Mehad, 13 anni, ama la scuola. Sogna e desidera di completare gli studi per diventare pediatra, una professione che ammira e grazie alla quale potrà fornire cure ai bambini come lei. L'anno scorso, in questo periodo, Mehad e i suoi fratelli sarebbero già andati a scuola: il nuovo anno scolastico iniziava sempre a settembre. Ma quest'anno la situazione è diversa: sfollata insieme alla sua famiglia, con le scuole chiuse a causa della guerra in Sudan, Mehad si chiede se i suoi sogni sull'istruzione potranno mai essere realizzati. Di tanto in tanto ricorda il giorno fatidico in cui è iniziata la guerra. Non c'è dubbio che avrà bisogno di sostegno per superare il trauma. "Stavo preparando il letto insieme a mio cugino quando improvvisamente abbiamo sentito scontri e bombardamenti", racconta tristemente. Alla fine, ha dovuto lasciare Khartoum in cerca di pace, ma il trauma persiste.

In Sudan, un’emergenza dimenticata, con l’escalation del conflitto la crisi dell’istruzione si aggrava, e 19 milioni di bambini non sono ancora in grado di tornare a scuola. Secondo l’Unicef, nelle regioni in cui il conflitto è attivo, 5 milioni di bambini in età scolare non vanno a scuola. A causa della guerra, 2 milioni di bambini in età scolare, di cui il 51% sono ragazze, sono sfollati interni, e 500.000 bambini in età scolare hanno superato i confini internazionali. Le scuole dove i bambini giocano, apprendono e crescono restano chiuse.

Purtroppo, nel mondo, troppi bambini non hanno la possibilità di andare a scuola. Oggi, nella Giornata Mondiale dell’Educazione, come Unicef Italia vogliamo ricordare che sono oltre 600 milioni di bambini in tutto il mondo che non riescono a raggiungere i livelli minimi di competenza in lettura e matematica, anche se due terzi di loro frequentano la scuola. Per i bambini che non vanno a scuola, le competenze fondamentali in lettura e matematica sono ancora più lontane.

Nessuno dei 625.000 studenti di Gaza ha avuto accesso sicuro all’istruzione dal 7 ottobre. Oltre 370 scuole, ovvero il 75% di tutti gli edifici scolastici, a Gaza sono state danneggiate o distrutte con conseguenze per 432.571 studenti (52% ragazze) e 16.209 insegnanti. Circa il 90% degli edifici scolastici sono stati utilizzati come rifugi per sfollati interni e/o hanno subito danni, la cui gravità varia da lieve (128 scuole), moderata (110 scuole), grave (96 scuole) e distrutta (8 scuole).

Anche la guerra in Ucraina ha avuto gravi conseguenze sul sistema dell’istruzione, con 3.798 strutture scolastiche danneggiate e 365 distrutte. È stato stimato che l’istruzione di 5,3 milioni di bambini è interrotta. I risultati del Programme for International Student Assessment 2022 mostrano un divario significativo nelle competenze in matematica e lettura rispetto ai Paesi dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico. Nonostante una diminuzione dell'apprendimento online e misto nel 2023, persistono problemi di sicurezza, tanto che un quarto dei bambini impara solo online.

Ma c’è speranza: per giorni Mehad è rimasta incredula quando ha saputo di un nuovo spazio di apprendimento sicuro nel suo quartiere, dove i bambini possono incontrarsi, giocare, cantare, divertirsi insieme, ma soprattutto accedere ad attività di apprendimento supportate dagli insegnanti. Una routine vicina a quella che avevano a scuola quando erano a casa.

Nello spazio, con le nostre aule temporanee, tutti i bambini, sfollati e provenienti dalle comunità ospitanti, sono i benvenuti. E, come Mehad, sono felicissimi di avere l'opportunità di imparare di nuovo.

L’istruzione inoltre è fondamentale per i bambini che vivono nelle emergenze perché contribuisce a restituire loro un senso di normalità e a superare i traumi. Senza un'istruzione di qualità, i bambini devono affrontare notevoli ostacoli per trovare lavoro in futuro. È più probabile che abbiano problemi di salute e che partecipino meno alle decisioni che li riguardano, minacciando la loro capacità di creare un futuro migliore per loro stessi e per le loro società. L'istruzione è un diritto umano fondamentale. Agire è un nostro dovere.

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Mehad, 13 anni, ama la scuola. Sogna e desidera di completare gli studi per diventare pediatra, una professione che ammira e grazie alla quale potrà fornire cure ai bambini come lei. L'anno scorso, in questo periodo, Mehad e i suoi fratelli sarebbero già andati a scuola: il nuovo anno scolastico iniziava sempre a settembre. Ma quest'anno la situazione è diversa: sfollata insieme alla sua famiglia, con le scuole chiuse a causa della guerra in Sudan, Mehad si chiede se i suoi sogni sull'istruzione potranno mai essere realizzati. Di tanto in tanto ricorda il giorno fatidico in cui è iniziata la guerra. Non c'è dubbio che avrà bisogno di sostegno per superare il trauma. "Stavo preparando il letto insieme a mio cugino quando improvvisamente abbiamo sentito scontri e bombardamenti", racconta tristemente. Alla fine, ha dovuto lasciare Khartoum in cerca di pace, ma il trauma persiste.

In Sudan, un’emergenza dimenticata, con l’escalation del conflitto la crisi dell’istruzione si aggrava, e 19 milioni di bambini non sono ancora in grado di tornare a scuola. Secondo l’Unicef, nelle regioni in cui il conflitto è attivo, 5 milioni di bambini in età scolare non vanno a scuola. A causa della guerra, 2 milioni di bambini in età scolare, di cui il 51% sono ragazze, sono sfollati interni, e 500.000 bambini in età scolare hanno superato i confini internazionali. Le scuole dove i bambini giocano, apprendono e crescono restano chiuse.

Purtroppo, nel mondo, troppi bambini non hanno la possibilità di andare a scuola. Oggi, nella Giornata Mondiale dell’Educazione, come Unicef Italia vogliamo ricordare che sono oltre 600 milioni di bambini in tutto il mondo che non riescono a raggiungere i livelli minimi di competenza in lettura e matematica, anche se due terzi di loro frequentano la scuola. Per i bambini che non vanno a scuola, le competenze fondamentali in lettura e matematica sono ancora più lontane.

Nessuno dei 625.000 studenti di Gaza ha avuto accesso sicuro all’istruzione dal 7 ottobre. Oltre 370 scuole, ovvero il 75% di tutti gli edifici scolastici, a Gaza sono state danneggiate o distrutte con conseguenze per 432.571 studenti (52% ragazze) e 16.209 insegnanti. Circa il 90% degli edifici scolastici sono stati utilizzati come rifugi per sfollati interni e/o hanno subito danni, la cui gravità varia da lieve (128 scuole), moderata (110 scuole), grave (96 scuole) e distrutta (8 scuole).

Anche la guerra in Ucraina ha avuto gravi conseguenze sul sistema dell’istruzione, con 3.798 strutture scolastiche danneggiate e 365 distrutte. È stato stimato che l’istruzione di 5,3 milioni di bambini è interrotta. I risultati del Programme for International Student Assessment 2022 mostrano un divario significativo nelle competenze in matematica e lettura rispetto ai Paesi dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico. Nonostante una diminuzione dell'apprendimento online e misto nel 2023, persistono problemi di sicurezza, tanto che un quarto dei bambini impara solo online.

Ma c’è speranza: per giorni Mehad è rimasta incredula quando ha saputo di un nuovo spazio di apprendimento sicuro nel suo quartiere, dove i bambini possono incontrarsi, giocare, cantare, divertirsi insieme, ma soprattutto accedere ad attività di apprendimento supportate dagli insegnanti. Una routine vicina a quella che avevano a scuola quando erano a casa.

Nello spazio, con le nostre aule temporanee, tutti i bambini, sfollati e provenienti dalle comunità ospitanti, sono i benvenuti. E, come Mehad, sono felicissimi di avere l'opportunità di imparare di nuovo.

L’istruzione inoltre è fondamentale per i bambini che vivono nelle emergenze perché contribuisce a restituire loro un senso di normalità e a superare i traumi. Senza un'istruzione di qualità, i bambini devono affrontare notevoli ostacoli per trovare lavoro in futuro. È più probabile che abbiano problemi di salute e che partecipino meno alle decisioni che li riguardano, minacciando la loro capacità di creare un futuro migliore per loro stessi e per le loro società. L'istruzione è un diritto umano fondamentale. Agire è un nostro dovere.

QOSHE - Le guerre si abbattono sulle scuole. Il dramma di Gaza e Ucraina, una speranza per Mehad in Sudan - Andrea Iacomini
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Le guerre si abbattono sulle scuole. Il dramma di Gaza e Ucraina, una speranza per Mehad in Sudan

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24.01.2024

Mehad, 13 anni, ama la scuola. Sogna e desidera di completare gli studi per diventare pediatra, una professione che ammira e grazie alla quale potrà fornire cure ai bambini come lei. L'anno scorso, in questo periodo, Mehad e i suoi fratelli sarebbero già andati a scuola: il nuovo anno scolastico iniziava sempre a settembre. Ma quest'anno la situazione è diversa: sfollata insieme alla sua famiglia, con le scuole chiuse a causa della guerra in Sudan, Mehad si chiede se i suoi sogni sull'istruzione potranno mai essere realizzati. Di tanto in tanto ricorda il giorno fatidico in cui è iniziata la guerra. Non c'è dubbio che avrà bisogno di sostegno per superare il trauma. "Stavo preparando il letto insieme a mio cugino quando improvvisamente abbiamo sentito scontri e bombardamenti", racconta tristemente. Alla fine, ha dovuto lasciare Khartoum in cerca di pace, ma il trauma persiste.

In Sudan, un’emergenza dimenticata, con l’escalation del conflitto la crisi dell’istruzione si aggrava, e 19 milioni di bambini non sono ancora in grado di tornare a scuola. Secondo l’Unicef, nelle regioni in cui il conflitto è attivo, 5 milioni di bambini in età scolare non vanno a scuola. A causa della guerra, 2 milioni di bambini in età scolare, di cui il 51% sono ragazze, sono sfollati interni, e 500.000 bambini in età scolare hanno superato i confini internazionali. Le scuole dove i bambini giocano, apprendono e crescono restano chiuse.

Purtroppo, nel mondo, troppi bambini non hanno la possibilità di andare a scuola. Oggi, nella Giornata Mondiale dell’Educazione, come Unicef Italia vogliamo ricordare che sono oltre 600 milioni di bambini in tutto il mondo che non riescono a raggiungere i livelli minimi di competenza in lettura e matematica, anche se due terzi di loro frequentano la scuola. Per i bambini che non vanno a scuola, le competenze fondamentali in lettura e matematica sono ancora più lontane.

Nessuno dei 625.000 studenti di Gaza ha avuto accesso sicuro all’istruzione dal 7 ottobre. Oltre 370 scuole, ovvero il 75% di tutti gli edifici scolastici, a Gaza sono state danneggiate o distrutte con conseguenze........

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