Rovereto come città e come comunità ha bisogno di vedersi risolte alcune urgenze, per le quali non si sono trovate le opportune risposte da troppi anni. Ma, nel contempo, questi interventi vanno chiaramente e responsabilmente inseriti in una visione della città di medio – lungo termine.
La cornice obiettivo deve essere, a mio modesto parere, una città sostenibile. Affermare questo significa affrontare con chiarezza e determinazione temi quali la mobilità interna e esterna alla città, le strutture idonee a dare serenità ad un popolazione che invecchia, gli investimenti per un sistema scolastico moderno e attrattivo, il mondo dell’impresa e del lavoro, la forza propulsiva della cultura. Sono capitoli dentro i quali alloggiano voci di investimento e di spesa certamente importanti. Ma ciò non deve spaventare, anzi. Il vero problema per qualsiasi comunità non sono i denari, ma la carenza di idee e di progettualità.
Ecco, quindi, alcune proposte assolutamente fattibili.
Sul tema della mobilità Rovereto non può più permettersi di prorogare ulteriormente nel tempo le scelte sulla preziosa area del Follone e sulla tangenziale ovest. Quest’ultima è necessaria per spostare fuori dalla città il traffico di transito sempre in aumento. La soluzione è già a PUP, Piano Urbanistico Provinciale, fin dal 2008, dalla località Murazzi alla rotonda della Favorita. Si tratta solo di riprendere il discorso con la PAT e con la A22 Autostrada del Brennero, possibile finanziatore e realizzatore dell’opera. L’area del Follone può accogliere un grande parcheggio interrato da 600 / 700 posti macchina, realizzabile con circa 7 milioni di euro, cifra ben sopportabile dal bilancio comunale di Rovereto con un mutuo almeno a trent’anni. Sulla medesima area può essere realizzata una nuova RSA, se la vicina Casa Rossa di via Vannetti dovesse essere ritenuta ormai obsoleta, antifunzionale e antieconomica. Questo, assieme alla RSA in costruendo in via Ronchi, sarebbe una chiara risposta alla lunga lista di attesa di molte famiglie con uno o più anziani da accudire. Un ampio parco cittadino polifunzionale potrebbe completare l’utilizzo di questa centralissima area di Piazzale Achille Leoni.
Se vogliamo che impresa e cultura continuino proficuamente ad essere le colonne su cui costruire il benessere della nostra comunità, allora non si deve esitare sulla nuova sede dell’Istituto d’Arte Depero a San Giorgio e sulla ristrutturazione complessiva dell’Istituto Marconi a Sant’Ilario. Inoltre non mancano spazi per nuovi corsi universitari. Parimenti l’area produttiva alle Casotte deve essere completata al più presto. E poi si deve avere visione e coraggio anche sull’utilizzo della strategica area ex Montecatini, ettari che si trovano sul Comune di Mori ma di chiaro interesse di tutta la comunità lagarina e trentina.
Nel contempo, il cuore della città, ovvero la ZTL, dovrà essere sottoposta ad un idoneo e più accogliente arredo urbano. Ognuno di noi deve riscoprire il piacere di vivere la città attraverso sane relazioni e sostenibile uso dei nostri suggestivi spazi urbani.
Attraverso i molti giovani degli Istituti superiori e dei corsi universitari Rovereto deve saper ringiovanire e rendersi più ospitale, soprattutto nei modi e nei tempi con e in cui fare comunità.
Accanto a questo, mi permetto suggerire maggior attenzione verso l’ampio prezioso polmone verde costituito dal Bosco della Città, un luogo ideale per ogni età, che dovrebbe potersi facilmente raggiungere con un collegamento tramite cremagliera o funicolare da Corso Bettini.
Queste mie sono alcune semplici indicazioni. Altre possono essere poste in evidenza in un sereno costruttivo confronto che ci porti ad individuare un nuovo e virtuoso percorso politico – amministrativo.
Rovereto può avere innanzi a sé un futuro consono e in linea con la sua gloriosa storia. Il mio vuole essere un appello alle capacità, alle intelligenze, ai talenti, alle molte risorse presenti in città. Non è una chiamata alle armi, sia beninteso, ma un semplice quanto deciso invito a donne e uomini di Rovereto a darsi disponibili. La nostra città non ama gli estremismi. Chiede di esserci a coloro che la amano e che possono contribuire a renderla migliore. Ne guadagneremo tutte e tutti in benessere condiviso. Le generazioni roveretane che ci hanno proceduto hanno saputo superare con intelligenza e tenacia situazioni ben più’ difficili. Avanti, quindi, senza tergiversare e senza alcun timore.

Paolo Farinati

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Le urgenze di Rovereto e una necessaria visione

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12.12.2023

Rovereto come città e come comunità ha bisogno di vedersi risolte alcune urgenze, per le quali non si sono trovate le opportune risposte da troppi anni. Ma, nel contempo, questi interventi vanno chiaramente e responsabilmente inseriti in una visione della città di medio – lungo termine.
La cornice obiettivo deve essere, a mio modesto parere, una città sostenibile. Affermare questo significa affrontare con chiarezza e determinazione temi quali la mobilità interna e esterna alla città, le strutture idonee a dare serenità ad un popolazione che invecchia, gli investimenti per un sistema scolastico moderno e attrattivo, il mondo dell’impresa e del lavoro, la forza propulsiva della cultura. Sono capitoli dentro i quali alloggiano voci di investimento e di spesa certamente importanti. Ma ciò non deve spaventare, anzi. Il vero problema per qualsiasi comunità non sono i denari, ma la carenza di idee e di progettualità.
Ecco, quindi, alcune proposte assolutamente fattibili.
Sul tema della mobilità Rovereto non può più permettersi di prorogare ulteriormente nel tempo le scelte sulla preziosa area del Follone e........

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