Il Dr. Primo Micarelli, Professore a contratto all’Università di Siena e Direttore del Centro Studi Squali di Massa Marittima, unico Istituto Scientifico italiano che svolge attività di Ricerca, Conservazione e Didattica sugli Squali, è riuscito per la prima volta a documentare e a filmare, in coordinamento e collaborazione con il suo Team di Ricerca e Ricercatori sudafricani, l’attacco di una singola orca che, in due minuti scarsi, è riuscita ad avere la meglio su uno squalo bianco in Sud Africa. Questo evento, pubblicato online in uno studio sulla rivista scientifica African Journal of Marine Science il 1° marzo 2024, ha letteralmente fatto il giro del Mondo in poche ore ed è stato riportato dalle principali testate giornalistiche e televisive mondiali, evidenziando le impressionanti capacità predatorie dell’orca che, solitamente, caccia in modo cooperativo.

È risaputo che gli squali rientrano nella dieta delle orche e che queste possano quindi destabilizzare il comportamento e la distribuzione di numerosi predatori marini. In particolare, in Sud Africa, è dal 2014 che è presente un particolare morfotipo di orche di cui fanno parte anche un paio di maschi adulti, Port (babordo) e Starboard (tribordo), così chiamati per le loro pinne dorsali collassate rispettivamente a sinistra e a destra. Questa specifica coppia di orche è nota per cacciare congiuntamente diverse specie di squali, tra cui lo squalo sette branchie, lo squalo bronzeo e lo squalo bianco, prediligendo il fegato ricco di lipidi di questi animali che estraggono con precisione chirurgica. Nonostante riprese aeree abbiano documentato queste strategie di caccia in cooperazione da parte delle orche, non si era mai assistito fino ad oggi ad un evento di predazione completa e ad un attacco in solitaria su uno squalo bianco da parte di una di queste due orche.

Il 18 giugno 2023, alle ore 12:30, questa specifica coppia di orche è stata avvistata da Tergniet, Mossel Bay (Sud Africa) e, meno di due ore dopo, un’imbarcazione ha subito preso il largo e ha avuto modo di osservare entrambe le orche a sud di Seal Island, sentendo subito nell’aria l’odore acre del fegato di squalo e notando sulla superficie dell’acqua gabbiani del kelp immergersi, a testimonianza che probabilmente uno squalo fosse già stato ucciso prima dell’arrivo della barca stessa. Le orche sono rimaste a 100 metri di distanza l’una dall’altra per diversi minuti, prima che Port si spostasse a nord e Starboard a sud dell’isola, mantenendosi sempre alla stessa distanza.

Alle 15:02, Starboard è stato osservato da solo inseguire e afferrare alla pinna pettorale uno squalo bianco subadulto di circa 2.5 m per poi eviscerarlo. Un’altra imbarcazione, su cui era a bordo il Team del Centro Studi Squali e il suo Direttore Prof. Micarelli, impegnata nelle attività di shark cage diving e di studio degli squali bianchi attorno a Seal Island, ha mollato subito gli ormeggi dirigendosi a circa 100 m da Starboard dove ha ripreso l’evento e ha filmato per la prima volta l’orca con un pezzo di fegato sanguinolento in bocca, fugando tutti i dubbi precedenti sul fatto che il fegato fosse il principale organo di interesse di questo cetaceo.

Dal momento che uno squalo bianco subadulto di 2.5 m pesa circa un quintale e il suo fegato può arrivare a pesare tra i 5 e i 24 kg, è ormai confermato che un’orca riesca a cacciarlo da sola, come già osservato il 31 maggio 2019 per uno squalo bronzeo di circa 2.5-3.5 m, trasportato in bocca solo da Port. Tuttavia, la predazione delle orche in cooperazione sembrerebbe necessaria per cacciare, invece, uno squalo bianco di dimensioni più grandi.

Inoltre, il 19 giugno 2023, giorno successivo all’evento, una carcassa fresca di uno squalo bianco di 3.5 m privo di fegato è stata ritrovata spiaggiata a Mossel Bay, a circa 1 km dal sito in cui è avvenuta l’uccisione dell’altro squalo bianco il giorno precedente. Potrebbe trattarsi dello stesso squalo ucciso prima che entrambe le imbarcazioni si imbattessero nelle orche. Restano tuttavia ancora ignote le modalità con cui le orche riescano a lacerare ventralmente gli squali per eviscerarli ed estrapolarne il fegato.

Questo evento, documentato per la prima volta in questo studio dal Centro Studi Squali, testimonia la necessità da parte dei ricercatori di comprendere al meglio le dinamiche in atto, affinché il governo sudafricano e i cittadini locali si mobilitino ad intraprendere azioni mirate sia a finanziare maggiori studi sull’accaduto che alla salvaguardia e tutela degli squali bianchi, già messi duramente alla prova da problematiche anche ambientali in Sud Africa.

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Il Dr. Primo Micarelli, Professore a contratto all’Università di Siena e Direttore del Centro Studi Squali di Massa Marittima, unico Istituto Scientifico italiano che svolge attività di Ricerca, Conservazione e Didattica sugli Squali, è riuscito per la prima volta a documentare e a filmare, in coordinamento e collaborazione con il suo Team di Ricerca e Ricercatori sudafricani, l’attacco di una singola orca che, in due minuti scarsi, è riuscita ad avere la meglio su uno squalo bianco in Sud Africa. Questo evento, pubblicato online in uno studio sulla rivista scientifica African Journal of Marine Science il 1° marzo 2024, ha letteralmente fatto il giro del Mondo in poche ore ed è stato riportato dalle principali testate giornalistiche e televisive mondiali, evidenziando le impressionanti capacità predatorie dell’orca che, solitamente, caccia in modo cooperativo.

È risaputo che gli squali rientrano nella dieta delle orche e che queste possano quindi destabilizzare il comportamento e la distribuzione di numerosi predatori marini. In particolare, in Sud Africa, è dal 2014 che è presente un particolare morfotipo di orche di cui fanno parte anche un paio di maschi adulti, Port (babordo) e Starboard (tribordo), così chiamati per le loro pinne dorsali collassate rispettivamente a sinistra e a destra. Questa specifica coppia di orche è nota per cacciare congiuntamente diverse specie di squali, tra cui lo squalo sette branchie, lo squalo bronzeo e lo squalo bianco, prediligendo il fegato ricco di lipidi di questi animali che estraggono con precisione chirurgica. Nonostante riprese aeree abbiano documentato queste strategie di caccia in cooperazione da parte delle orche, non si era mai assistito fino ad oggi ad un evento di predazione completa e ad un attacco in solitaria su uno squalo bianco da parte di una di queste due orche.

Il 18 giugno 2023, alle ore 12:30, questa specifica coppia di orche è stata avvistata da Tergniet, Mossel Bay (Sud Africa) e, meno di due ore dopo, un’imbarcazione ha subito preso il largo e ha avuto modo di osservare entrambe le orche a sud di Seal Island, sentendo subito nell’aria l’odore acre del fegato di squalo e notando sulla superficie dell’acqua gabbiani del kelp immergersi, a testimonianza che probabilmente uno squalo fosse già stato ucciso prima dell’arrivo della barca stessa. Le orche sono rimaste a 100 metri di distanza l’una dall’altra per diversi minuti, prima che Port si spostasse a nord e Starboard a sud dell’isola, mantenendosi sempre alla stessa distanza.

Alle 15:02, Starboard è stato osservato da solo inseguire e afferrare alla pinna pettorale uno squalo bianco subadulto di circa 2.5 m per poi eviscerarlo. Un’altra imbarcazione, su cui era a bordo il Team del Centro Studi Squali e il suo Direttore Prof. Micarelli, impegnata nelle attività di shark cage diving e di studio degli squali bianchi attorno a Seal Island, ha mollato subito gli ormeggi dirigendosi a circa 100 m da Starboard dove ha ripreso l’evento e ha filmato per la prima volta l’orca con un pezzo di fegato sanguinolento in bocca, fugando tutti i dubbi precedenti sul fatto che il fegato fosse il principale organo di interesse di questo cetaceo.

Dal momento che uno squalo bianco subadulto di 2.5 m pesa circa un quintale e il suo fegato può arrivare a pesare tra i 5 e i 24 kg, è ormai confermato che un’orca riesca a cacciarlo da sola, come già osservato il 31 maggio 2019 per uno squalo bronzeo di circa 2.5-3.5 m, trasportato in bocca solo da Port. Tuttavia, la predazione delle orche in cooperazione sembrerebbe necessaria per cacciare, invece, uno squalo bianco di dimensioni più grandi.

Inoltre, il 19 giugno 2023, giorno successivo all’evento, una carcassa fresca di uno squalo bianco di 3.5 m privo di fegato è stata ritrovata spiaggiata a Mossel Bay, a circa 1 km dal sito in cui è avvenuta l’uccisione dell’altro squalo bianco il giorno precedente. Potrebbe trattarsi dello stesso squalo ucciso prima che entrambe le imbarcazioni si imbattessero nelle orche. Restano tuttavia ancora ignote le modalità con cui le orche riescano a lacerare ventralmente gli squali per eviscerarli ed estrapolarne il fegato.

Questo evento, documentato per la prima volta in questo studio dal Centro Studi Squali, testimonia la necessità da parte dei ricercatori di comprendere al meglio le dinamiche in atto, affinché il governo sudafricano e i cittadini locali si mobilitino ad intraprendere azioni mirate sia a finanziare maggiori studi sull’accaduto che alla salvaguardia e tutela degli squali bianchi, già messi duramente alla prova da problematiche anche ambientali in Sud Africa.

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Può un’orca uccidere uno squalo bianco da sola?

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08.03.2024

Il Dr. Primo Micarelli, Professore a contratto all’Università di Siena e Direttore del Centro Studi Squali di Massa Marittima, unico Istituto Scientifico italiano che svolge attività di Ricerca, Conservazione e Didattica sugli Squali, è riuscito per la prima volta a documentare e a filmare, in coordinamento e collaborazione con il suo Team di Ricerca e Ricercatori sudafricani, l’attacco di una singola orca che, in due minuti scarsi, è riuscita ad avere la meglio su uno squalo bianco in Sud Africa. Questo evento, pubblicato online in uno studio sulla rivista scientifica African Journal of Marine Science il 1° marzo 2024, ha letteralmente fatto il giro del Mondo in poche ore ed è stato riportato dalle principali testate giornalistiche e televisive mondiali, evidenziando le impressionanti capacità predatorie dell’orca che, solitamente, caccia in modo cooperativo.

È risaputo che gli squali rientrano nella dieta delle orche e che queste possano quindi destabilizzare il comportamento e la distribuzione di numerosi predatori marini. In particolare, in Sud Africa, è dal 2014 che è presente un particolare morfotipo di orche di cui fanno parte anche un paio di maschi adulti, Port (babordo) e Starboard (tribordo), così chiamati per le loro pinne dorsali collassate rispettivamente a sinistra e a destra. Questa specifica coppia di orche è nota per cacciare congiuntamente diverse specie di squali, tra cui lo squalo sette branchie, lo squalo bronzeo e lo squalo bianco, prediligendo il fegato ricco di lipidi di questi animali che estraggono con precisione chirurgica. Nonostante riprese aeree abbiano documentato queste strategie di caccia in cooperazione da parte delle orche, non si era mai assistito fino ad oggi ad un evento di predazione completa e ad un attacco in solitaria su uno squalo bianco da parte di una di queste due orche.

Il 18 giugno 2023, alle ore 12:30, questa specifica coppia di orche è stata avvistata da Tergniet, Mossel Bay (Sud Africa) e, meno di due ore dopo, un’imbarcazione ha subito preso il largo e ha avuto modo di osservare entrambe le orche a sud di Seal Island, sentendo subito nell’aria l’odore acre del fegato di squalo e notando sulla superficie dell’acqua gabbiani del kelp immergersi, a testimonianza che probabilmente uno squalo fosse già stato ucciso prima dell’arrivo della barca stessa. Le........

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