Le porte della scuola "Borsellino-Ajello" di Mazara del Vallo si erano aperte a marzo per accogliere i bambini musulmani e le loro mamme in occasione della "Eid al-Fitr", la festa che segna la fine del Ramadan. Un evento significativo che ha visto la partecipazione di circa duecento alunni tunisini e le loro famiglie, in un clima di grande gioia e condivisione.

Si tratta, come per le altre ricorrenze religiose, di una festa con data variabile; quello islamico è infatti un calendario lunare e l’inizio del mese dipende dall’apparizione in cielo della prima luna nuova. Una scelta non facile e per certi versi condivisibile: per quanto si potrebbero creare difficoltà o sovrapposizioni future con altre giornate, nel caso, come sarà, si crei un precedente. D'altronde, se si applica un principio, questo dev'essere poi osservato sempre. Non solo una tantum. Pochi giorni fa musiche arabe a tutto volume e auguri per la festa islamica sono risuonati in una scuola a Villanterio, in provincia di Pavia.

Nel frattempo il governo sta studiando una possibile nuova norma per evitare che le scuole autorizzino assenze legate a feste religiose se non in presenza di accordi tra Stato e confessioni religiose. Il tutto a poche ore dall'inizio della festa per la fine del Ramadan e a seguito del caso dell'istituto Comprensivo "Iqbal Masih" di Pioltello, che resterà chiuso proprio in occasione della festività islamica, per la prima volta per una scuola pubblica italiana. Un caso diverso: le scuole hanno facoltà di chiudere a propria discrezione in alcuni giorni durante l'anno scolastico, secondo la cosiddetta "quota di autonomia" . Il collegio docenti di Pioltello ha evidentemente optato per questa scelta, così come in altri casi in ogni scuola per diverse motivazioni.

Per Ramadan si intende un mese intero, sacro, dedicato alla preghiera, al digiuno, alla meditazione e all'autodisciplina. Il digiuno è un obbligo per tutti i musulmani praticanti adulti e sani che, dalle prime luci dell'alba fino al tramonto, non possono mangiare, bere, fumare e praticare sesso. Dal digiuno sono esentati i minorenni, i vecchi, i malati, le donne che allattano o in gravidanza. Le donne durante il ciclo mestruale e chi è in viaggio solo temporaneamente. Al tramonto il digiuno viene interrotto con un dattero o un bicchiere d'acqua.

Si può anche osservare che qualcuno, non tutti, nel mondo occidentale seguono i precetti della Quaresima. Anni fa sicuramente di più, oggi di meno, le usanze semplicemente cambiano. Nel tempo di Quaresima la Chiesa invita a vivere con maggior cura lo spirito cristiano di penitenza, osservando il digiuno, il Mercoledì delle Ceneri e il Venerdì Santo, e l'astinenza dalle carni. Spero la memoria non mi inganni: probabilmente bisognerebbe essere più osservanti, la salute ne guadagnerebbe. Ma la scuola, si è mai adattata a questo? Le ragazze che già subiscono il problema dei disturbi mestruali, assai poco considerato, in questo periodo, non avranno cali cognitivi? Eppure...quaranta giorni.

In una scuola, sono presenti alunne e alunni di tutte le fedi e confessioni. La scuola pubblica italiana è laica e plurale: è una scuola di tutti e per tutti, senza distinzione di razza, di sesso, di genere, di religione. Questa sua natura deriva direttamente dal dettato costituzionale. E a questo occorre riferirsi. La scuola del resto è anche l' istituzione inclusiva per eccellenza.

È scritto che i principi dell'inclusività nella scuola italiana sono differenziare, individualizzare e personalizzare le attività didattiche, e, in base ad essi, promuovere l'autonomia, la responsabilità e l'autoconsapevolezza dell'alunna/o. Siamo la patria -se si può dire- del metodo Montessori applicato e apprezzato ovunque. Il tutto definito in un lungo e complesso percorso normativo che va dal 1859 ad oggi e che, per quanto tutto sia perfettibile, non è secondo ad altri nel quadro europeo.Tuttavia, proprio il principio di rispetto di ogni credo religioso pone il problema dell'uso degli spazi pubblici. E qui, chi dirige un istituto scolastico, e ha facoltà di concederli se richiesti, occorre che valuti attentamente se stiamo o meno introducendo un' usanza insolita: che le feste religiose, quali esse siano, si celebrino all' interno delle scuole.

Perché meglio ricordare: "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali (Principi Fondamentali della Costituzione Italiana, art. 3)".

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QOSHE - L'articolo tre della Costituzione ci dice che il caso Pioltello non ha ragione di esistere - Simonetta Lucchi
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L'articolo tre della Costituzione ci dice che il caso Pioltello non ha ragione di esistere

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22.04.2024

Le porte della scuola "Borsellino-Ajello" di Mazara del Vallo si erano aperte a marzo per accogliere i bambini musulmani e le loro mamme in occasione della "Eid al-Fitr", la festa che segna la fine del Ramadan. Un evento significativo che ha visto la partecipazione di circa duecento alunni tunisini e le loro famiglie, in un clima di grande gioia e condivisione.

Si tratta, come per le altre ricorrenze religiose, di una festa con data variabile; quello islamico è infatti un calendario lunare e l’inizio del mese dipende dall’apparizione in cielo della prima luna nuova. Una scelta non facile e per certi versi condivisibile: per quanto si potrebbero creare difficoltà o sovrapposizioni future con altre giornate, nel caso, come sarà, si crei un precedente. D'altronde, se si applica un principio, questo dev'essere poi osservato sempre. Non solo una tantum. Pochi giorni fa musiche arabe a tutto volume e auguri per la festa islamica sono risuonati in una scuola a Villanterio, in provincia di Pavia.

Nel frattempo il governo sta studiando una possibile nuova norma per evitare che le scuole autorizzino assenze legate a feste religiose se non in presenza di accordi tra Stato e confessioni religiose. Il tutto a poche ore dall'inizio della festa........

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