Se come scrive Kundera la maturità si misura attraverso la capacità di resistere ai simboli, l'umanità sempre più giovane ha ben poco da sperare per il futuro

C’è una pagina di Milan Kundera a proposito dei “Sonnambuli” di Hermann Broch – l’ha rievocata giorni fa Matteo Marchesini nella sua rubrica per RadioRadicale, “Critica e militanti” – che aiuta a raccapezzarsi nelle reazioni seguite al pogrom del 7 ottobre, e a trovare un bandolo nello sconcerto che molti di noi hanno provato dinanzi all’apparente incapacità di tanti amici e conoscenti, che pure stimavamo, di trovare un posto a quelle atrocità fra i propri pensieri e i propri sentimenti. Dice Kundera che i personaggi di Broch – e noi come loro – sono bambini smarriti in una foresta di simboli. Si illudono di agire sulla realtà; di fatto, non fanno che reagire a una trama di associazioni simboliche per lo più irrazionali: se un uomo me ne ricorda un altro che è stato in passato causa di sventure, anche l’incolpevole nuovo arrivato sarà investito di ostilità e diffidenza.

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Hamas e gli altri, perché i simbolismi del Male vincono ancora

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26.11.2023

Se come scrive Kundera la maturità si misura attraverso la capacità di resistere ai simboli, l'umanità sempre più giovane ha ben poco da sperare per il futuro

C’è una pagina di Milan Kundera a proposito dei “Sonnambuli” di Hermann Broch – l’ha rievocata giorni fa Matteo Marchesini nella sua........

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