Il quotidiano israeliano Israel Hayom ha rivelato il piano "israeliano" di acquistare un porto a Cipro per creare un “corridoio” di rifornimento nel caso in cui Hezbollah prenda di mira il porto di Haifa nel nord del paese. Se realizzato il corridoio si sostituirebbe i valichi di Erez e Kerem Shalom in modo che i rifornimenti civili, a partire da quelli USA non siano più trasferiti attraverso Israele, sia durante che dopo la guerra.

Una delegazione del Ministero dei trasporti israeliano ha visitato Cipro per valutare le opportunità di acquisto di un porto sul versante greco dell'isola, nella zona di Larnaca, in risposta a diversi scenari di sicurezza. Le previsioni israeliane parlano di circa 60 milioni di dollari andando incontro agli interessi dei ciprioti. Una volta definito il piano sarà presentato alla Knesset israeliana e sottoposto all'approvazione del governo.

Secondo il piano Cipro assegnerà un’area designata dove verranno dirottate le forniture umanitarie destinate a Gaza (acqua, cibo e medicine) che, una volta ispezionati da Israele, verranno consegnati nella Striscia di Gaza - non è chiaro dove attraccheranno le navi nella Striscia anche perché Cipro si affaccia davanti alla Siria Mediterranea, quindi piuttosto a nord rispetto a Gaza.

Israele teme che gli ultimi bombardamenti da nord possano aumentare creando una situazione in cui il porto di Haifa, troppo vicino al sud del Libano, venga chiuso a causa di una guerra su vasta scala con Hezbollah che dispone di circa 150.000 razzi e missili, che possono arrivare a Haifa e persino Tel Aviv.

Il porto di Ashdod a sud di Tel Aviv è stato chiuso dopo gli attacchi di Hamas il 7 ottobre, costringendo Israele a reindirizzare la navigazione verso Eilat sul Mar Rosso che però adesso è preso di mira dalle forze degli houthi.

Nel giorno in cui è uscita la notizia dell'incontro tra ministeri è subito stata messa in giro la voce per cui il vero obiettivo della creazione del porto di Cipro non è trasferire aiuti a Gaza ma la costruzione di un asse di trasporto alternativo per collegare l'Europa e l'India attraverso Israele nel momento in cui Israele concludesse la normalizzazione delle relazioni con l’Arabia Saudita.

Le relazioni tra la Repubblica di Cipro e lo Stato ebraico sono storicamente buone e negli ultimi anni sono diventate ottime, solo un mese prima dell’attacco di Hamas, i leader di Israele, Grecia e Cipro si erano impegnati ad ampliare la cooperazione energetica per esplorare modi per portare il gas del Mediterraneo orientale in Europa e collegare le reti elettriche. Negli ultimi 10 anni, soprattutto al largo di Israele ed Egitto anche con l’attiva partecipazione dell’Eni, il Mediterraneo orientale ha prodotto importanti scoperte di gas che dall’aggressione russa dell’Ucraina hanno assunto un ulteriore valore strategico.

Un anno fa, Cipro aveva suggerito di accelerare la commercializzazione del gas israeliano attraverso la creazione di un breve gasdotto per collegare i giacimenti di gas israeliani del Mediterraneo orientale a un impianto di liquefazione a Cipro per poi far proseguire il tutto verso l’Europa, Idem per il cavo sottomarino EuroAsia Interconnector, sostenuto dall’Unione Europea, che potrebbe trasportare fino a 2.000 megawatt di elettricità per collegare in futuro le reti da Israele e Cipro alla Grecia.

La notizia, e la contronotizia, confermano che Israele sta prendendo in considerazione tutti gli scenari per l’oggi come per il domani e che l’intreccio di relazioni e interessi è infinito tanto sopra quanto sotto le acque. Il problema è che ogni volta che si parla di Cipro si accende sempre una luce rossa ad Ankara…

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Il quotidiano israeliano Israel Hayom ha rivelato il piano "israeliano" di acquistare un porto a Cipro per creare un “corridoio” di rifornimento nel caso in cui Hezbollah prenda di mira il porto di Haifa nel nord del paese. Se realizzato il corridoio si sostituirebbe i valichi di Erez e Kerem Shalom in modo che i rifornimenti civili, a partire da quelli USA non siano più trasferiti attraverso Israele, sia durante che dopo la guerra.

Una delegazione del Ministero dei trasporti israeliano ha visitato Cipro per valutare le opportunità di acquisto di un porto sul versante greco dell'isola, nella zona di Larnaca, in risposta a diversi scenari di sicurezza. Le previsioni israeliane parlano di circa 60 milioni di dollari andando incontro agli interessi dei ciprioti. Una volta definito il piano sarà presentato alla Knesset israeliana e sottoposto all'approvazione del governo.

Secondo il piano Cipro assegnerà un’area designata dove verranno dirottate le forniture umanitarie destinate a Gaza (acqua, cibo e medicine) che, una volta ispezionati da Israele, verranno consegnati nella Striscia di Gaza - non è chiaro dove attraccheranno le navi nella Striscia anche perché Cipro si affaccia davanti alla Siria Mediterranea, quindi piuttosto a nord rispetto a Gaza.

Israele teme che gli ultimi bombardamenti da nord possano aumentare creando una situazione in cui il porto di Haifa, troppo vicino al sud del Libano, venga chiuso a causa di una guerra su vasta scala con Hezbollah che dispone di circa 150.000 razzi e missili, che possono arrivare a Haifa e persino Tel Aviv.

Il porto di Ashdod a sud di Tel Aviv è stato chiuso dopo gli attacchi di Hamas il 7 ottobre, costringendo Israele a reindirizzare la navigazione verso Eilat sul Mar Rosso che però adesso è preso di mira dalle forze degli houthi.

Nel giorno in cui è uscita la notizia dell'incontro tra ministeri è subito stata messa in giro la voce per cui il vero obiettivo della creazione del porto di Cipro non è trasferire aiuti a Gaza ma la costruzione di un asse di trasporto alternativo per collegare l'Europa e l'India attraverso Israele nel momento in cui Israele concludesse la normalizzazione delle relazioni con l’Arabia Saudita.

Le relazioni tra la Repubblica di Cipro e lo Stato ebraico sono storicamente buone e negli ultimi anni sono diventate ottime, solo un mese prima dell’attacco di Hamas, i leader di Israele, Grecia e Cipro si erano impegnati ad ampliare la cooperazione energetica per esplorare modi per portare il gas del Mediterraneo orientale in Europa e collegare le reti elettriche. Negli ultimi 10 anni, soprattutto al largo di Israele ed Egitto anche con l’attiva partecipazione dell’Eni, il Mediterraneo orientale ha prodotto importanti scoperte di gas che dall’aggressione russa dell’Ucraina hanno assunto un ulteriore valore strategico.

Un anno fa, Cipro aveva suggerito di accelerare la commercializzazione del gas israeliano attraverso la creazione di un breve gasdotto per collegare i giacimenti di gas israeliani del Mediterraneo orientale a un impianto di liquefazione a Cipro per poi far proseguire il tutto verso l’Europa, Idem per il cavo sottomarino EuroAsia Interconnector, sostenuto dall’Unione Europea, che potrebbe trasportare fino a 2.000 megawatt di elettricità per collegare in futuro le reti da Israele e Cipro alla Grecia.

La notizia, e la contronotizia, confermano che Israele sta prendendo in considerazione tutti gli scenari per l’oggi come per il domani e che l’intreccio di relazioni e interessi è infinito tanto sopra quanto sotto le acque. Il problema è che ogni volta che si parla di Cipro si accende sempre una luce rossa ad Ankara…

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Israele alla ricerca di un porto off-shore

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12.03.2024

Il quotidiano israeliano Israel Hayom ha rivelato il piano "israeliano" di acquistare un porto a Cipro per creare un “corridoio” di rifornimento nel caso in cui Hezbollah prenda di mira il porto di Haifa nel nord del paese. Se realizzato il corridoio si sostituirebbe i valichi di Erez e Kerem Shalom in modo che i rifornimenti civili, a partire da quelli USA non siano più trasferiti attraverso Israele, sia durante che dopo la guerra.

Una delegazione del Ministero dei trasporti israeliano ha visitato Cipro per valutare le opportunità di acquisto di un porto sul versante greco dell'isola, nella zona di Larnaca, in risposta a diversi scenari di sicurezza. Le previsioni israeliane parlano di circa 60 milioni di dollari andando incontro agli interessi dei ciprioti. Una volta definito il piano sarà presentato alla Knesset israeliana e sottoposto all'approvazione del governo.

Secondo il piano Cipro assegnerà un’area designata dove verranno dirottate le forniture umanitarie destinate a Gaza (acqua, cibo e medicine) che, una volta ispezionati da Israele, verranno consegnati nella Striscia di Gaza - non è chiaro dove attraccheranno le navi nella Striscia anche perché Cipro si affaccia davanti alla Siria Mediterranea, quindi piuttosto a nord rispetto a Gaza.

Israele teme che gli ultimi bombardamenti da nord possano aumentare creando una situazione in cui il porto di Haifa, troppo vicino al sud del Libano, venga chiuso a causa di una guerra su vasta scala con Hezbollah che dispone di circa 150.000 razzi e missili, che possono arrivare a Haifa e persino Tel Aviv.

Il porto di Ashdod a sud di Tel Aviv è stato chiuso dopo gli attacchi di Hamas il 7 ottobre, costringendo Israele a reindirizzare la navigazione verso Eilat sul Mar Rosso che però adesso è preso di mira dalle forze degli houthi.

Nel giorno in cui è uscita la notizia dell'incontro tra ministeri è subito stata messa in........

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