Come di consueto, mi immergo e scivolo lungo i pendii costieri dello Stretto, dove fondali senza ingombri rocciosi presentano aspetti multiformi con ambientazioni molto diverse. Il sedimento, ora fine ora grossolano, è interrotto da qualche rifiuto umano inglobato dal mare, che col suo abbraccio vitale e dinamico ne muta l’aspetto, donando la vita ad oggetti senz’anima. Il mare ha una bacchetta magica capace di creare armonia laddove l’uomo devasta con i suoi eterni avanzi. Dal nulla nasce così un microcosmo nel quale, una specie dopo l’altra, trova substrato fertile da colonizzare. Dapprima gli invertebrati, poi i pesci. Ma ciò che stupisce non è solo il visibile, ciò che la nostra vista coglie portando preziose immagini e informazioni alla mente, ma quell’invisibile che è alla base della vita e che, per dimensione, non è un fenomeno per occhi umani. Sono questi microrganismi che diventano cibo per tante altre specie più grandi. Come i pesci trombetta ad esempio.

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Come di consueto, mi immergo e scivolo lungo i pendii costieri dello Stretto, dove fondali senza ingombri rocciosi presentano aspetti multiformi con ambientazioni molto diverse. Il sedimento, ora fine ora grossolano, è interrotto da qualche rifiuto umano inglobato dal mare, che col suo abbraccio vitale e dinamico ne muta l’aspetto, donando la vita ad oggetti senz’anima. Il mare ha una bacchetta magica capace di creare armonia laddove l’uomo devasta con i suoi eterni avanzi. Dal nulla nasce così un microcosmo nel quale, una specie dopo l’altra, trova substrato fertile da colonizzare. Dapprima gli invertebrati, poi i pesci. Ma ciò che stupisce non è solo il visibile, ciò che la nostra vista coglie portando preziose immagini e informazioni alla mente, ma quell’invisibile che è alla base della vita e che, per dimensione, non è un fenomeno per occhi umani. Sono questi microrganismi che diventano cibo per tante altre specie più grandi. Come i pesci trombetta ad esempio.

L’animale può raggiungere i 15 cm di lunghezza, ma gli esemplari che si vedono solitamente sono lunghi mediamente tra i 7 e i 10 cm. Di notte i banchi si rompono e si formano piccoli gruppi che stazionano in prossimità del fondo, sparpagliati qua e là, come confusi; i pesci tra l’altro sono abbastanza turbati dal fascio di luce che sconvolge l'ambiente oscuro. Facendo luce su un gruppo di pochi esemplari, li vedo iniziare a nuotare, ora in un senso ora nell’altro, sbandati, presi a momenti nel nuoto frenetico e a momenti in pause apparentemente “riflessive”; in tal modo ho la possibilità ripetuta di osservarli, fotografarli e avvicinarmi molto anche al singolo pesce. Avvicinarsi a un singolo esemplare, fotografarne i particolari mentre si muove, è un’attività affascinante che permette di documentare dettagli impensabili. Durante il giorno è facile avvicinarsi ai banchi, purchè questi si trovino in prossimità di un riferimento fisico presso il quale radunarsi (in acqua libera tendono a scappare rapidamente); probabilmente il loro stare costantemente insieme, nuotando gli uni accanto agli altri con una sintonia che rasenta la perfezione, fornisce loro quella sicurezza che permette di avvicinarsi a brevi distanze senza che loro temano la presenza umana. E mi ritrovo avvolto da questa bellezza dinamica e ipnotica al tempo stesso, immerso nel sublime e intento a cogliere attimi degni di essere immortalati.

QOSHE - Sincronia e armonia dei pesci trombetta - Francesco Turano
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Sincronia e armonia dei pesci trombetta

15 0
11.01.2024

Come di consueto, mi immergo e scivolo lungo i pendii costieri dello Stretto, dove fondali senza ingombri rocciosi presentano aspetti multiformi con ambientazioni molto diverse. Il sedimento, ora fine ora grossolano, è interrotto da qualche rifiuto umano inglobato dal mare, che col suo abbraccio vitale e dinamico ne muta l’aspetto, donando la vita ad oggetti senz’anima. Il mare ha una bacchetta magica capace di creare armonia laddove l’uomo devasta con i suoi eterni avanzi. Dal nulla nasce così un microcosmo nel quale, una specie dopo l’altra, trova substrato fertile da colonizzare. Dapprima gli invertebrati, poi i pesci. Ma ciò che stupisce non è solo il visibile, ciò che la nostra vista coglie portando preziose immagini e informazioni alla mente, ma quell’invisibile che è alla base della vita e che, per dimensione, non è un fenomeno per occhi umani. Sono........

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