A capo del Gruppo Florence, primo polo industriale integrato al servizio dei grandi brand di fatturato, c'è il manager del momento: secondo lui le cose che costano delimitano un’impronta ecologica che non solo va oltre il rispetto delle normative, ma crea un impatto positivo su tutto. Intervista via Zoom

Con quel nome e quel cognome tra il minaccioso e il sensuale – “ma guardi che in Ungheria sono molto diffusi”, avverte affabile - Attila Kiss, nato a Budapest ma da quarantun anni domiciliato in Italia dove si è laureato al Politecnico di Milano in ingegneria gestionale (dunque no, di Orban non si parla), nella vita ha deciso di baciare le seguenti, rocciose convinzioni. La prima: nell’epoca tumultuosa del consumismo sfrenato e della rapida obsolescenza, sorge una luce nell’oscurità del panorama della moda contemporanea, che è il lusso. La seconda: laddove molti vedono solo opulenza ed eccesso, lo stile ad alto valore s’innalza come ultimo baluardo della sostenibilità autentica, quella della durata senza tempo e di un benessere diffuso “grazie a stipendi adeguati, dal manager fino all’ultimo operaio, dai processi produttivi amici del pianeta alle iniziative di responsabilità sociale”. Insomma, per lui le cose che costano delimitano un’impronta ecologica che non solo va oltre il semplice rispetto delle normative, ma crea un impatto positivo su tutto.

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QOSHE - Felici i piccoli lavoratori del lusso. Parla Attila Kiss - Antonio Mancinelli
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Felici i piccoli lavoratori del lusso. Parla Attila Kiss

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04.04.2024

A capo del Gruppo Florence, primo polo industriale integrato al servizio dei grandi brand di fatturato, c'è il manager del momento: secondo lui le cose che costano delimitano un’impronta ecologica che non solo va oltre il rispetto delle normative, ma crea un impatto positivo su tutto. Intervista via Zoom

Con quel nome e quel cognome tra il minaccioso e il sensuale – “ma guardi........

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