Dopo la conferenza stampa dell'Associazione Luca Coscioni, in cui la segretaria Filomena Gallo aveva annunciato che la famiglia di Sibilla Barbieri aveva denunciato la ASL Roma 1 per non aver predisposto la morte assistita a Roma per l'attrice e regista, il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca è tornato ad affermare che Sibilla Barbieri non era dipendente da trattamenti di sostegno vitale.

Nel concludere l’incontro con la stampa a seguito dell’autodenuncia di chi con me aveva accompagnato Sibilla in Svizzera per ottenere il suicidio assistito, Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni e Responsabile legale dell'organizzazione Soccorso Civile che ha organizzato il viaggio, aveva detto senza mezzi termini che le accuse mosse facevano riferimento a precisi atti e documentazioni di natura medico-scientifica, che il presidente Rocca ha detto Cappato, “ha ormai il dovere di conoscere”.

Quella documentazione attesta che:

1. Il Comitato etico territoriale Lazio Area 1, nelle conclusioni del parere del Comitato Etico (a pagina 14), afferma: ‘La paziente è sottoposta a trattamenti utili per rendere sopportabile la quotidianità, dovendosi tuttavia riconoscere che l’avvenuta sospensione di ogni terapia specifica anticancro possa ragionevolmente condurre a una ulteriore progressione della malattia che [….] possa non solo causare la morte non rapida della paziente ma anche rendere indispensabile e concreto il ricorso a trattamenti di supporto vitale vitale sopra definiti (ventilazione meccanica, nutrizione e ventilazione artificiale etc…)’. Sulla base di tali considerazioni, il Comitato etico territoriale aveva dato parere positivo all’accesso all’ ‘aiuto al suicidio assistito” di Sibilla Barbieri già in data 23.08.23, ritenendo evidentemente che la condizione di Sibilla fosse del tutto assimilabile a quella di chi è ‘dipendente da trattamenti di sostegno vitale‘.

2. La situazione di Sibilla Barbieri è poi prevedibilmente e rapidamente peggiorata, come infatti attesta il Certificato medico in data 10.10.23: ‘Paziente attualmente in gestione Hospice domiciliare. Condizioni generali in ulteriore peggioramento clinico. Esegue terapia di supporto inalatoria (ossigenoterapia a/b) ed infusionale (reidratante, antiemetica, cortisonica)’.

3. Un ulteriore peggioramento è registrato anche nella relazione del 23.10.2023 dal dottor Mario Riccio, consulente medico di Sibilla, dove viene scritto che ‘le è stata consigliata terapia di sostegno con ossigeno‘ e riscontrato dalla documentazione medica a sua disposizione ‘la dipendenza da una serie di trattamenti di sostegno vitale: terapia antalgica ed evacuazione feci, oltre all'ossigeno, dal quale sarebbe stata sempre più dipendente essendo già una paziente in gestione Hospice domiciliare‘. Tale documentazione è stata inviata all'ASL Roma 1, in data 23 ottobre 2023.”

Si tratta delle condizioni previste dalla giurisprudenza creata a seguito della sentenza Cappato/Antoniani, certificate dai medici curanti e altri esperti e documentate anche con l’ultimo videomessaggio in cui Sibilla Barbieri è chiaramente collegata all'ossigeno artificiale. “Un’attenta lettura delle carte, o almeno la visione di quel video, avrebbero dovuto suggerire al presidente Rocca maggiore prudenza” ha detto in una nota Filomena Gallo.

Il giorno dopo la conferenza stampa, in cui anche il figlio di Barbieri si è autodenunciato per aver accompagnato la madre a morire a Zurigo, il consigliere regionale del Lazio Claudio Marotta (Verdi-Sinistra) ha presentato un’interrogazione urgente a Rocca per chiarire ufficialmente come siano andati i fatti. Un conto infatti è negare a mezzo stampa l’evidenza e accusare di strumentalizzazioni politiche chi agisce in reazione allo spregio della legalità costituzionale, un altro lasciare agli atti della Regione che dirige dichiarazioni mendaci a fronte dei vari documenti resi pubblici dall’Associazione Luca Coscioni dal 6 novembre.

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Dopo la conferenza stampa dell'Associazione Luca Coscioni, in cui la segretaria Filomena Gallo aveva annunciato che la famiglia di Sibilla Barbieri aveva denunciato la ASL Roma 1 per non aver predisposto la morte assistita a Roma per l'attrice e regista, il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca è tornato ad affermare che Sibilla Barbieri non era dipendente da trattamenti di sostegno vitale.

Nel concludere l’incontro con la stampa a seguito dell’autodenuncia di chi con me aveva accompagnato Sibilla in Svizzera per ottenere il suicidio assistito, Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni e Responsabile legale dell'organizzazione Soccorso Civile che ha organizzato il viaggio, aveva detto senza mezzi termini che le accuse mosse facevano riferimento a precisi atti e documentazioni di natura medico-scientifica, che il presidente Rocca ha detto Cappato, “ha ormai il dovere di conoscere”.

Quella documentazione attesta che:

1. Il Comitato etico territoriale Lazio Area 1, nelle conclusioni del parere del Comitato Etico (a pagina 14), afferma: ‘La paziente è sottoposta a trattamenti utili per rendere sopportabile la quotidianità, dovendosi tuttavia riconoscere che l’avvenuta sospensione di ogni terapia specifica anticancro possa ragionevolmente condurre a una ulteriore progressione della malattia che [….] possa non solo causare la morte non rapida della paziente ma anche rendere indispensabile e concreto il ricorso a trattamenti di supporto vitale vitale sopra definiti (ventilazione meccanica, nutrizione e ventilazione artificiale etc…)’. Sulla base di tali considerazioni, il Comitato etico territoriale aveva dato parere positivo all’accesso all’ ‘aiuto al suicidio assistito” di Sibilla Barbieri già in data 23.08.23, ritenendo evidentemente che la condizione di Sibilla fosse del tutto assimilabile a quella di chi è ‘dipendente da trattamenti di sostegno vitale‘.

2. La situazione di Sibilla Barbieri è poi prevedibilmente e rapidamente peggiorata, come infatti attesta il Certificato medico in data 10.10.23: ‘Paziente attualmente in gestione Hospice domiciliare. Condizioni generali in ulteriore peggioramento clinico. Esegue terapia di supporto inalatoria (ossigenoterapia a/b) ed infusionale (reidratante, antiemetica, cortisonica)’.

3. Un ulteriore peggioramento è registrato anche nella relazione del 23.10.2023 dal dottor Mario Riccio, consulente medico di Sibilla, dove viene scritto che ‘le è stata consigliata terapia di sostegno con ossigeno‘ e riscontrato dalla documentazione medica a sua disposizione ‘la dipendenza da una serie di trattamenti di sostegno vitale: terapia antalgica ed evacuazione feci, oltre all'ossigeno, dal quale sarebbe stata sempre più dipendente essendo già una paziente in gestione Hospice domiciliare‘. Tale documentazione è stata inviata all'ASL Roma 1, in data 23 ottobre 2023.”

Si tratta delle condizioni previste dalla giurisprudenza creata a seguito della sentenza Cappato/Antoniani, certificate dai medici curanti e altri esperti e documentate anche con l’ultimo videomessaggio in cui Sibilla Barbieri è chiaramente collegata all'ossigeno artificiale. “Un’attenta lettura delle carte, o almeno la visione di quel video, avrebbero dovuto suggerire al presidente Rocca maggiore prudenza” ha detto in una nota Filomena Gallo.

Il giorno dopo la conferenza stampa, in cui anche il figlio di Barbieri si è autodenunciato per aver accompagnato la madre a morire a Zurigo, il consigliere regionale del Lazio Claudio Marotta (Verdi-Sinistra) ha presentato un’interrogazione urgente a Rocca per chiarire ufficialmente come siano andati i fatti. Un conto infatti è negare a mezzo stampa l’evidenza e accusare di strumentalizzazioni politiche chi agisce in reazione allo spregio della legalità costituzionale, un altro lasciare agli atti della Regione che dirige dichiarazioni mendaci a fronte dei vari documenti resi pubblici dall’Associazione Luca Coscioni dal 6 novembre.

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La Regione Lazio continua a negare le evidenze mediche su Sibilla Barbieri

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09.11.2023

Dopo la conferenza stampa dell'Associazione Luca Coscioni, in cui la segretaria Filomena Gallo aveva annunciato che la famiglia di Sibilla Barbieri aveva denunciato la ASL Roma 1 per non aver predisposto la morte assistita a Roma per l'attrice e regista, il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca è tornato ad affermare che Sibilla Barbieri non era dipendente da trattamenti di sostegno vitale.

Nel concludere l’incontro con la stampa a seguito dell’autodenuncia di chi con me aveva accompagnato Sibilla in Svizzera per ottenere il suicidio assistito, Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni e Responsabile legale dell'organizzazione Soccorso Civile che ha organizzato il viaggio, aveva detto senza mezzi termini che le accuse mosse facevano riferimento a precisi atti e documentazioni di natura medico-scientifica, che il presidente Rocca ha detto Cappato, “ha ormai il dovere di conoscere”.

Quella documentazione attesta che:

1. Il Comitato etico territoriale Lazio Area 1, nelle conclusioni del parere del Comitato Etico (a pagina 14), afferma: ‘La paziente è sottoposta a trattamenti utili per rendere sopportabile la quotidianità, dovendosi tuttavia riconoscere che l’avvenuta sospensione di ogni terapia specifica anticancro possa ragionevolmente condurre a una ulteriore progressione della malattia che [….] possa non solo causare la morte non rapida della paziente ma anche rendere indispensabile e concreto il ricorso a trattamenti di supporto vitale vitale sopra definiti (ventilazione meccanica, nutrizione e ventilazione artificiale etc…)’. Sulla base di tali considerazioni, il Comitato etico territoriale aveva dato parere positivo all’accesso all’ ‘aiuto al suicidio assistito” di Sibilla Barbieri già in data 23.08.23, ritenendo evidentemente che la condizione di Sibilla fosse del tutto assimilabile a quella di chi è ‘dipendente da trattamenti di sostegno vitale‘.

2. La situazione di Sibilla Barbieri è poi prevedibilmente e rapidamente peggiorata, come infatti attesta il........

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