Mai più nuove Bibbiano. Ma davvero siamo ancora lì? Si sa, un titolo a effetto acchiappa lettori. Gli assistenti sociali di fronte a un titolo cosi, però, concedetemi di dirlo, visto quel che è stato, si arrabbiano un po', pensano a una presa in giro o a un altro valzer mediatico. Ancora? Siamo fermi lì?

Fin dal 2019 si sa dell’inchiesta Angeli e demoni sugli affidamenti, meglio conosciuta come “Caso Bibbiano”. Nel frattempo sono passati quasi quattro anni, alcuni processi si sono chiusi e gli accusati sono stati scagionati, per altri prosegue l’iter. Come Ordine ci si siamo costituiti parte civile, se qualcuno ha sbagliato dovrà essere condannato, ma abbiamo sempre respinto la criminalizzazione di una intera categoria di professionisti che mette al primo posto il benessere dei minorenni e siamo andati oltre, lasciando alla giustizia di fare il suo corso.

Mai più nuove Bibbiano è un titolo che accompagna in questi giorni la notizia di un DDL che dovrebbe arrivare al Consiglio dei ministri in queste ore, a firma dei ministri Nordio e Roccella.

Non abbiamo ancora avuto modo di vedere il testo - non sappiamo se altri professionisti siano stati coinvolti nell’elaborazione, noi no - ma nei tanti articoli che abbiamo letto si parla di un provvedimento che punta a mettere ordine nel sistema degli affidi dei minori, ad evitare che l’allontanamento si protragga oltre il tempo necessario, a dare attuazione al principio del superiore interesse del minore a vivere nella famiglia di origine.

Alzi la mano chi non è d’accordo nel garantire che la Legge - che già c’è e che dice proprio queste cose - sia applicata.

Gli assistenti sociali e gli altri professionisti del sistema dei servizi intervengono in storie di maltrattamento, abuso sessuale, prostituzione minorile, abbandoni, sofferenze gravi che impediscono la sana crescita di bambini e bambine, ragazze e ragazzi, ma lo ribadiamo con forza, l’allontanamento è sempre l’ultima ratio. Le strumentalizzazioni di questi anni hanno allontanato tanti cittadini dai servizi, il luogo dove potrebbero trovare aiuto in caso di difficoltà ed hanno gettato ombre sull’affidamento in generale uno strumento fondato su solidarietà e altruismo.

Leggiamo che gli obiettivi del DDL si potranno raggiungere con l’istituzione di un registro delle strutture affidatarie, uno relativo ai minori allontanati e un osservatorio con compiti di monitoraggio. I dati saranno forniti da regioni, Enti locali, tribunali.

Nell’attesa di leggere il DDL suggeriamo alcune questioni cruciali per poter rendere il sistema più efficace e competente: nel dopo Bibbiano abbiamo avviato un importante lavoro di riflessione sulle competenze della nostra figura professionale, sui rischi delle organizzazioni e dei limiti delle politiche di Welfare, ormai da tempo abbiamo reso pubbliche le nostre riflessioni e conclusioni.

La prima questione è la necessità di rendere obbligatoria e finanziata la supervisione professionale per tutti gli operatori del sistema di tutela dei minori e delle loro famiglie. Oggi è prevista soltanto per gli assistenti sociali dei Comuni, occorre quindi estenderla a chi lavora nel Terzo Settore, a chi gestisce spesso le strutture di accoglienza, a chi nel sistema sanitario ha la competenza di fornire strumenti di cura e sostegno ad adulti che possono avere fragilità nelle competenze genitoriali a causa di problemi di salute, ai professionisti del sistema della giustizia.

Oltre alla necessità di spazi professionali per affrontare la complessità e le sfide continue della contemporaneità attraverso la supervisione, ribadiamo nuovamente, lo chiediamo anche ai ministri firmatari del DDL sull’affidamento, un investimento sulla formazione universitaria dei professionisti, la creazione di specializzazioni per garantire le migliori competenze alle persone. Da tempo chiediamo un’interlocuzione con il ministro Nordio – per chi non lo sapesse quello della Giustizia è il ministero vigilante sull’Ordine degli assistenti sociali – e con il ministro Roccella. Non disperiamo, ma stiamo aspettando dalla formazione del Governo in carica.

Siamo certi che un nuovo osservatorio sull’affidamento non possa non prevedere la presenza delle rappresentanze delle professioni coinvolte nel sistema di tutela dei minori e delle famiglie, noi diciamo subito che siamo disponibili a fare la nostra parte.

Ci auguriamo, infine, che si vada oltre ai proclami degli ultimi anni, oltre a squadre speciali nate con un grande clamore e scomparse dopo breve tempo e che si continui a lavorare, tutti e senza pubblicità, per il rinforzo dei servizi, per le competenze dei professionisti, per l’aiuto concreto e non mediatico a minorenni e famiglie.

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Mai più nuove Bibbiano. Ma davvero siamo ancora lì? Si sa, un titolo a effetto acchiappa lettori. Gli assistenti sociali di fronte a un titolo cosi, però, concedetemi di dirlo, visto quel che è stato, si arrabbiano un po', pensano a una presa in giro o a un altro valzer mediatico. Ancora? Siamo fermi lì?

Fin dal 2019 si sa dell’inchiesta Angeli e demoni sugli affidamenti, meglio conosciuta come “Caso Bibbiano”. Nel frattempo sono passati quasi quattro anni, alcuni processi si sono chiusi e gli accusati sono stati scagionati, per altri prosegue l’iter. Come Ordine ci si siamo costituiti parte civile, se qualcuno ha sbagliato dovrà essere condannato, ma abbiamo sempre respinto la criminalizzazione di una intera categoria di professionisti che mette al primo posto il benessere dei minorenni e siamo andati oltre, lasciando alla giustizia di fare il suo corso.

Mai più nuove Bibbiano è un titolo che accompagna in questi giorni la notizia di un DDL che dovrebbe arrivare al Consiglio dei ministri in queste ore, a firma dei ministri Nordio e Roccella.

Non abbiamo ancora avuto modo di vedere il testo - non sappiamo se altri professionisti siano stati coinvolti nell’elaborazione, noi no - ma nei tanti articoli che abbiamo letto si parla di un provvedimento che punta a mettere ordine nel sistema degli affidi dei minori, ad evitare che l’allontanamento si protragga oltre il tempo necessario, a dare attuazione al principio del superiore interesse del minore a vivere nella famiglia di origine.

Alzi la mano chi non è d’accordo nel garantire che la Legge - che già c’è e che dice proprio queste cose - sia applicata.

Gli assistenti sociali e gli altri professionisti del sistema dei servizi intervengono in storie di maltrattamento, abuso sessuale, prostituzione minorile, abbandoni, sofferenze gravi che impediscono la sana crescita di bambini e bambine, ragazze e ragazzi, ma lo ribadiamo con forza, l’allontanamento è sempre l’ultima ratio. Le strumentalizzazioni di questi anni hanno allontanato tanti cittadini dai servizi, il luogo dove potrebbero trovare aiuto in caso di difficoltà ed hanno gettato ombre sull’affidamento in generale uno strumento fondato su solidarietà e altruismo.

Leggiamo che gli obiettivi del DDL si potranno raggiungere con l’istituzione di un registro delle strutture affidatarie, uno relativo ai minori allontanati e un osservatorio con compiti di monitoraggio. I dati saranno forniti da regioni, Enti locali, tribunali.

Nell’attesa di leggere il DDL suggeriamo alcune questioni cruciali per poter rendere il sistema più efficace e competente: nel dopo Bibbiano abbiamo avviato un importante lavoro di riflessione sulle competenze della nostra figura professionale, sui rischi delle organizzazioni e dei limiti delle politiche di Welfare, ormai da tempo abbiamo reso pubbliche le nostre riflessioni e conclusioni.

La prima questione è la necessità di rendere obbligatoria e finanziata la supervisione professionale per tutti gli operatori del sistema di tutela dei minori e delle loro famiglie. Oggi è prevista soltanto per gli assistenti sociali dei Comuni, occorre quindi estenderla a chi lavora nel Terzo Settore, a chi gestisce spesso le strutture di accoglienza, a chi nel sistema sanitario ha la competenza di fornire strumenti di cura e sostegno ad adulti che possono avere fragilità nelle competenze genitoriali a causa di problemi di salute, ai professionisti del sistema della giustizia.

Oltre alla necessità di spazi professionali per affrontare la complessità e le sfide continue della contemporaneità attraverso la supervisione, ribadiamo nuovamente, lo chiediamo anche ai ministri firmatari del DDL sull’affidamento, un investimento sulla formazione universitaria dei professionisti, la creazione di specializzazioni per garantire le migliori competenze alle persone. Da tempo chiediamo un’interlocuzione con il ministro Nordio – per chi non lo sapesse quello della Giustizia è il ministero vigilante sull’Ordine degli assistenti sociali – e con il ministro Roccella. Non disperiamo, ma stiamo aspettando dalla formazione del Governo in carica.

Siamo certi che un nuovo osservatorio sull’affidamento non possa non prevedere la presenza delle rappresentanze delle professioni coinvolte nel sistema di tutela dei minori e delle famiglie, noi diciamo subito che siamo disponibili a fare la nostra parte.

Ci auguriamo, infine, che si vada oltre ai proclami degli ultimi anni, oltre a squadre speciali nate con un grande clamore e scomparse dopo breve tempo e che si continui a lavorare, tutti e senza pubblicità, per il rinforzo dei servizi, per le competenze dei professionisti, per l’aiuto concreto e non mediatico a minorenni e famiglie.

QOSHE - Il Ddl Nordio-Roccella sull’affido non sia un giro di valzer mediatico - Barbara Rosina
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Il Ddl Nordio-Roccella sull’affido non sia un giro di valzer mediatico

11 0
25.03.2024

Mai più nuove Bibbiano. Ma davvero siamo ancora lì? Si sa, un titolo a effetto acchiappa lettori. Gli assistenti sociali di fronte a un titolo cosi, però, concedetemi di dirlo, visto quel che è stato, si arrabbiano un po', pensano a una presa in giro o a un altro valzer mediatico. Ancora? Siamo fermi lì?

Fin dal 2019 si sa dell’inchiesta Angeli e demoni sugli affidamenti, meglio conosciuta come “Caso Bibbiano”. Nel frattempo sono passati quasi quattro anni, alcuni processi si sono chiusi e gli accusati sono stati scagionati, per altri prosegue l’iter. Come Ordine ci si siamo costituiti parte civile, se qualcuno ha sbagliato dovrà essere condannato, ma abbiamo sempre respinto la criminalizzazione di una intera categoria di professionisti che mette al primo posto il benessere dei minorenni e siamo andati oltre, lasciando alla giustizia di fare il suo corso.

Mai più nuove Bibbiano è un titolo che accompagna in questi giorni la notizia di un DDL che dovrebbe arrivare al Consiglio dei ministri in queste ore, a firma dei ministri Nordio e Roccella.

Non abbiamo ancora avuto modo di vedere il testo - non sappiamo se altri professionisti siano stati coinvolti nell’elaborazione, noi no - ma nei tanti articoli che abbiamo letto si parla di un provvedimento che punta a mettere ordine nel sistema degli affidi dei minori, ad evitare che l’allontanamento si protragga oltre il tempo necessario, a dare attuazione al principio del superiore interesse del minore a vivere nella famiglia di origine.

Alzi la mano chi non è d’accordo nel garantire che la Legge - che già c’è e che dice proprio queste cose - sia applicata.

Gli assistenti sociali e gli altri professionisti del sistema dei servizi intervengono in storie di maltrattamento, abuso sessuale, prostituzione minorile, abbandoni, sofferenze gravi che impediscono la sana crescita di bambini e bambine, ragazze e ragazzi, ma lo ribadiamo con forza, l’allontanamento è sempre l’ultima ratio. Le strumentalizzazioni di questi anni hanno allontanato tanti cittadini dai servizi, il luogo dove potrebbero trovare aiuto in caso di difficoltà ed hanno gettato ombre sull’affidamento in generale uno strumento fondato su solidarietà e altruismo.

Leggiamo che gli obiettivi del DDL si potranno raggiungere con l’istituzione di un registro delle strutture affidatarie, uno relativo ai minori........

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