Uno dei rimedi anticoncezionali più sicuri e diffusi, in grado anche di contrastare patologie spesso dolorose come l’endometriosi, è la pillola anticoncezionale. Nonostante il suo ampio uso, questo farmaco è ancora oggi oggetto di false credenze e informazioni errate. Una di queste riguarda l’idea che la pillola contraccettiva possa causare infertilità.

In realtà non esiste nessuno studio in grado di correlarne l’assunzione a futuri problemi di fertilità seguenti alla sua interruzione, così come non si è rilevata una distinzione significativa fra tasso di fertilità delle donne che hanno assunto la pillola in maniera prolungata e tasso di fertilità di chi non ha fatto ricorso a questo metodo anticoncezionale. La pillola anticoncezionale è un farmaco che contiene due tipi di ormoni – l’estrogeno e il progestinico – simili a quelli normalmente sviluppati dalla donna, che regolano l’attività del suo apparato genitale. Ha l’effetto di bloccare l’ovulazione sollecitando l’ipofisi a non stimolare più le ovaie e di causare un inspessimento del muco cervicale tale da rendere più difficile l’ingresso dello sperma nell’utero. Inoltre, questo farmaco produce un assottigliamento delle pareti uterine che ha come effetto di ridurre la probabilità di impianto di un eventuale ovulo fecondato. Occorre sottolineare come sotto il profilo anticoncezionale la pillola è efficace dal primo giorno di utilizzo, ovviamente a condizione che venga successivamente assunta in maniera corretta e nel rispetto delle prescrizioni.

Molteplici studi hanno, quindi, smentito la falsa credenza che la pillola contraccettiva causi infertilità. Bisogna, però, tener presente alcuni concetti fondamentali.

L’impiego, soprattutto se prolungato, di questo farmaco potrebbe nascondere dei problemi ovulatori: uno dei vantaggi dell’assunzione della pillola è un ciclo mestruale prevedibile, ma se l’anticoncezionale “maschera” irregolarità delle mestruazioni, questa potrebbe passare inosservata e pertanto incidere su un futuro concepimento. Le irregolarità possono includere un ciclo più breve del normale, più lungo o del tutto assente. Per queste ragioni, dell’impiego di questo rimedio farmacologico è opportuno rivolgersi ad uno specialista, effettuare un adeguato controllo ginecologico e valutare l’idoneità e l’opportunità dell’utilizzo dell’anticoncezionale ormonale.

Per quanto riguarda il tempo necessario a ottenere una gravidanza dopo la sospensione della pillola, ricordo che l’ovulazione riprende normalmente a distanza di due settimane dalla sua interruzione, pertanto questo aspetto non influisce in genere negativamente sulla ricerca della gravidanza.

Inoltre, nel momento in cui si decide di andare incontro a una gravidanza, bisogna anche considera il fattore età: qualora la donna interrompa l’uso della pillola anticoncezionale ad un’età avanzata avrà, infatti, meno possibilità di rimanere incinta per effetto del dato anagrafico. Alcune ricerche recenti hanno posto, inoltre, l’attenzione sul tempo necessario ad ottenere una gravidanza dopo la sospensione della pillola. La ripresa regolare del ciclo mestruale, dopo l’assunzione del contraccettivo orale, avviene in media nell’arco di tre mesi dopo la sospensione della pillola, con tempi che possono anche essere sensibilmente più brevi.

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Uno dei rimedi anticoncezionali più sicuri e diffusi, in grado anche di contrastare patologie spesso dolorose come l’endometriosi, è la pillola anticoncezionale. Nonostante il suo ampio uso, questo farmaco è ancora oggi oggetto di false credenze e informazioni errate. Una di queste riguarda l’idea che la pillola contraccettiva possa causare infertilità.

In realtà non esiste nessuno studio in grado di correlarne l’assunzione a futuri problemi di fertilità seguenti alla sua interruzione, così come non si è rilevata una distinzione significativa fra tasso di fertilità delle donne che hanno assunto la pillola in maniera prolungata e tasso di fertilità di chi non ha fatto ricorso a questo metodo anticoncezionale. La pillola anticoncezionale è un farmaco che contiene due tipi di ormoni – l’estrogeno e il progestinico – simili a quelli normalmente sviluppati dalla donna, che regolano l’attività del suo apparato genitale. Ha l’effetto di bloccare l’ovulazione sollecitando l’ipofisi a non stimolare più le ovaie e di causare un inspessimento del muco cervicale tale da rendere più difficile l’ingresso dello sperma nell’utero. Inoltre, questo farmaco produce un assottigliamento delle pareti uterine che ha come effetto di ridurre la probabilità di impianto di un eventuale ovulo fecondato. Occorre sottolineare come sotto il profilo anticoncezionale la pillola è efficace dal primo giorno di utilizzo, ovviamente a condizione che venga successivamente assunta in maniera corretta e nel rispetto delle prescrizioni.

Molteplici studi hanno, quindi, smentito la falsa credenza che la pillola contraccettiva causi infertilità. Bisogna, però, tener presente alcuni concetti fondamentali.

L’impiego, soprattutto se prolungato, di questo farmaco potrebbe nascondere dei problemi ovulatori: uno dei vantaggi dell’assunzione della pillola è un ciclo mestruale prevedibile, ma se l’anticoncezionale “maschera” irregolarità delle mestruazioni, questa potrebbe passare inosservata e pertanto incidere su un futuro concepimento. Le irregolarità possono includere un ciclo più breve del normale, più lungo o del tutto assente. Per queste ragioni, dell’impiego di questo rimedio farmacologico è opportuno rivolgersi ad uno specialista, effettuare un adeguato controllo ginecologico e valutare l’idoneità e l’opportunità dell’utilizzo dell’anticoncezionale ormonale.

Per quanto riguarda il tempo necessario a ottenere una gravidanza dopo la sospensione della pillola, ricordo che l’ovulazione riprende normalmente a distanza di due settimane dalla sua interruzione, pertanto questo aspetto non influisce in genere negativamente sulla ricerca della gravidanza.

Inoltre, nel momento in cui si decide di andare incontro a una gravidanza, bisogna anche considera il fattore età: qualora la donna interrompa l’uso della pillola anticoncezionale ad un’età avanzata avrà, infatti, meno possibilità di rimanere incinta per effetto del dato anagrafico. Alcune ricerche recenti hanno posto, inoltre, l’attenzione sul tempo necessario ad ottenere una gravidanza dopo la sospensione della pillola. La ripresa regolare del ciclo mestruale, dopo l’assunzione del contraccettivo orale, avviene in media nell’arco di tre mesi dopo la sospensione della pillola, con tempi che possono anche essere sensibilmente più brevi.

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La pillola e l’infertilità, un falso mito da sfatare

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07.02.2024

Uno dei rimedi anticoncezionali più sicuri e diffusi, in grado anche di contrastare patologie spesso dolorose come l’endometriosi, è la pillola anticoncezionale. Nonostante il suo ampio uso, questo farmaco è ancora oggi oggetto di false credenze e informazioni errate. Una di queste riguarda l’idea che la pillola contraccettiva possa causare infertilità.

In realtà non esiste nessuno studio in grado di correlarne l’assunzione a futuri problemi di fertilità seguenti alla sua interruzione, così come non si è rilevata una distinzione significativa fra tasso di fertilità delle donne che hanno assunto la pillola in maniera prolungata e tasso di fertilità di chi non ha fatto ricorso a questo metodo anticoncezionale. La pillola anticoncezionale è un farmaco che contiene due tipi di ormoni – l’estrogeno e il progestinico – simili a quelli normalmente sviluppati dalla donna, che regolano l’attività del suo apparato genitale. Ha l’effetto di bloccare l’ovulazione sollecitando l’ipofisi a non stimolare più le ovaie e di causare un inspessimento del muco cervicale tale da rendere più difficile l’ingresso dello sperma nell’utero. Inoltre, questo farmaco produce un assottigliamento delle pareti uterine che ha come effetto di ridurre la probabilità di impianto di un eventuale ovulo fecondato. Occorre sottolineare come sotto il profilo anticoncezionale la pillola è efficace dal primo giorno di utilizzo, ovviamente a condizione che venga successivamente assunta in maniera corretta e nel rispetto delle prescrizioni.

Molteplici studi hanno, quindi, smentito la falsa credenza che la pillola contraccettiva causi infertilità. Bisogna, però, tener presente alcuni concetti fondamentali.

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