Nel 2022 il numero di bambini morti prima del loro quinto compleanno ha raggiunto un minimo storico a livello globale, scendendo a 4,9 milioni.

Ce lo dicono le ultime stime diffuse da UNICEF/OMS/Gruppo Banca Mondiale/UN DESA del Gruppo inter-agenzie delle Nazioni Unite per la stima della mortalità dei bambini (UN IGME) nel nuovo rapporto Levels & Trends in Child Mortality – Report 2023.

Il rapporto rivela che oggi sopravvivono più bambini che mai, con un tasso di mortalità globale sotto i 5 anni diminuito del 51% dal 2000. Diversi Paesi a reddito basso e medio basso hanno superato questa percentuale, dimostrando che i progressi sono possibili quando ci sono sufficienti risorse destinate all'assistenza sanitaria primaria, compresa la salute e il benessere dei bambini. Ad esempio, i risultati mostrano che Cambogia, Malawi, Mongolia e Ruanda hanno ridotto la mortalità dei bambini al di sotto dei 5 anni di oltre il 75% dal 2000.

Dietro questi numeri si nascondono le storie di ostetrici e personale sanitario qualificato che aiutano le madri a partorire in sicurezza i loro neonati, di operatori sanitari che vaccinano e proteggono i bambini da malattie mortali e di operatori sanitari di comunità che effettuano visite a domicilio per sostenere le famiglie e assicurare il giusto supporto sanitario e nutrizionale ai bambini.

Si nasconde la storia di Walterson, 8 anni, che nel villaggio di Santa Ana Oriental, in Guatemala, ha imparato a lavarsi le mani dopo aver giocato.

"So che è importante lavarsi le mani. I miei genitori sono i leader della comunità e hanno detto a me e a mia sorella di lavarci le mani il più spesso possibile", dice Walterson.

Quella di lavarsi le mani è un’azione semplice, ma che può salvare le vite di moltissimi bambini. In Guatemala, solo il 56% della popolazione ha accesso a servizi di acqua potabile sicura. Per questo motivo, lavoriamo per promuovere l'implementazione dei servizi idrici e igienici, con l'obiettivo di garantire che una percentuale maggiore della popolazione possa accedere ad acqua pulita e sicura, migliorare le proprie condizioni di vita e prevenire le malattie.

Ma i risultati mostrano anche che, nonostante questi progressi, la strada da percorrere per porre fine a tutte le morti prevenibili di bambini e giovani è ancora lunga. Oltre ai 4,9 milioni di vite perse prima di compiere 5 anni – di cui 2,3 milioni durante il primo mese di vita e 2,6 milioni tra 1 e 59 mesi – sono state stroncate anche le vite di altri 2,1 milioni di bambini e giovani tra i 5 e i 24 anni. La maggior parte di questi decessi si è concentrata nell'Africa subsahariana e nell'Asia meridionale. Tra il 2000 e il 2022, il mondo ha perso 221 milioni di bambini, adolescenti e giovani, ovvero quasi l'intera popolazione della Nigeria, il sesto Paese per popolazione.

L’aumento delle disuguaglianze e dell'instabilità economica, nuovi e prolungati conflitti, l'intensificarsi dell'impatto dei cambiamenti climatici e le conseguenze della pandemia da Covid-19, potrebbero portare a una stagnazione o addirittura a un'inversione dei risultati e a una continua e inutile perdita di vite di bambini. I bambini nati nelle famiglie più povere hanno il doppio delle probabilità di morire prima dei 5 anni rispetto alle famiglie più ricche, mentre i bambini che vivono in contesti fragili o colpiti da conflitti hanno quasi il triplo delle probabilità di morire prima del loro quinto compleanno rispetto ai bambini che vivono altrove.

Ai tassi attuali, 59 Paesi non raggiungeranno l'obiettivo di mortalità al di sotto dei 5 anni previsto dagli SDGs (Obiettivi di Sviluppo Sostenibile) e 64 Paesi non raggiungeranno l'obiettivo di mortalità neonatale. Ciò significa che, secondo le stime, 35 milioni di bambini moriranno prima di compiere il quinto anno di età entro il 2030, un bilancio che sarà in gran parte a carico delle famiglie dell'Africa subsahariana e dell'Asia meridionale o dei Paesi a reddito basso e medio basso.

Questa tragica perdita di vite umane è dovuta principalmente a cause prevenibili o curabili, come le nascite pretermine, le complicanze durante il parto, la polmonite, la diarrea e la malaria. Molte vite si sarebbero potute salvare con un migliore accesso a un'assistenza sanitaria di base di alta qualità, compresi interventi essenziali e a basso costo, come le vaccinazioni, la disponibilità di personale sanitario qualificato alla nascita, il sostegno all'allattamento tempestivo e continuato, la diagnosi e il trattamento delle malattie dei bambini.

Gli studi dimostrano che la mortalità dei bambini sotto i 5 anni nei Paesi a più alto rischio potrebbe diminuire in modo sostanziale se gli interventi di sopravvivenza dei bambini basati sulle comunità potessero raggiungere chi ne ha bisogno. Questo pacchetto di interventi da solo salverebbe milioni di bambini e fornirebbe cure più vicine a casa. Per migliorare la salute e la sopravvivenza dei bambini è necessaria una gestione integrata delle malattie dei bambini, in particolare delle principali cause di morte post-neonatale, delle infezioni respiratorie acute, della diarrea e della malaria.

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Nel 2022 il numero di bambini morti prima del loro quinto compleanno ha raggiunto un minimo storico a livello globale, scendendo a 4,9 milioni.

Ce lo dicono le ultime stime diffuse da UNICEF/OMS/Gruppo Banca Mondiale/UN DESA del Gruppo inter-agenzie delle Nazioni Unite per la stima della mortalità dei bambini (UN IGME) nel nuovo rapporto Levels & Trends in Child Mortality – Report 2023.

Il rapporto rivela che oggi sopravvivono più bambini che mai, con un tasso di mortalità globale sotto i 5 anni diminuito del 51% dal 2000. Diversi Paesi a reddito basso e medio basso hanno superato questa percentuale, dimostrando che i progressi sono possibili quando ci sono sufficienti risorse destinate all'assistenza sanitaria primaria, compresa la salute e il benessere dei bambini. Ad esempio, i risultati mostrano che Cambogia, Malawi, Mongolia e Ruanda hanno ridotto la mortalità dei bambini al di sotto dei 5 anni di oltre il 75% dal 2000.

Dietro questi numeri si nascondono le storie di ostetrici e personale sanitario qualificato che aiutano le madri a partorire in sicurezza i loro neonati, di operatori sanitari che vaccinano e proteggono i bambini da malattie mortali e di operatori sanitari di comunità che effettuano visite a domicilio per sostenere le famiglie e assicurare il giusto supporto sanitario e nutrizionale ai bambini.

Si nasconde la storia di Walterson, 8 anni, che nel villaggio di Santa Ana Oriental, in Guatemala, ha imparato a lavarsi le mani dopo aver giocato.

"So che è importante lavarsi le mani. I miei genitori sono i leader della comunità e hanno detto a me e a mia sorella di lavarci le mani il più spesso possibile", dice Walterson.

Quella di lavarsi le mani è un’azione semplice, ma che può salvare le vite di moltissimi bambini. In Guatemala, solo il 56% della popolazione ha accesso a servizi di acqua potabile sicura. Per questo motivo, lavoriamo per promuovere l'implementazione dei servizi idrici e igienici, con l'obiettivo di garantire che una percentuale maggiore della popolazione possa accedere ad acqua pulita e sicura, migliorare le proprie condizioni di vita e prevenire le malattie.

Ma i risultati mostrano anche che, nonostante questi progressi, la strada da percorrere per porre fine a tutte le morti prevenibili di bambini e giovani è ancora lunga. Oltre ai 4,9 milioni di vite perse prima di compiere 5 anni – di cui 2,3 milioni durante il primo mese di vita e 2,6 milioni tra 1 e 59 mesi – sono state stroncate anche le vite di altri 2,1 milioni di bambini e giovani tra i 5 e i 24 anni. La maggior parte di questi decessi si è concentrata nell'Africa subsahariana e nell'Asia meridionale. Tra il 2000 e il 2022, il mondo ha perso 221 milioni di bambini, adolescenti e giovani, ovvero quasi l'intera popolazione della Nigeria, il sesto Paese per popolazione.

L’aumento delle disuguaglianze e dell'instabilità economica, nuovi e prolungati conflitti, l'intensificarsi dell'impatto dei cambiamenti climatici e le conseguenze della pandemia da Covid-19, potrebbero portare a una stagnazione o addirittura a un'inversione dei risultati e a una continua e inutile perdita di vite di bambini. I bambini nati nelle famiglie più povere hanno il doppio delle probabilità di morire prima dei 5 anni rispetto alle famiglie più ricche, mentre i bambini che vivono in contesti fragili o colpiti da conflitti hanno quasi il triplo delle probabilità di morire prima del loro quinto compleanno rispetto ai bambini che vivono altrove.

Ai tassi attuali, 59 Paesi non raggiungeranno l'obiettivo di mortalità al di sotto dei 5 anni previsto dagli SDGs (Obiettivi di Sviluppo Sostenibile) e 64 Paesi non raggiungeranno l'obiettivo di mortalità neonatale. Ciò significa che, secondo le stime, 35 milioni di bambini moriranno prima di compiere il quinto anno di età entro il 2030, un bilancio che sarà in gran parte a carico delle famiglie dell'Africa subsahariana e dell'Asia meridionale o dei Paesi a reddito basso e medio basso.

Questa tragica perdita di vite umane è dovuta principalmente a cause prevenibili o curabili, come le nascite pretermine, le complicanze durante il parto, la polmonite, la diarrea e la malaria. Molte vite si sarebbero potute salvare con un migliore accesso a un'assistenza sanitaria di base di alta qualità, compresi interventi essenziali e a basso costo, come le vaccinazioni, la disponibilità di personale sanitario qualificato alla nascita, il sostegno all'allattamento tempestivo e continuato, la diagnosi e il trattamento delle malattie dei bambini.

Gli studi dimostrano che la mortalità dei bambini sotto i 5 anni nei Paesi a più alto rischio potrebbe diminuire in modo sostanziale se gli interventi di sopravvivenza dei bambini basati sulle comunità potessero raggiungere chi ne ha bisogno. Questo pacchetto di interventi da solo salverebbe milioni di bambini e fornirebbe cure più vicine a casa. Per migliorare la salute e la sopravvivenza dei bambini è necessaria una gestione integrata delle malattie dei bambini, in particolare delle principali cause di morte post-neonatale, delle infezioni respiratorie acute, della diarrea e della malaria.

QOSHE - Le morti dei bambini sotto i 5 anni al minimo storico - Andrea Iacomini
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Le morti dei bambini sotto i 5 anni al minimo storico

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13.03.2024

Nel 2022 il numero di bambini morti prima del loro quinto compleanno ha raggiunto un minimo storico a livello globale, scendendo a 4,9 milioni.

Ce lo dicono le ultime stime diffuse da UNICEF/OMS/Gruppo Banca Mondiale/UN DESA del Gruppo inter-agenzie delle Nazioni Unite per la stima della mortalità dei bambini (UN IGME) nel nuovo rapporto Levels & Trends in Child Mortality – Report 2023.

Il rapporto rivela che oggi sopravvivono più bambini che mai, con un tasso di mortalità globale sotto i 5 anni diminuito del 51% dal 2000. Diversi Paesi a reddito basso e medio basso hanno superato questa percentuale, dimostrando che i progressi sono possibili quando ci sono sufficienti risorse destinate all'assistenza sanitaria primaria, compresa la salute e il benessere dei bambini. Ad esempio, i risultati mostrano che Cambogia, Malawi, Mongolia e Ruanda hanno ridotto la mortalità dei bambini al di sotto dei 5 anni di oltre il 75% dal 2000.

Dietro questi numeri si nascondono le storie di ostetrici e personale sanitario qualificato che aiutano le madri a partorire in sicurezza i loro neonati, di operatori sanitari che vaccinano e proteggono i bambini da malattie mortali e di operatori sanitari di comunità che effettuano visite a domicilio per sostenere le famiglie e assicurare il giusto supporto sanitario e nutrizionale ai bambini.

Si nasconde la storia di Walterson, 8 anni, che nel villaggio di Santa Ana Oriental, in Guatemala, ha imparato a lavarsi le mani dopo aver giocato.

"So che è importante lavarsi le mani. I miei genitori sono i leader della comunità e hanno detto a me e a mia sorella di lavarci le mani il più spesso possibile", dice Walterson.

Quella di lavarsi le mani è un’azione semplice, ma che può salvare le vite di moltissimi bambini. In Guatemala, solo il 56% della popolazione ha accesso a servizi di acqua potabile sicura. Per questo motivo, lavoriamo per promuovere l'implementazione dei servizi idrici e igienici, con l'obiettivo di garantire che una percentuale maggiore della popolazione possa accedere ad acqua pulita e sicura, migliorare le proprie condizioni di vita e prevenire le malattie.

Ma i risultati mostrano anche che, nonostante questi progressi, la strada da percorrere per porre fine a tutte le morti prevenibili di bambini e giovani è ancora lunga. Oltre ai 4,9 milioni di vite perse prima di compiere 5 anni – di cui 2,3 milioni durante il primo mese di vita e 2,6 milioni tra 1 e 59 mesi – sono state stroncate anche le vite di altri 2,1 milioni di bambini e giovani tra i 5 e i 24 anni. La maggior parte di questi decessi si è........

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