(a cura di Claudio Correzzola, Segretario generale FLEPAR - INAIL)

A mano a mano che le scadenze del PNRR si avvicinano sempre più forte è la tentazione di trovare delle scorciatoie che permettano di accelerare “la burocrazia” e raggiungere i risultati.

Il PNRR, lo ricordiamo, è un finanziamento per lo più a prestito e pay by result per cui è necessario conseguire gli obbiettivi nelle scadenze prefissate. Oggi la proposta più in voga per accelerare è quella di ridurre i controlli della PA visti come inutile “burocrazia”. Assumendo che se i soldi del PNRR non si “scaricano a terra” certamente è colpa della burocrazia. Quest’accusa, riconosce per assurdo l’importanza della pubblica amministrazione nella gestione della Res Publica. L’importanza della PA ed in particolare delle persone che nella PA hanno le competenze più elevate, dirigenti e professionisti pubblici, FLEPAR e CODIRP l’hanno sempre sostenuta.

FLEPAR e CODIRP, in quanto sindacati di professionisti e dirigenti della Repubblica, da molti anni sostengono che il PNRR è soprattutto una occasione di cambiamento e che la PA è essenziale per la realizzazione dei progetti del PNRR; che dovrebbe essere orientato verso progetti strategici, come fu per il piano Marshall, e non alla semplice risoluzione delle emergenze.

Invece la PA è stata relegata a compiti di mero controllo burocratico perdendo così la possibilità di sfruttare l’apporto di conoscenza e competenze che i professionisti della PA possono dare al PNRR.

È necessario invece agire seguendo le priorità di un piano strategico privilegiando gli interventi che sono una leva di conoscenza e senza limitarsi a passare in modo casuale da una emergenza all’altra.

Il PNRR, nato apposta per far ripartire l’Italia dopo un’altra emergenza quella da SARS CoV2, è un’occasione davvero imperdibile.

Per risolvere problemi complessi occorre un approccio multivariato. Nessuno ha le competenze per fare da solo, occorre lavorare in team di professionisti (anche team interprofessionali pubblico-privato) “in parallelo” e non “in serie”, così da realizzare velocemente progetti piccoli, replicati “a frattale”. Per essere veloci, la conformità alle norme non si può ottenere attraverso codici legislativi complessi ed una piramide gerarchica e rigida di controlli, affidati alla PA poi accusata di fare da freno, ma deve essere ottenuta “da progetto” con un modello di gestione diffuso e trasparente ove sia chiaro “chi fa cosa, con chi, entro quando”. Magari certificando ogni passaggio tramite block chain. Per non agire sempre in emergenza, occorre creare in anticipo una struttura amministrativa e tecnica ed in grado di immaginare i progetti prima, così da cogliere in tempi rapidi il finanziamento alla prima occasione.

Si assiste infatti a una distopia in cui, da una parte, ogni volta che vi sono dei fondi si tuona contro i “furbetti del finanziamento” e le truffe; dall’altra si vorrebbero togliere i controlli per esser più veloci nella realizzazione dei progetti. Ma se i progetti non vanno in porto non è per caso dovuto al fatto che manca un piano strategico generale ed ogni volta non siamo pronti e dobbiamo partire da zero?

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(a cura di Claudio Correzzola, Segretario generale FLEPAR - INAIL)

A mano a mano che le scadenze del PNRR si avvicinano sempre più forte è la tentazione di trovare delle scorciatoie che permettano di accelerare “la burocrazia” e raggiungere i risultati.

Il PNRR, lo ricordiamo, è un finanziamento per lo più a prestito e pay by result per cui è necessario conseguire gli obbiettivi nelle scadenze prefissate. Oggi la proposta più in voga per accelerare è quella di ridurre i controlli della PA visti come inutile “burocrazia”. Assumendo che se i soldi del PNRR non si “scaricano a terra” certamente è colpa della burocrazia. Quest’accusa, riconosce per assurdo l’importanza della pubblica amministrazione nella gestione della Res Publica. L’importanza della PA ed in particolare delle persone che nella PA hanno le competenze più elevate, dirigenti e professionisti pubblici, FLEPAR e CODIRP l’hanno sempre sostenuta.

FLEPAR e CODIRP, in quanto sindacati di professionisti e dirigenti della Repubblica, da molti anni sostengono che il PNRR è soprattutto una occasione di cambiamento e che la PA è essenziale per la realizzazione dei progetti del PNRR; che dovrebbe essere orientato verso progetti strategici, come fu per il piano Marshall, e non alla semplice risoluzione delle emergenze.

Invece la PA è stata relegata a compiti di mero controllo burocratico perdendo così la possibilità di sfruttare l’apporto di conoscenza e competenze che i professionisti della PA possono dare al PNRR.

È necessario invece agire seguendo le priorità di un piano strategico privilegiando gli interventi che sono una leva di conoscenza e senza limitarsi a passare in modo casuale da una emergenza all’altra.

Il PNRR, nato apposta per far ripartire l’Italia dopo un’altra emergenza quella da SARS CoV2, è un’occasione davvero imperdibile.

Per risolvere problemi complessi occorre un approccio multivariato. Nessuno ha le competenze per fare da solo, occorre lavorare in team di professionisti (anche team interprofessionali pubblico-privato) “in parallelo” e non “in serie”, così da realizzare velocemente progetti piccoli, replicati “a frattale”. Per essere veloci, la conformità alle norme non si può ottenere attraverso codici legislativi complessi ed una piramide gerarchica e rigida di controlli, affidati alla PA poi accusata di fare da freno, ma deve essere ottenuta “da progetto” con un modello di gestione diffuso e trasparente ove sia chiaro “chi fa cosa, con chi, entro quando”. Magari certificando ogni passaggio tramite block chain. Per non agire sempre in emergenza, occorre creare in anticipo una struttura amministrativa e tecnica ed in grado di immaginare i progetti prima, così da cogliere in tempi rapidi il finanziamento alla prima occasione.

Si assiste infatti a una distopia in cui, da una parte, ogni volta che vi sono dei fondi si tuona contro i “furbetti del finanziamento” e le truffe; dall’altra si vorrebbero togliere i controlli per esser più veloci nella realizzazione dei progetti. Ma se i progetti non vanno in porto non è per caso dovuto al fatto che manca un piano strategico generale ed ogni volta non siamo pronti e dobbiamo partire da zero?

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Sul Pnrr stabilire le priorità, le scorciatoie non servono a superare le emergenze

4 0
22.01.2024

(a cura di Claudio Correzzola, Segretario generale FLEPAR - INAIL)

A mano a mano che le scadenze del PNRR si avvicinano sempre più forte è la tentazione di trovare delle scorciatoie che permettano di accelerare “la burocrazia” e raggiungere i risultati.

Il PNRR, lo ricordiamo, è un finanziamento per lo più a prestito e pay by result per cui è necessario conseguire gli obbiettivi nelle scadenze prefissate. Oggi la proposta più in voga per accelerare è quella di ridurre i controlli della PA visti come inutile “burocrazia”. Assumendo che se i soldi del PNRR non si “scaricano a terra” certamente è colpa della burocrazia. Quest’accusa, riconosce per assurdo l’importanza della pubblica amministrazione nella gestione della Res Publica. L’importanza della PA ed in particolare delle persone che nella PA hanno le competenze più elevate, dirigenti e professionisti pubblici, FLEPAR e CODIRP l’hanno sempre sostenuta.

FLEPAR e CODIRP, in quanto sindacati di professionisti e dirigenti della Repubblica, da molti anni sostengono che il PNRR è soprattutto una occasione di cambiamento e che la PA è essenziale per la realizzazione dei progetti del PNRR; che dovrebbe essere orientato verso progetti strategici, come fu per il piano Marshall, e non alla semplice risoluzione delle emergenze.

Invece la PA è stata relegata a compiti di mero controllo burocratico perdendo così la possibilità di sfruttare l’apporto di conoscenza e competenze che i professionisti della PA possono dare al PNRR.

È necessario invece agire seguendo le priorità di un piano strategico privilegiando gli interventi che sono una leva........

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