle coste di Gaza e si appresta a sbarcare 200 tonnellate di aiuti. "Europei e americani ci seguono con attenzione per vedere come fare con la loro Amalthea", dice la portavoce dell'ong. L'Onu avverte che vanno aperti i canali terrestri

La nave dell’ong spagnola Open Arms è arrivata questa sera al largo del nord di Gaza, concludendo la prima parte della missione umanitaria Safeena (vuol dire barca in arabo). Il piano ambizioso prevede ora la fase più complessa: scaricare le 200 tonnellate........

© Il Foglio


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