Martedì prossimo a Roma ad un convegno organizzato dal movimento dell’area cattolico popolare e sociale Tempi Nuovi-Popolari uniti si parlerà del futuro dell’Europa, del pensiero politico di De Gasperi e della costruzione di una nuova ed efficace prospettiva riformista. Oltre a numerosi esponenti dell’area democratica e riformista interverranno anche, e soprattutto, Beppe Fioroni e Francesco Rutelli. Certo, si approfondiscono temi e argomenti di straordinaria importanza, soprattutto in questa fase storica e politica, ma la presenza di Rutelli è indubbio che innesca qualche attenzione maggiore. Anche perchè si tratta di temi, e di personalità, che richiamano anche una stagione che ha visto un partito come quello della Margherita protagonista. Cioè di una esperienza politica - la prima intesa come partito “plurale” nel nostro paese dopo la fine della prima repubblica e la liquidazione dei partiti democratici per opera dell’azione della magistratura - che ha segnato profondamente l’evoluzione stessa della politica italiana. Una esperienza che si è caratterizzata anche per alcuni ingredienti di fondo che poi, progressivamente, si sono dispersi nella concreta azione politica del nostro paese. E cioè, una leadership politica diffusa ed autorevole anche se guidata da un leader come Francesco Rutelli; un modello di ‘partito plurale’ dove c’era la compresenza di più culture riformiste e di governo; un progetto politico autenticamente riformista e di governo che metteva in discussione, già all’epoca, quel bipolarismo selvaggio e quella radicalizzazione della lotta politica che hanno poi caratterizzato la concreta evoluzione della politica italiana dopo il tramonto della Margherita - per svariate motivazioni - e l’avvio di una nuova fase politica.

Ora, anche se le stagioni politiche scorrono rapidamente e le singole esperienze politiche non si possono meccanicamente replicare, è indubbio che anche, e soprattutto in coincidenza con le elezioni europee, non si può non recuperare un pensiero ed un progetto politici che restano centrali anche nell’attuale contesto storico del nostro paese. Ovvero, attivare una iniziativa politica che, proprio partendo dalla costruzione di un’Europa democratica, federale, coesa, unita e competitiva, riesce a declinare anche una proposta riformista e democratica che riesca a battere quella radicalizzazione e quella logica degli ‘opposti estremismi’ che purtroppo hanno indebolito la nostra democrazia, ridotto la credibilità delle istituzioni democratiche e fiaccato la stessa efficacia dell’azione di governo. E, al riguardo, l’esperienza della Margherita è quantomai importante da rileggere, da rivisitare e, forse, da riproporre in termini seppur aggiornati e rivisti.

Anche perchè le forze di centro e, soprattutto, il progetto di un centro autenticamente riformista e democratico e profondamente legato ad un Europa federale e unita, stentano ancora ad emergere in tutta la loro interezza. Sono indubbiamente e robustamente presenti all’interno del ‘nuovo corso’ politico di Forza Italia e, in minor misura e più confusamente, nel contenitore elettorale radicale e di Renzi e nella stessa Azione. Ma lo sforzo resta quello di far decollare un progetto politico credibilmente ed efficacemente centrista, riformista, democratico, di governo e sinceramente europeista.

E il convegno romano con Rutelli e Fioroni dedicato all’Europa e al pensiero politico di uno dei suoi padri fondatori è un momento costitutivo e di rara importanza per perseguire e rafforzare quel progetto politico.

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Martedì prossimo a Roma ad un convegno organizzato dal movimento dell’area cattolico popolare e sociale Tempi Nuovi-Popolari uniti si parlerà del futuro dell’Europa, del pensiero politico di De Gasperi e della costruzione di una nuova ed efficace prospettiva riformista. Oltre a numerosi esponenti dell’area democratica e riformista interverranno anche, e soprattutto, Beppe Fioroni e Francesco Rutelli. Certo, si approfondiscono temi e argomenti di straordinaria importanza, soprattutto in questa fase storica e politica, ma la presenza di Rutelli è indubbio che innesca qualche attenzione maggiore. Anche perchè si tratta di temi, e di personalità, che richiamano anche una stagione che ha visto un partito come quello della Margherita protagonista. Cioè di una esperienza politica - la prima intesa come partito “plurale” nel nostro paese dopo la fine della prima repubblica e la liquidazione dei partiti democratici per opera dell’azione della magistratura - che ha segnato profondamente l’evoluzione stessa della politica italiana. Una esperienza che si è caratterizzata anche per alcuni ingredienti di fondo che poi, progressivamente, si sono dispersi nella concreta azione politica del nostro paese. E cioè, una leadership politica diffusa ed autorevole anche se guidata da un leader come Francesco Rutelli; un modello di ‘partito plurale’ dove c’era la compresenza di più culture riformiste e di governo; un progetto politico autenticamente riformista e di governo che metteva in discussione, già all’epoca, quel bipolarismo selvaggio e quella radicalizzazione della lotta politica che hanno poi caratterizzato la concreta evoluzione della politica italiana dopo il tramonto della Margherita - per svariate motivazioni - e l’avvio di una nuova fase politica.

Ora, anche se le stagioni politiche scorrono rapidamente e le singole esperienze politiche non si possono meccanicamente replicare, è indubbio che anche, e soprattutto in coincidenza con le elezioni europee, non si può non recuperare un pensiero ed un progetto politici che restano centrali anche nell’attuale contesto storico del nostro paese. Ovvero, attivare una iniziativa politica che, proprio partendo dalla costruzione di un’Europa democratica, federale, coesa, unita e competitiva, riesce a declinare anche una proposta riformista e democratica che riesca a battere quella radicalizzazione e quella logica degli ‘opposti estremismi’ che purtroppo hanno indebolito la nostra democrazia, ridotto la credibilità delle istituzioni democratiche e fiaccato la stessa efficacia dell’azione di governo. E, al riguardo, l’esperienza della Margherita è quantomai importante da rileggere, da rivisitare e, forse, da riproporre in termini seppur aggiornati e rivisti.

Anche perchè le forze di centro e, soprattutto, il progetto di un centro autenticamente riformista e democratico e profondamente legato ad un Europa federale e unita, stentano ancora ad emergere in tutta la loro interezza. Sono indubbiamente e robustamente presenti all’interno del ‘nuovo corso’ politico di Forza Italia e, in minor misura e più confusamente, nel contenitore elettorale radicale e di Renzi e nella stessa Azione. Ma lo sforzo resta quello di far decollare un progetto politico credibilmente ed efficacemente centrista, riformista, democratico, di governo e sinceramente europeista.

E il convegno romano con Rutelli e Fioroni dedicato all’Europa e al pensiero politico di uno dei suoi padri fondatori è un momento costitutivo e di rara importanza per perseguire e rafforzare quel progetto politico.

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L’Europa, De Gasperi e il profumo di Margherita

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21.04.2024

Martedì prossimo a Roma ad un convegno organizzato dal movimento dell’area cattolico popolare e sociale Tempi Nuovi-Popolari uniti si parlerà del futuro dell’Europa, del pensiero politico di De Gasperi e della costruzione di una nuova ed efficace prospettiva riformista. Oltre a numerosi esponenti dell’area democratica e riformista interverranno anche, e soprattutto, Beppe Fioroni e Francesco Rutelli. Certo, si approfondiscono temi e argomenti di straordinaria importanza, soprattutto in questa fase storica e politica, ma la presenza di Rutelli è indubbio che innesca qualche attenzione maggiore. Anche perchè si tratta di temi, e di personalità, che richiamano anche una stagione che ha visto un partito come quello della Margherita protagonista. Cioè di una esperienza politica - la prima intesa come partito “plurale” nel nostro paese dopo la fine della prima repubblica e la liquidazione dei partiti democratici per opera dell’azione della magistratura - che ha segnato profondamente l’evoluzione stessa della politica italiana. Una esperienza che si è caratterizzata anche per alcuni ingredienti di fondo che poi, progressivamente, si sono dispersi nella concreta azione politica del nostro paese. E cioè, una leadership politica diffusa ed autorevole anche se guidata da un leader come Francesco Rutelli; un modello di ‘partito plurale’ dove c’era la compresenza di più culture riformiste e di governo; un progetto politico autenticamente riformista e di governo che metteva in discussione, già all’epoca, quel bipolarismo selvaggio e quella radicalizzazione della lotta politica che hanno poi caratterizzato la concreta evoluzione della politica italiana dopo il tramonto della Margherita - per svariate motivazioni - e l’avvio di una nuova fase politica.

Ora, anche se le stagioni politiche scorrono rapidamente e le singole esperienze politiche non........

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