Sanità, mica un euro, ma la bellezza di 37 miliardi. Da brividi la spesa sostenuta dalla famiglie italiane nel 2022 per la salute. La Fondazione Gimbe spiega che nel 2022 i nuclei familiari italiani hanno tirato fuori 64 euro in più rispetto all'anno precedente, toccando la non indifferente somma di 1.362 euro. Lo studio, effettuato sulla base dei dati Istat, spiega che nel complesso la spesa sanitaria è stata di quasi 172 miliardi, di cui 130 usciti dai conti pubblici, 41 da quelli privati di cui quasi 37 "out-of-pocket", cioè tirati fuori direttamente dalle famiglie. Un'uscita economica che in dieci anni è aumentata dell'1.6%, 5.3 miliardi. Ma non è questo il dato più preoccupante della ricerca Gimbe, bensì il limite alle spese sanitarie a cui sono costrette le famiglie. Il 16.7% ha dichiarato di aver dedicato meno soldi alle visite mediche e agli accertamenti preventivi, percentuale che rappresenta 4.2 milioni di nuclei, di cui un milione non lo ha fatto per indisponibilità economica. Numeri che purtroppo testimoniano l'aumento della povertà. Secondo Gimbe il 7% degli italiani rinuncia alle prestazioni sanitarie. Ben 4,13 milioni di persone, secondo Istat, spiega il presidente Gimbe, Nino Cartabellotta "dichiarano di aver rinunciato a visite specialistiche o esami diagnostici pur avendone bisogno, per uno o più motivi: problemi economici (impossibilità di pagare, costo eccessivo), difficoltà di accesso (struttura lontana, mancanza di trasporti, orari scomodi), lunghi tempi di attesa". La mancanza di soldi rigurda il 3,2% della popolazione, ovvero quasi 1,9 milioni di persone.

La situazione in Umbria
Nel Cuore Verde è dell'8.1% (rispetto al 7%, media nazionale) la percentuale delle famiglie che hanno rinunciato alle prestazioni sanitarie, nel complesso quasi 30 mila nuclei familiari su 369 mila. Peggio soltanto in Piemonte (12.3%) e in Sardegna (9.6%). Un dato che si somma a un'altra percentuale ancora più preoccupante. L'Umbria, infatti, è una delle poche regioni in cui le spese delle famiglie per la sanità privata sono diminuite. Un calo del 2% per un importo medio di 1.207 euro. In questo caso la regione conquista uno scomodo quarto posto, dopo Valle d'Aosta (-24.03%), Lombardia (-3.5%) e Friuli Venezia Giulia (-3%). Meno soldi spesi semplicemente perché non disponibili.

La situazione in Toscana
Panorama diverso nel Granducato. In questo caso la spesa annuale delle famiglie è salita del 19.3%. In questo caso le famiglie hanno avuto maggiore disponibilità. Il dato, però, non solo è preoccupante dal punto di vista economico e soprattutto rappresenta la conferma di quella che ormai è più di una impressione: un sistema che per decenni ha rappresentato una certezza non solo dal punto di vista della capacità e dell'affidabilità, ma anche della sostenibilità economica, inizia a dare i primi segni di cedimento. I soldi tirati fuori dalle famiglie sono stati in media 1.405 euro rispetto ai 1.178 dell'anno precedente. Aumento più alto soltanto in Puglia (+26.1%). La percentuale dei nuclei che hanno rinunciato alle prestazioni sanitarie scende sotto la media nazionale 6.8% rispetto al 7%: poco più di 113 mila famiglie su un milione 673 mila (13esima posizione in Italia).

QOSHE - Sanità, la spesa delle famiglie sale. Ma molte non hanno i soldi per visite e prevenzione - Giuseppe Silvestri
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Sanità, la spesa delle famiglie sale. Ma molte non hanno i soldi per visite e prevenzione

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17.04.2024

Sanità, mica un euro, ma la bellezza di 37 miliardi. Da brividi la spesa sostenuta dalla famiglie italiane nel 2022 per la salute. La Fondazione Gimbe spiega che nel 2022 i nuclei familiari italiani hanno tirato fuori 64 euro in più rispetto all'anno precedente, toccando la non indifferente somma di 1.362 euro. Lo studio, effettuato sulla base dei dati Istat, spiega che nel complesso la spesa sanitaria è stata di quasi 172 miliardi, di cui 130 usciti dai conti pubblici, 41 da quelli privati di cui quasi 37 "out-of-pocket", cioè tirati fuori direttamente dalle famiglie. Un'uscita economica che in dieci anni è aumentata dell'1.6%, 5.3 miliardi. Ma non è questo il dato più preoccupante della ricerca Gimbe, bensì il limite alle spese sanitarie a cui sono costrette le famiglie. Il 16.7% ha dichiarato di........

© Il Corriere dell'Umbria


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