C’è più di un buon motivo per sostenere l’idea di un confronto in diretta sui social tra Giorgia Meloni e Elly Schlein in vista delle elezioni Europee dell’8 e 9 giugno 2024. Un duello social, non solo, o non più, televisivo, come vuole la migliore tradizione delle campagne elettorali. Per l’Italia sarebbe una prima assoluta.

Ci ha provato, per primo, Massimo Leoni di SkyTg24 durante la conferenza della presidente del Consiglio con la stampa. Era il 4 gennaio. Qualche giorno dopo, Enrico Mentana, con un post su Facebook, si augurava che il genere del duello tv tornasse in auge, “chiunque sia ad ospitarlo”, ricordando che fu proprio lui, trent’anni fa, a inaugurarlo con lo storico “braccio di ferro” tra Silvio Berlusconi e Achille Occhetto su Canale 5.

Se è vero che in Italia, tradizionalmente, è la televisione lo spazio per eccellenza del faccia a faccia tra candidati, negli ultimi anni il duello politico in tv, al di là delle disponibilità dei leader a confrontarsi, si è un po’ estinto, scontrandosi spesso con gli ostacoli messi in campo dal Rosatellum e dalla legge per la par condicio. Sarà anche per questo che, mentre si continua a discutere se il confronto tra Meloni e Schlein – su cui entrambe, da tempo, hanno confermato reciproca disponibilità – se lo aggiudicherà il salotto Rai di Bruno Vespa, come vorrebbe la premier, o una trasmissione considerata meno schierata dalla leader dell’opposizione, prende corpo l’ipotesi, inedita, di una terza via: un confronto in diretta social tra le due. Magari su Instagram, che entrambe utilizzano spesso per dialogare con i follower e in Italia, secondo l’istituto Demoskopika, è il canale più utilizzato dai giovani.

Per ora è solo una suggestione ma, come spesso accade, si lancia l’idea e si vede l’effetto che fa.

Le elezioni europee dell’8 e 9 giugno sono l’occasione perfetta per rompere un tabù.

Innanzitutto perché la politica, e l’Europa, devono parlare di più, e meglio, ai giovani. Gli under 35 si allontanano sempre di più dalla politica che, secondo una recente indagine Censis, si riduce a un interesse più legato agli adulti e agli anziani. I giovani, in Italia, si sa, contano poco in politica, sia come elettori che come eletti, e si vedono poco o per niente riconosciuti nel loro ruolo all’interno di processi di crescita e di sviluppo. Avvicinare i giovani all’Europa e alle istituzioni europee, alimentando il senso di appartenenza, in un momento storico in cui crescono i nazionalismi che frenano il processo di integrazione politica europea come progetto di pace, è auspicabile per tutti i partiti che aspirano ad assicurare all'Italia un ruolo da protagonista nel futuro dell'Unione Europea.

A invertire la tendenza non sarà, certo, un duello Meloni-Schlein su Instagram, ma se le due leader scegliessero, per la prima volta nella storia delle elezioni in Italia, di spostare il faccia a faccia su un social media, sarebbe un segnale potentissimo: per i giovani, per politica e per la comunicazione. Una scossa di cui, tutti e tre questi mondi, per ragioni diverse, a ben guardare, hanno bisogno.

In altri Paesi europei lo si fa da tempo. In Francia, per esempio, i dibattiti tra leader vengono trasmessi anche su Twitch, la popolare piattaforma di streaming di video in diretta, che già nel 2019 Emmanuel Macron utilizzò per trasmettere un dibattito politico in risposta alle proteste dei gilet gialli e per confrontarsi con i cittadini.

C’è anche qualche altro buon motivo, sul piano della comunicazione, per supportare l’idea di un confronto in diretta sui social tra Giorgia Meloni e Elly Schlein per le elezioni europee. Per esempio, se è vero, per citare McLuhan, che il medium è il messaggio, Instagram spronerebbe le due leader a cambiare il loro linguaggio, a parlare con parole semplici, chiare, concrete, senza troppi artifici retorici - “ma chi la capisce se lei parla così?” per dirla con Lilli Gruber, che sottolineò per prima la scarsa chiarezza che spesso accompagna i discorsi della segretaria dem - o quell’italiano istituzionale della leader di Fratelli d’Italia talvolta, e suo malgrado, così distante dalla vita quotidiana degli italiani.

Un duello tutto social Meloni-Schlein è anche l’occasione per rilanciare la formula un po’ stantia dei dibattiti politici, favorire l’interazione e avvicinare i cittadini, e soprattutto i giovani, alla politica.

Quel processo illuminato, interessante anche se ancora poco raccontato e dibattuto, che alcune istituzioni come il Senato della Repubblica, la Camera dei Deputati, la Corte Costituzionale e il Quirinale, per citarne alcuni, hanno avviato da qualche tempo, comunicando sui social la propria attività, raccontando la propria storia attraverso foto d’archivio o immagini di luoghi o oggetti simbolo, realizzando tour virtuali dei palazzi e utilizzando strumenti innovativi come Google Arts & Culture o i podcast, come quelli realizzati dalla Consulta per far conoscere ai più la cultura costituzionale. Alla base c’è l’idea, semplice e potente, di aprire le porte e abbattere le distanze tra cittadini e istituzioni, che sono un patrimonio di tutti gli italiani. C’è da credere, e sperare, che una formula simile applicata alle due candidate, che già si sono distinte nella storia politica dell’Italia – l’una per essere la prima segretaria a guidare il Pd e l’altra per essere la prima presidente del Consiglio donna - possa funzionare anche con le elezioni politiche, e riportare più cittadini alle urne.

Non da ultimo, un duello tutto social Meloni-Schlein farebbe bene anche al panorama dell’informazione italiana, che sconta terribili ritardi nell’integrazione tra i media tradizionali e le tecnologie digitali, in investimenti nell’innovazione e nel giornalismo multimediale. Per una volta, la politica avrebbe l’occasione per dare un segnale forte, trainando il cambiamento.

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C’è più di un buon motivo per sostenere l’idea di un confronto in diretta sui social tra Giorgia Meloni e Elly Schlein in vista delle elezioni Europee dell’8 e 9 giugno 2024. Un duello social, non solo, o non più, televisivo, come vuole la migliore tradizione delle campagne elettorali. Per l’Italia sarebbe una prima assoluta.

Ci ha provato, per primo, Massimo Leoni di SkyTg24 durante la conferenza della presidente del Consiglio con la stampa. Era il 4 gennaio. Qualche giorno dopo, Enrico Mentana, con un post su Facebook, si augurava che il genere del duello tv tornasse in auge, “chiunque sia ad ospitarlo”, ricordando che fu proprio lui, trent’anni fa, a inaugurarlo con lo storico “braccio di ferro” tra Silvio Berlusconi e Achille Occhetto su Canale 5.

Se è vero che in Italia, tradizionalmente, è la televisione lo spazio per eccellenza del faccia a faccia tra candidati, negli ultimi anni il duello politico in tv, al di là delle disponibilità dei leader a confrontarsi, si è un po’ estinto, scontrandosi spesso con gli ostacoli messi in campo dal Rosatellum e dalla legge per la par condicio. Sarà anche per questo che, mentre si continua a discutere se il confronto tra Meloni e Schlein – su cui entrambe, da tempo, hanno confermato reciproca disponibilità – se lo aggiudicherà il salotto Rai di Bruno Vespa, come vorrebbe la premier, o una trasmissione considerata meno schierata dalla leader dell’opposizione, prende corpo l’ipotesi, inedita, di una terza via: un confronto in diretta social tra le due. Magari su Instagram, che entrambe utilizzano spesso per dialogare con i follower e in Italia, secondo l’istituto Demoskopika, è il canale più utilizzato dai giovani.

Per ora è solo una suggestione ma, come spesso accade, si lancia l’idea e si vede l’effetto che fa.

Le elezioni europee dell’8 e 9 giugno sono l’occasione perfetta per rompere un tabù.

Innanzitutto perché la politica, e l’Europa, devono parlare di più, e meglio, ai giovani. Gli under 35 si allontanano sempre di più dalla politica che, secondo una recente indagine Censis, si riduce a un interesse più legato agli adulti e agli anziani. I giovani, in Italia, si sa, contano poco in politica, sia come elettori che come eletti, e si vedono poco o per niente riconosciuti nel loro ruolo all’interno di processi di crescita e di sviluppo. Avvicinare i giovani all’Europa e alle istituzioni europee, alimentando il senso di appartenenza, in un momento storico in cui crescono i nazionalismi che frenano il processo di integrazione politica europea come progetto di pace, è auspicabile per tutti i partiti che aspirano ad assicurare all'Italia un ruolo da protagonista nel futuro dell'Unione Europea.

A invertire la tendenza non sarà, certo, un duello Meloni-Schlein su Instagram, ma se le due leader scegliessero, per la prima volta nella storia delle elezioni in Italia, di spostare il faccia a faccia su un social media, sarebbe un segnale potentissimo: per i giovani, per politica e per la comunicazione. Una scossa di cui, tutti e tre questi mondi, per ragioni diverse, a ben guardare, hanno bisogno.

In altri Paesi europei lo si fa da tempo. In Francia, per esempio, i dibattiti tra leader vengono trasmessi anche su Twitch, la popolare piattaforma di streaming di video in diretta, che già nel 2019 Emmanuel Macron utilizzò per trasmettere un dibattito politico in risposta alle proteste dei gilet gialli e per confrontarsi con i cittadini.

C’è anche qualche altro buon motivo, sul piano della comunicazione, per supportare l’idea di un confronto in diretta sui social tra Giorgia Meloni e Elly Schlein per le elezioni europee. Per esempio, se è vero, per citare McLuhan, che il medium è il messaggio, Instagram spronerebbe le due leader a cambiare il loro linguaggio, a parlare con parole semplici, chiare, concrete, senza troppi artifici retorici - “ma chi la capisce se lei parla così?” per dirla con Lilli Gruber, che sottolineò per prima la scarsa chiarezza che spesso accompagna i discorsi della segretaria dem - o quell’italiano istituzionale della leader di Fratelli d’Italia talvolta, e suo malgrado, così distante dalla vita quotidiana degli italiani.

Un duello tutto social Meloni-Schlein è anche l’occasione per rilanciare la formula un po’ stantia dei dibattiti politici, favorire l’interazione e avvicinare i cittadini, e soprattutto i giovani, alla politica.

Quel processo illuminato, interessante anche se ancora poco raccontato e dibattuto, che alcune istituzioni come il Senato della Repubblica, la Camera dei Deputati, la Corte Costituzionale e il Quirinale, per citarne alcuni, hanno avviato da qualche tempo, comunicando sui social la propria attività, raccontando la propria storia attraverso foto d’archivio o immagini di luoghi o oggetti simbolo, realizzando tour virtuali dei palazzi e utilizzando strumenti innovativi come Google Arts & Culture o i podcast, come quelli realizzati dalla Consulta per far conoscere ai più la cultura costituzionale. Alla base c’è l’idea, semplice e potente, di aprire le porte e abbattere le distanze tra cittadini e istituzioni, che sono un patrimonio di tutti gli italiani. C’è da credere, e sperare, che una formula simile applicata alle due candidate, che già si sono distinte nella storia politica dell’Italia – l’una per essere la prima segretaria a guidare il Pd e l’altra per essere la prima presidente del Consiglio donna - possa funzionare anche con le elezioni politiche, e riportare più cittadini alle urne.

Non da ultimo, un duello tutto social Meloni-Schlein farebbe bene anche al panorama dell’informazione italiana, che sconta terribili ritardi nell’integrazione tra i media tradizionali e le tecnologie digitali, in investimenti nell’innovazione e nel giornalismo multimediale. Per una volta, la politica avrebbe l’occasione per dare un segnale forte, trainando il cambiamento.

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Un faccia a faccia fra Meloni e Schlein in diretta sui social: sarebbe un segnale potentissimo

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06.04.2024

C’è più di un buon motivo per sostenere l’idea di un confronto in diretta sui social tra Giorgia Meloni e Elly Schlein in vista delle elezioni Europee dell’8 e 9 giugno 2024. Un duello social, non solo, o non più, televisivo, come vuole la migliore tradizione delle campagne elettorali. Per l’Italia sarebbe una prima assoluta.

Ci ha provato, per primo, Massimo Leoni di SkyTg24 durante la conferenza della presidente del Consiglio con la stampa. Era il 4 gennaio. Qualche giorno dopo, Enrico Mentana, con un post su Facebook, si augurava che il genere del duello tv tornasse in auge, “chiunque sia ad ospitarlo”, ricordando che fu proprio lui, trent’anni fa, a inaugurarlo con lo storico “braccio di ferro” tra Silvio Berlusconi e Achille Occhetto su Canale 5.

Se è vero che in Italia, tradizionalmente, è la televisione lo spazio per eccellenza del faccia a faccia tra candidati, negli ultimi anni il duello politico in tv, al di là delle disponibilità dei leader a confrontarsi, si è un po’ estinto, scontrandosi spesso con gli ostacoli messi in campo dal Rosatellum e dalla legge per la par condicio. Sarà anche per questo che, mentre si continua a discutere se il confronto tra Meloni e Schlein – su cui entrambe, da tempo, hanno confermato reciproca disponibilità – se lo aggiudicherà il salotto Rai di Bruno Vespa, come vorrebbe la premier, o una trasmissione considerata meno schierata dalla leader dell’opposizione, prende corpo l’ipotesi, inedita, di una terza via: un confronto in diretta social tra le due. Magari su Instagram, che entrambe utilizzano spesso per dialogare con i follower e in Italia, secondo l’istituto Demoskopika, è il canale più utilizzato dai giovani.

Per ora è solo una suggestione ma, come spesso accade, si lancia l’idea e si vede l’effetto che fa.

Le elezioni europee dell’8 e 9 giugno sono l’occasione perfetta per rompere un tabù.

Innanzitutto perché la politica, e l’Europa, devono parlare di più, e meglio, ai giovani. Gli under 35 si allontanano sempre di più dalla politica che, secondo una recente indagine Censis, si riduce a un interesse più legato agli adulti e agli anziani. I giovani, in Italia, si sa, contano poco in politica, sia come elettori che come eletti, e si vedono poco o per niente riconosciuti nel loro ruolo all’interno di processi di crescita e di sviluppo. Avvicinare i giovani all’Europa e alle istituzioni europee, alimentando il senso di appartenenza, in un momento storico in cui crescono i nazionalismi che frenano il processo di integrazione politica europea come progetto di pace, è auspicabile per tutti i partiti che aspirano ad assicurare all'Italia un ruolo da protagonista nel futuro dell'Unione Europea.

A invertire la tendenza non sarà, certo, un duello Meloni-Schlein su Instagram, ma se le due leader scegliessero, per la prima volta nella storia delle elezioni in Italia, di spostare il faccia a faccia su un social media, sarebbe un segnale potentissimo: per i giovani, per politica........

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