L’humus culturale al quale ricondurre gli intellettuali di Meloni e Sangiuliano è segnato da un sentimento di emarginazione. Il fallimento della creazione di una destra conservatrice ed europea e il tentativo della premier di non commettere gli stessi errori. Omissioni e non detti

Per comprendere quanto sta accadendo oggi nel mondo della cultura, l’ansia rivendicativa e recriminatoria con cui la destra porta avanti la costruzione di un “nuovo immaginario italiano”, è necessario fare un passo indietro nella storia italiana degli ultimi trent’anni. Da quando è arrivata a Palazzo Chigi la destra ha assunto una postura persistentemente vittimistica, come se non avesse costantemente occupato posizioni di governo in questi ultimi decenni, costretta invece a subire una drammatica emarginazione da parte di una sinistra prevaricatrice che, nel racconto della destra stessa, sembra aver governato ininterrottamente per oltre trent’anni. Se non si vuole liquidare questa narrazione solo come un’abile invenzione retorica e propagandistica, se interessa comprendere cioè quali sono i meccanismi, psicologici ancora prima che politici, che inducono la destra a insistere così ossessivamente sul tema dell’egemonia culturale, mostrandosi così famelica in termini di posti e poltrone, occorre ricordare che gli uomini e le donne di destra che hanno occupato negli ultimi due decenni posizioni di vertice, la stessa Giorgia Meloni fu una giovanissima ministra dello Sport, lo hanno fatto sotto la ferma e indiscussa leadership di Silvio Berlusconi, figura egemone della destra politica italiana dagli anni Novanta del secolo scorso in poi. E a Silvio Berlusconi – questo il punto – non importava granché della cultura, soprattutto di quella istituzionale che passa per la gestione di musei, istituti, archivi, biblioteche, festival di libri, e via dicendo.

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La nuova destra ricerca l’egemonia culturale, quella vecchia contestava l’idea di “intellettuale organico”

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31.03.2024

L’humus culturale al quale ricondurre gli intellettuali di Meloni e Sangiuliano è segnato da un sentimento di emarginazione. Il fallimento della creazione di una destra conservatrice ed europea e il tentativo della premier di non commettere gli stessi errori. Omissioni e non detti

Per comprendere quanto sta accadendo oggi nel mondo della cultura, l’ansia rivendicativa e recriminatoria con cui la destra porta avanti la costruzione di un “nuovo immaginario italiano”, è necessario fare un passo indietro........

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