(Questo post è stato scritto insieme a Stela Gazheli – Area Lavoro Unione Italiana Commercialisti)

Il decreto legislativo 1/2024 in vigore dal 13 gennaio è intervenuto sugli adempimenti tributari dei lavoratori dipendenti e pensionati trasformando la dichiarazione dei redditi precompilata in semplificata. Una modalità di presentazione che, nella relazione illustrativa all'art. 1 del dlgs n.1/2024 sugli adempimenti tributari, viene qualificata come nuovo meccanismo di interazione con il contribuente, non più basato sui campi già compilati del modello dichiarativo, ma direttamente sulle informazioni a disposizione dell'Agenzia delle entrate, che a decorrere dal 2024, saranno proposte al contribuente in una apposita area riservata del sito dell'Agenzia e potranno essere direttamente confermate o modificate mediante un percorso guidato e con un linguaggio semplificato per poi essere riportati in maniera automatica nei campi corrispondenti, senza la necessità di consultare le istruzioni per la compilazione della dichiarazione dei redditi. Compilazione che, nel primo anno di applicazione della nuova disposizione, potrà essere gestita esclusivamente dagli stessi contribuenti.

Gli intermediari abilitati potranno intervenire al posto dei contribuenti interessati solo per gli anni successivi. In base al secondo comma dell’art.1, anche in caso di presentazione della dichiarazione in modalità semplificata, con riferimento ai dati messi a disposizione dell'Agenzia confermati dai contribuenti, scatta espressamente l’esclusione dai controlli previsti per la presentazione della precompilata. Tralasciamo ogni considerazione sul mancato successo - in ordine agli obiettivi di semplificazione - della dichiarazione precompilata introdotta nel nostro ordinamento da diversi anni che tanti problemi ha causato ai contribuenti e ai professionisti che li assistono. La novità di cui parliamo rappresenta, infatti, la presa d'atto da parte del legislatore che il sistema della precompilazione dei modelli non ha funzionato, altrimenti non sarebbe stato necessario cambiare nulla. I dati ufficiali forniti dalla Corte dei Conti nella sua ultima relazione sul Rendiconto generale dello Stato sono piuttosto eloquenti. Su oltre 23 milioni di dichiarazioni 730 dichiarazioni precompilate dell’ultimo quinquennio poco più del 17% sono quelle trasmesse direttamente dal contribuente, che nella maggior parte dei casi ha comunque integrato o modificato la propria dichiarazione. Ciò significa che il numero di soggetti che hanno accettato la dichiarazione così come proposta dall’Agenzia delle Entrate è stato decisamente esiguo.

La novità è rappresentata dal salto di qualità che vedrà l'Agenzia delle Entrate quale entità di consulenza per la compilazione delle dichiarazioni dei redditi dei cittadini, i quali - in linea teorica - potranno accedere al sito del fisco e generare in autonomia il proprio modello annuale, anche senza l’ausilio degli intermediari abilitati come commercialisti e consulenti del lavoro. Un deciso passo avanti nel percorso di disintermediazione tra fisco e contribuenti già in atto da tempo e che non ha prodotto alcun miglioramento apprezzabile nel funzionamento della macchina fiscale. I professionisti che si occupano di fisco e di consulenza del lavoro nutrono, tuttavia, molti dubbi sulla reale efficacia di questo modus operandi tendente ad escluderli. In primis per la scarsa dimestichezza con gli strumenti telematici dei cittadini che, prima di compilare in autonomia la dichiarazione dei redditi, continueranno a consultare il proprio consulente di fiducia, come accaduto con il 730 precompilato. In secondo luogo si sottolinea un aspetto relativo alla responsabilità per eventuali errori.

Con la precompilata era il Fisco ad assumersi l’onere dell’inserimento automatico dei dati. Attraverso il nuovo sistema l’Agenzia delle entrate si limita a proporre i dati al contribuente che dovrà poi confermarli o modificarli, assumendosene in pieno la responsabilità e che, prima di validare i dati proposti, continuerà a rivolgersi al professionista di fiducia. Del resto l’esclusione degli intermediari e la sperimentazione nel primo anno di applicazione confermano i dubbi dello stesso legislatore sulla funzionalità del sistema. Se le cose dovessero andar male saranno commercialisti e consulenti del lavoro a risolvere i problemi, come sempre.

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Il decreto legislativo 1/2024 in vigore dal 13 gennaio è intervenuto sugli adempimenti tributari dei lavoratori dipendenti e pensionati trasformando la dichiarazione dei redditi precompilata in semplificata. Una modalità di presentazione che, nella relazione illustrativa all'art. 1 del dlgs n.1/2024 sugli adempimenti tributari, viene qualificata come nuovo meccanismo di interazione con il contribuente, non più basato sui campi già compilati del modello dichiarativo, ma direttamente sulle informazioni a disposizione dell'Agenzia delle entrate, che a decorrere dal 2024, saranno proposte al contribuente in una apposita area riservata del sito dell'Agenzia e potranno essere direttamente confermate o modificate mediante un percorso guidato e con un linguaggio semplificato per poi essere riportati in maniera automatica nei campi corrispondenti, senza la necessità di consultare le istruzioni per la compilazione della dichiarazione dei redditi. Compilazione che, nel primo anno di applicazione della nuova disposizione, potrà essere gestita esclusivamente dagli stessi contribuenti.

Gli intermediari abilitati potranno intervenire al posto dei contribuenti interessati solo per gli anni successivi. In base al secondo comma dell’art.1, anche in caso di presentazione della dichiarazione in modalità semplificata, con riferimento ai dati messi a disposizione dell'Agenzia confermati dai contribuenti, scatta espressamente l’esclusione dai controlli previsti per la presentazione della precompilata. Tralasciamo ogni considerazione sul mancato successo - in ordine agli obiettivi di semplificazione - della dichiarazione precompilata introdotta nel nostro ordinamento da diversi anni che tanti problemi ha causato ai contribuenti e ai professionisti che li assistono. La novità di cui parliamo rappresenta, infatti, la presa d'atto da parte del legislatore che il sistema della precompilazione dei modelli non ha funzionato, altrimenti non sarebbe stato necessario cambiare nulla. I dati ufficiali forniti dalla Corte dei Conti nella sua ultima relazione sul Rendiconto generale dello Stato sono piuttosto eloquenti. Su oltre 23 milioni di dichiarazioni 730 dichiarazioni precompilate dell’ultimo quinquennio poco più del 17% sono quelle trasmesse direttamente dal contribuente, che nella maggior parte dei casi ha comunque integrato o modificato la propria dichiarazione. Ciò significa che il numero di soggetti che hanno accettato la dichiarazione così come proposta dall’Agenzia delle Entrate è stato decisamente esiguo.

La novità è rappresentata dal salto di qualità che vedrà l'Agenzia delle Entrate quale entità di consulenza per la compilazione delle dichiarazioni dei redditi dei cittadini, i quali - in linea teorica - potranno accedere al sito del fisco e generare in autonomia il proprio modello annuale, anche senza l’ausilio degli intermediari abilitati come commercialisti e consulenti del lavoro. Un deciso passo avanti nel percorso di disintermediazione tra fisco e contribuenti già in atto da tempo e che non ha prodotto alcun miglioramento apprezzabile nel funzionamento della macchina fiscale. I professionisti che si occupano di fisco e di consulenza del lavoro nutrono, tuttavia, molti dubbi sulla reale efficacia di questo modus operandi tendente ad escluderli. In primis per la scarsa dimestichezza con gli strumenti telematici dei cittadini che, prima di compilare in autonomia la dichiarazione dei redditi, continueranno a consultare il proprio consulente di fiducia, come accaduto con il 730 precompilato. In secondo luogo si sottolinea un aspetto relativo alla responsabilità per eventuali errori.

Con la precompilata era il Fisco ad assumersi l’onere dell’inserimento automatico dei dati. Attraverso il nuovo sistema l’Agenzia delle entrate si limita a proporre i dati al contribuente che dovrà poi confermarli o modificarli, assumendosene in pieno la responsabilità e che, prima di validare i dati proposti, continuerà a rivolgersi al professionista di fiducia. Del resto l’esclusione degli intermediari e la sperimentazione nel primo anno di applicazione confermano i dubbi dello stesso legislatore sulla funzionalità del sistema. Se le cose dovessero andar male saranno commercialisti e consulenti del lavoro a risolvere i problemi, come sempre.

QOSHE - Dal 730 precompilato alla dichiarazione semplificata. La disintermediazione è servita - Domenico Posca
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Dal 730 precompilato alla dichiarazione semplificata. La disintermediazione è servita

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17.01.2024

(Questo post è stato scritto insieme a Stela Gazheli – Area Lavoro Unione Italiana Commercialisti)

Il decreto legislativo 1/2024 in vigore dal 13 gennaio è intervenuto sugli adempimenti tributari dei lavoratori dipendenti e pensionati trasformando la dichiarazione dei redditi precompilata in semplificata. Una modalità di presentazione che, nella relazione illustrativa all'art. 1 del dlgs n.1/2024 sugli adempimenti tributari, viene qualificata come nuovo meccanismo di interazione con il contribuente, non più basato sui campi già compilati del modello dichiarativo, ma direttamente sulle informazioni a disposizione dell'Agenzia delle entrate, che a decorrere dal 2024, saranno proposte al contribuente in una apposita area riservata del sito dell'Agenzia e potranno essere direttamente confermate o modificate mediante un percorso guidato e con un linguaggio semplificato per poi essere riportati in maniera automatica nei campi corrispondenti, senza la necessità di consultare le istruzioni per la compilazione della dichiarazione dei redditi. Compilazione che, nel primo anno di applicazione della nuova disposizione, potrà essere gestita esclusivamente dagli stessi contribuenti.

Gli intermediari abilitati potranno intervenire al posto dei contribuenti interessati solo per gli anni successivi. In base al secondo comma dell’art.1, anche in caso di presentazione della dichiarazione in modalità semplificata, con riferimento ai dati messi a disposizione dell'Agenzia confermati dai contribuenti, scatta espressamente l’esclusione dai controlli previsti per la presentazione della precompilata. Tralasciamo ogni considerazione sul mancato successo - in ordine agli obiettivi di semplificazione - della dichiarazione precompilata introdotta nel nostro ordinamento da diversi anni che tanti problemi ha causato ai contribuenti e ai professionisti che li assistono. La novità di cui parliamo rappresenta, infatti, la presa d'atto da parte del legislatore che il sistema della precompilazione dei modelli non ha funzionato, altrimenti non sarebbe stato necessario cambiare nulla. I dati ufficiali forniti dalla Corte dei Conti nella sua ultima relazione sul Rendiconto generale dello Stato sono piuttosto eloquenti. Su........

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